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Autore Discussione: Caro Prof Roberto Vecchioni, Scusi se la disturbo ma ho tutto un marasma di ...  (Letto 639 volte)
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« inserito:: Agosto 17, 2024, 11:55:11 pm »

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Iules Giulio Buraschi

Davvero emozionante!

Riflessioni
Emiliano Miliucci  · Srtpsodneotmflh

Caro Prof Roberto Vecchioni,
Scusi se la disturbo ma ho tutto un marasma di emozioni dentro e a qualcuno dovrò pur dirlo.
Le spiego.
Ieri mia figlia, la piú piccola, ha fatto il suo ultimo giorno di scuola elementare che adesso si chiama primaria ma insomma tra noi ci capiamo.
Doveva vedere che bellina lei e i suoi compagni tutti vestiti di bianco che alla fine l’ultimo giorno di elementari in fondo è una sorta di comunione laica.
Scrivo a lei perchè le maestre, probabilmente finanziate dalla potentissima lobby degli occhiali con le lenti scure hanno deciso di far cantare loro davanti a noi genitori la sua canzone Sogna ragazzo sogna la versione con l’aggiunta di Alfa.
È stato tutto un miscuglio di emozioni.
Sentire i nostri bambini cantare di poeti e naviganti infiniti.
Perché saranno loro i prossimi a spostate i fiumi con il pensiero e a parlare con il cielo.
È stato bello guardare quei bambini che spesso mi sono ritrovato di pomeriggio in giro per casa pronti alla vita.
Pronti a sognare che ogni sogno è un cannone e se sogni ne ammazzi metà.
Qualcuno l’ho abbracciato e l’unica cosa che mi veniva da dire loro è “copriti” che c’erano 40 gradi ma copriti lo stesso e mangia che sei sciupata.
Dio prof… mi sto trasformando in una nonna ma alla fine cosa vuoi dirgli a sti ragazzi?
Mia figlia era commossa come non mai.
Piangeva pensando all’idea di dover lasciare le sue maestre.
Ma io lo so che le maestre e i prof o le prof che meritano non li lasci mai.
Continuano a star li per tutto il resto della vita.
Nel ricordo di una battuta o di una stortura che ci faceva ridere.
Fanno capolino all’improvviso da un libro buttato su una bancarella e che c’hanno costretto a leggere.
E allora li abbiamo odiati per quel libro.
E ora non smettiamo di ringraziarli per quel libro.
Le maestre sbucano all’improvviso quando ti rendi conto di che magia sia saper scrivere e leggere e quanta riconoscenza devi a chi ti ha insegnato a farlo.
È stato bello prof essere li ad asciugare le lacrime a mia figlia ed è stato bello asciugare le mie mentre eravamo nella sua scuola che fu mia. Immersi in una ciclicità che mi sembra essere il senso piú profondo del ciclo di questa “piccola cosa che è la vita”.

Scusi la lungaggine prof ma a qualcuno dovevo pur dirlo che
 “Non so che cos’è l’amore
Ma a volte lo percepisco
In un tramonto uno sguardo un disco
Se mi guardo attorno
Penso che son fortunato
Non so chi ha creato il mondo ma so che era innamorato”.
Emiliano Miliucci

da - FB del 7 giugno 2024
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