LA-U dell'OLIVO
Novembre 26, 2024, 01:22:31 pm *
Benvenuto! Accedi o registrati.

Accesso con nome utente, password e durata della sessione
Notizie:
 
   Home   Guida Ricerca Agenda Accedi Registrati  
Pagine: [1]
  Stampa  
Autore Discussione: Onore ai martiri del libero pensiero, Giordano Bruno e Francisco Ferrer, ...  (Letto 4444 volte)
Arlecchino
Global Moderator
Hero Member
*****
Scollegato Scollegato

Messaggi: 7.763


Mostra profilo
« inserito:: Settembre 13, 2022, 05:23:44 pm »

Giordano Bruno, maestro di laicità dignità democrazia
L’Associazione Nazionale del Libero Pensiero “Giordano Bruno”, come ogni 17 febbraio, organizza a Roma la cerimonia e il convegno in onore di Giordano Bruno. L’obiettivo: tenere vivo il pensiero e l’attualità di questo maestro di laicità, libertà, responsabilità, che con la sua filosofia rivoluzionaria ha portato uno degli attacchi più formidabili al sistema di controllo politico, economico, sociale che ha nel confessionalismo religioso il suo alleato maggiore per creare e mantenere soggezione e rassegnazione.

Maria Mantello 17 Febbraio 2022

Giordano Bruno è vivo come non mai per la forza e l’attualità del suo pensiero, che chiama ognuno a costruire libertà e giustizia.
Non siamo eterni minori! In ginocchio davanti ai padroni dell’anima e della finanza, affermava, ma individui umani, proprietari della nostra vita nel nostro esserci nel mondo.
Bruno pone le basi della laicità, nella cultura dell’emancipazione e dell’uguaglianza contro il sopruso, il familismo, la prepotenza, il collaborazionismo dei servi del potere (i pedanti, come il nostro filosofo li chiama), che al mercato del potere fanno a gara per inserirsi nelle reti di corruttela e corruzione.
La polemica di Bruno contro costoro è feroce. Non perdeva occasione di ridicolizzarne vanagloria e supponenza della loro «recalcitrante ignoranza».
Le loro ricchezze da cortigianeria potevano magari far loro comprare diplomi e titoli… e molto altro ancora. Ma non certo la conoscenza e l’intelligenza che fruttificano nell’esercizio al pensiero divergente.

Proprio quello che fideismo e ignoranza inibiscono con la divisione di un cielo superiore e una terra inferiore, dove l’unica vita che abbiamo a disposizione dovrebbe essere la valle di lacrime per conquistare il mitico paradiso.
Bruno ribalta tutto questo con la sua filosofia dell’infinito divenire, che rimette al centro la materia, prospettando la possibile uscita da ogni soggezione, etica, economica e sociale.
Il trampolino di lancio è la rivoluzione copernicana, che accoglie con entusiasmo e amplifica e sviluppa ben oltre ogni orizzonte del definito.
La materia vita eterna
Rotte le gerarchie delle gabbie cosmiche si moltiplicano astri e pianeti, l’infinito di Bruno spazza via l’ideologia della trascendenza, riscattando la vita concreta. La verità è la «materia stabile, eterna progenitrice e madre»
Anima mundi, costantissima e perfetta (divina quindi) che nell’immanenza e corporalità del suo infinito divenire fenomenico genera ogni forma di esistente: «Le forme – scrive Bruno – non hanno l’essere senza la materia, in quella si generano e corrompono, dal seno di quella esceno ed in quello si accogliono: però la materia la qual sempre rimane medesima e feconda, deve avere la principal prerogativa d’essere conosciuta sol principio substanziale, e quello che è, e sempre rimane; e le forme tutte insieme non intenderle se non come sono disposizioni varie della materia».
La Materia è la verità dell’Essere. Sostanza di ogni elemento, struttura, aggregazione: dalla più semplice alla più complessa.

E Bruno la fa vibrare, dando importanza ad ogni più piccola cosa (minuzzaria) che dalla materia parte e alla materia torna, perché in Natura – come la scienza molto dopo affermerà – nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma.
Oltre l’orizzonte del dio assoluto
L’infinito di Bruno non è teologico ma fisico. Bruno ha cancellato l’orizzonte su cui sedeva il dio assoluto della rivelazione. Il mondo concreto è il vero. Quello celeste un’ombra che dilegua.
Bruno rimette in discussione le metafisiche tomiste, facendone barcollare finalismo, creazionismo e gli ideologismi della “grazia” e della “salvezza”. Non c’è più la conoscenza programmata nel pensiero e la morale a una dimensione!
Nel materialismo bruniano, cosmologia, ontologia, conoscenza, antropologia, etica, politica si intersecano e si intrecciano rivoluzionando ogni fissità di schemi ideologici e apparati di potere. Tolto il punto fisso del geocentrismo, cambiano rapporti, distanze, prospettive.
I punti di osservazione si moltiplicano. E con essi le possibilità di analisi e giudizio critico. Crollano consuetudini e paradigmi fissati in idee presupposte a cui adattare la Natura, che il materialismo bruniano riscatta e libera.
Di questa materia anima cosmica, ogni essere umano è prodotto e insieme intelligente soggetto storico-biologico che, in virtù della sua corporale fisicità, interviene nella realtà delle cose «formando o possendo formare altre nature, altri corsi, altri ordini con l’ingegno, […] occupato ne l’azione per le mani, e contemplazione per l’intelletto».
Fratelli sì, ma nella Libertà e Giustizia
Nell’infinita materia, infinite divenivano anche le possibilità di conoscere, scegliere, agire. E Bruno chiama ognuno di noi a progettare, strutturare sé stesso e la propria storia nel tempo storico per la sua doverosa e consapevole azione nel mondo.
Fare storia. Modificare la storia. Una bella responsabilità. Un bel peso. Ma finalmente le chiavi della vita sono nelle nostre mani.  Ne siamo i proprietari!
Ma occorre l’atto di volontà di assumersi gestione e responsabilità del proprio pensiero sensiente e cosciente, che è autocoscienza e autodeterminazione del proprio Io penso, Io dissento, Io decido. Io scelgo. E in una interrelazione col proprio sé e ogni altro da sé, Bruno chiama a costruire un mondo oltre la religione della soggezione per scoprire la religione civile: legame umano di una fratellanza basata sul terreno comune della libertà e del rispetto reciproco.
Bruno precorre tematiche divenute centrali nell’etica laica, per costruire l’appartenenza nella cittadinanza democratica, dove l’individualità di ciascuno è salvata dall’ingerenza dell’altro, dove la bussola di orientamento è non volere sempre per il prossimo tuo quello che desideri per te. Potrebbe avere gusti diversi!
Ecco allora che la legge non è quella di supposti sacri libri, ma di leggi umane che creino certezza del diritto e delle condizioni del diritto al fine di ricomporre quell’unitarietà umana nella civile pacifica convivenza: «Dove la quiete de la vita sia fortificata e posta in alto […] dove non si dee temer d’altro che d’essere spogliato dall’umana perfezione e giustizia».
Ed è l’approdo politico in culmina la filosofia della praxis di Bruno che chiama ognuno a impegnarsi personalmente. Perché la giustizia deve essere e può essere di questo mondo.

da - https://www.micromega.net/giordano-bruno-17-febbraio/
Registrato
Admin
Administrator
Hero Member
*****
Scollegato Scollegato

Messaggi: 30.948



Mostra profilo WWW
« Risposta #1 inserito:: Gennaio 23, 2023, 04:45:24 pm »

Libero pensatore
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Un libero pensatore è un individuo che rivendica la possibilità di esprimersi liberamente e di manifestare la propria opinione senza essere impedito o censurato da qualche autorità.
Onore ai martiri del libero pensiero, Giordano Bruno e Francisco Ferrer, cartolina illustrata ed. Giulio Tuzzi, Roma, 1912
 
Storia[modifica | modifica wikitesto]
La locuzione si afferma, storicamente, nel primo illuminismo, in particolare francese e inglese (Freethinkers), per identificare gli esponenti della cultura e della vita sociale che, aderendo al deismo o assumendo posizioni esplicitamente atee, si contrapponevano più o meno direttamente alle posizioni etiche e teologiche del clero cristiano, in particolare nei confronti del dogmatismo religioso.
Con definizione più dispregiativa, questa corrente culturale fu poi identificata col termine di libertinismo, che alla valorizzazione della libertà individuale collegava, in alcuni casi, una condotta morale scevra da pregiudizi e condizionamenti sociali.[senza fonte] Il termine passò quindi, per estensione, a identificare ogni persona che, dal punto di vista filosofico, politico, sociale e in ogni ambito della vita tiene una posizione personale, diversa e distaccata da ogni ideologia o stile di vita preconfezionato.[1]
L'istanza libertaria espressa dal libero pensatore induce costui, in molti a casi, a contraddire in modo critico e anticonformista le idee della maggioranza o più tradizionaliste.[senza fonte] Per questo, e per la difficoltà di inquadrare le loro idee all'interno degli schemi pre-costituiti, essi in genere sono stati spesso visti con sospetto, perseguitati o criticati, soprattutto dagli esponenti del pensiero accademico dominante o delle istituzioni religiose e politiche.
Nel corso della storia i contrasti che i liberi pensatori hanno avuto con le autorità religiose si sono conclusi nel peggiore dei modi, con atti di intolleranza a volte anche estremi.[senza fonte]
Nel XIX secolo William Kingdon Clifford descrisse molto bene il principio cardine di questa filosofia: "è sempre sbagliato per chiunque e ovunque credere in qualsiasi cosa avendo prove insufficienti". Errico Malatesta fu in Italia il massimo teorico del libero pensiero dopo Giordano Bruno.

Caratteristiche del pensiero[modifica | modifica wikitesto]
La viola, simbolo del libero pensiero
Il libero pensatore ritiene che gli individui non debbano accettare come vere delle idee proposte, in modo acritico, ma che debbano passare al vaglio critico della conoscenza e della ragione. Infatti, i liberi pensatori tendono a costituire le loro certezze e le loro idee sulla base dell'osservazione scientifica della realtà e sulla base di principi logici.
Il pensiero libero postula come condizioni fondamentali una prospettiva gnoseologica, interpretativa ed espressiva. Un libero pensatore ritiene, infatti, che la conoscenza non deve essere determinata dall'autorità, dalla tradizione o, in generale, da qualsiasi altra visione dogmatica, ma essere una libera ricerca e che la libertà di ricerca si coniuga con la libertà interpretativa rispetto a canoni precedentemente fissati. In questo modo essi sono indipendenti dalle eventuali logiche fallaci o errate proposte dall'autorità, dalla cultura popolare, dai pregiudizi, tradizioni, leggende metropolitane e, in generale, qualsiasi visione dogmatica della realtà. Applicata alla religione, la filosofia del libero pensatore porta a dubitare della possibilità di affermare con certezza l'esistenza di cause precise di fenomeni soprannaturali per carenza di prove necessarie e sufficienti. Poiché le credenze popolari sono molto spesso basate su dogmi, il libero pensatore è molto spesso in contrasto con la visione comune delle cose.

Note[modifica | modifica wikitesto]
1.   ^ D.Fusaro ed E. Polverelli, Il Libertinismo, su filosofico.net. URL consultato il 9 maggio 2016.
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
•   Associazione nazionale del libero pensiero "Giordano Bruno"
•   Etica della libertà
•   Filosofia
•   Illuminismo
•   Individualismo
•   Laicismo
•   Libertà di pensiero
•   Libertinismo
•   Razionalismo critico
•   Scientismo
•   Secolarismo
•   Umanesimo secolare
•   Umanesimo
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
•     Wikisource contiene una pagina dedicata a libero pensatore
•     Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su libero pensatore
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
•   (EN) Libero pensatore, in Catholic Encyclopedia, Robert Appleton Company. 
•   Libero Pensiero, su Periodico della Associazione Nazionale del Libero Pensiero "Giordano Bruno".
Controllo di autorità
VIAF (EN) 7147310067437851451 · Thesaurus BNCF 5263 · LCCN (EN) sh85051679 · GND (DE) 4155277-5 · J9U (EN, HE) 987007550760605171

  Portale Areligiosità
  Portale Filosofia
  Portale Religioni


DA WIKYPEDIA
Registrato

Admin
Pagine: [1]
  Stampa  
 
Vai a:  

Powered by MySQL Powered by PHP Powered by SMF 1.1.21 | SMF © 2015, Simple Machines XHTML 1.0 valido! CSS valido!