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Autore Discussione: JEAN-MARIE COLOMBANI La crisi di governo una notizia tre volte cattiva  (Letto 2233 volte)
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« inserito:: Gennaio 28, 2008, 11:36:10 am »

28/1/2008
 
La crisi di governo una notizia tre volte cattiva
 
JEAN-MARIE COLOMBANI
 

Com’è possibile? Come si può, nel mezzo di una gravissima crisi finanziaria internazionale, di cui nessuno sa ancora dire con certezza se è appena cominciata, né quali saranno le conseguenze per l’Europa, come ci si può privare del lavoro di un governo competente, che ha preso decisioni coraggiose e che era guidato da una personalità di cui tutta l’Europa conosce la saggezza, la probità e la tenacia?

Certo, sapevamo tutti che la coalizione di centro-sinistra, vittoriosa meno di due anni fa, era fragile, troppo fragile. A nessuno era sfuggita la manifesta ostilità del Vaticano a un governo che avrebbe voluto modernizzare, in senso più laico, la legislazione italiana: e il governo cade per la defezione di un piccolo partito cattolico. Né si poteva ignorare lo choc provocato nell’opinione pubblica italiana dalla scoperta che alcuni dei fondamentali dell’economia nazionale sono ormai peggiori di quelli della Spagna; o dal trauma causato dall’inverosimile crisi della spazzatura di Napoli: tutte questioni logicamente destinate ad alimentare il risentimento di quella stessa opinione pubblica.

Ciò non toglie che per la seconda volta nella storia recente Romani Prodi aveva incominciato a rimettere in ordine i conti dell’economia italiana, succedendo questa volta a un periodo particolarmente lassista, quello di Silvio Berlusconi.

L’uscita di scena di Prodi è dunque tre volte una cattiva notizia. Innanzitutto per l’Europa: la prima cosa che fece dopo aver vinto le elezioni fu di proclamare il «ritorno» in Europa dell’Italia, senza la quale non esisterebbe l’Unione Europea; l’Italia aveva dunque ripreso il proprio posto dopo l’allineamento di Berlusconi sulle posizioni del suo amico Bush, nella stagione del peggior governo americano. Dove sarà domani l’Italia, mentre la Ue ne ha disperatamente bisogno per essere rilanciata?

È una cattiva notizia per le sinistre europee: la sintesi tentata da Romano Prodi tra una sinistra riformista e una sinistra estrema alla resa dei conti è fallita; come sempre gli estremisti hanno giocato contro l’interesse dei loro elettori nel nome di posizioni che rappresentano promesse di regressione. In Francia, dove la bilancia è sempre in bilico, a sinistra, tra un polo riformista e una tentazione populista, demagogica e ormai trockista, la sconfitta di Prodi è un brutto segnale e il prossimo a rischiare potrebbe essere José Luis Zapatero, che tra qualche settimana sarà sottoposto al giudizio degli elettori. A beneficio di tutti, Prodi aveva impegnato l’Italia sulla via dell’indispensabile ristabilimento dei conti e delle riforme, mentre la Francia di Nicolas Sarkozy, pur proclamandosi anch’essa riformista, esita ancora.

La caduta di Prodi, infine, è una cattiva notizia per l’Italia che aveva recuperato la sua immagine e ora si ritrova prigioniera dei cliché negativi sulla sua vita politica, così difficile da interpretare da scoraggiare anche chi è dotato della migliore volontà. Esempio: il caso Mastella, nessuno dovrebbe dubitare che l’ex Guardasigilli sia una persona realmente onesta. Allora, perché Mastella? Sarebbe molto importante sapere perché e attraverso chi un missile armato per distruggerlo è stato lanciato contro di lui. Risultato: coloro che hanno mirato hanno anche affondato Prodi, e con lui una certa idea dell’Italia.
 
da lastampa.it
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