Nomine, ora scoppia il caso Rovati

POLITICA

Il finanziere ospite di "In mezz'ora" parla di enti pubblici futuro politico di Prodi e del Pd.

"Il premier non farà la sua lista"

Nomine, ora scoppia il caso Rovati

La Cdl contro l'ex consigliere di Prodi

Secca replica di Fi e An: "Guai a mettere mano agli enti pubblici in campagna elettorale"

ROMA - Letta "premier per le riforme". Romano Prodi "non avrà la premiership del centrosinistra se si andrà a votare a breve" e meno che mai "farà una sua lista". E infine se quello in carica sarà un governo con pieni poteri, "farà le nomine degli enti pubblici". Almeno 600 in scadenza ad aprile. Angelo Rovati, consigliere economico di Romano Prodi, parla a tutto tondo nella trasmissione di Lucia Annunziata "In mezz'ora". E sulle sue parole scoppia la polemica. Discorso a titolo personale, precisa, ma è chiaro che visti i suoi rapporti personale col premier, le sue parole oggi hanno un peso molto particolare. Anche perchè mentre tutti i leader politici hanno parlato, Prodi oggi ha fatto veramente il nonno a Bologna.

"Prodi non avrà premiership se si andrà a votare a breve". Angelo Rovati è stato prima consigliere economico del premier Prodi. Costretto alle dimissioni per una fuga di notizie sul piano industriale di Telecom, è poi tornato nella stretta cerchia dei consiglieri del premier. Lucia Annunziata, che lo ospita nel suo studio, premette che Rovati parla a titolo assolutamente personale, "non è portavoce del premier". Fatta la premessa, Rovati entra però molto dentro le cose. E il suo è sicuramente un punto di vista che pesa. Quindi, quale futuro politico per il premier? "Non so che futuro sarà quello di Prodi - dice Rovati - ma so che sarà comunque di saggezza e collaborazione con le battaglie che ha sempre fatto. Chi ha il potere può usarlo bene e implementarlo ma la cosa più difficile è tramandarlo e lui ha dimostrato di saperlo fare, con l'Ulivo e con il Pd". Prodi, è sicuro Rovati, non avrà la premiership del centrosinistra se si andasse a votare a breve perchè sarebbe "una follia". Darà invece una grossa mano al Pd "specie se ci saranno le elezioni cercando di portare un po' di ulivismo".

Gianni Letta, una strada possibile. Rovati dà il via libera a Gianni Letta come possibile premier del governo per le riforme, in grado di varare una legge proporzionale per andare alle urne già a giugno. "Gianni Letta ha in sè le caratteristiche per garantire un governo istituzionale per le riforme" dice Rovati. Berlusconi, poco dopo, stoppa tutto: "Non c'è mai stato nessun discorso che potesse riguardare né un governo tecnico né di transizione né per la legge elettorale e quindi non c'è nessuna ipotesi per la presidenza di Gianni Letta".

"Le nomine? Un governo con pieni poteri le potrà fare". E' l'argomento della trasmissione che poi accende la giornata politica. A aprile infatti devono essere rinnovati gli incarichi dirigenziali di almeno 600 enti pubblici, Eni, Enel, Rai, Poste, Inps ecc. "Se è un governo nella pienezza dei poteri le può fare, se invece è un governo che deve gestire l'ordinaria amministrazione, non lo so...". Forza Italia e An mettono subito le mani avanti e avvertono che "se l'attuale premier rimarrà in carica non deve toccare la torta delle nomine, in campagna elettorale".

"Prodi non pensa alla sua lista". Rovati stoppa un'altra delle voci che in questi ultimi giorni ha creato non poche tensioni nel Pd. Romano Prodi "non pensa affatto a dar vita ad una propria lista" ma, casomai, darà il suo contributo per unire l'anima cattolica e laica del Partito democratico. "E' presidente del Partito - osserva Rovati - lo ha fondato. Il Pd è formato da cattolici e laici e lavorerà per far convivere insieme queste due anime".

(27 gennaio 2008)

da repubblica.it