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Autore Discussione: Speciale. Prodi: missiva "irrituale, non cambia la posizione del governo".  (Letto 2455 volte)
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« inserito:: Dicembre 18, 2007, 03:30:14 pm »

POLITICA

La decisione mentre era in corso il faccia a faccia tra il Prodi e il ministro del Tesoro

Il vertice avrebbe dovuto decidere l'eventuale ricorso contro il Tar dopo il reintegro del generale Speciale, lettera a Napolitano "Mi dimetto da comandante"

Prodi: missiva "irrituale, non cambia la posizione del governo".

Imbarazzo nell'Unione: "Commessi degli errori"

Nell'addio dell'ex generale duro attacco all'esecutivo: "Non intendo collaborare con questo governo"


ROMA - Il generale Roberto Speciale si è dimesso dall'incarico di comandante della Guardia di Finanza, con una lettera inviata al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. La mossa a sorpresa del capo delle Fiamme Gialle, che la scorsa settimana il Tar del Lazio aveva rimesso in sella dopo la rimozione dall'incarico decisa dal governo, arriva contemporanemanete all'incontro di due ore svolto questa mattina a Palazzo Chigi tra il presidente del Consiglio Romano Prodi e il ministro dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa. Incontro il cui esito resta al momento coperto da segreto. Ma che indiscrezioni dicono possa portare nel giro di un paio di giorni alla formulazione del ricorso al Consiglio di Stato, il secondo grado dopo il Tar. Nel pomeriggio Prodi, uscendo da palazzo Chigi, ha detto che quella lettera "irrituale nei modi e nel contenuto non cambia la posizione del governo. Vedremo belle prossime ore gli aspetti procedurali da seguire".

"Ho rassegnato le definitive ed irrevocabili dimissioni dal comando generale della Guardia di Finanza - ha chiarito poco dopo Speciale - direttamente al capo dello Stato, che è al di sopra del governo, rappresenta la Nazione ed è il capo delle Forze Armate, nell'interesse della Guardia di Finanza, del Paese, e perché non intendo più collaborare al servizio di questo governo"

Nella lettera al Quirinale, Speciale se la prende anche con Repubblica che in questi mesi ha svelato le sue gite sulla neve a spese della collettività. "Non pretendo alcuna gratitudine - scrive il generale - poiché credo che, chi opera nello spirito di servizio verso le istituzioni, non si debba aspettare riconoscimenti, né in alcun modo possa anelarvi. La mia immagine, che in questi mesi è stata fatta oggetto di un assalto ingiusto e selvaggio da parte di informatori spregiudicati, faziosi e privi di ogni moralità, è stata, finalmente, risarcita e onorata".

Il faccia a faccia, preannunciato ieri sera dallo stesso premier, è durato in tutto un paio di ore e al termine nessuno ha rilasciato dichiarazioni. Secondo quanto ha riferito Prodi ieri alla trasmissione "Che tempo che fa", l'incontro doveva servire a stabilire i termini di un eventuale ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar che ha bocciato la decisione dell'esecutivo di rimuovere Speciale dal comando della Finanza.

La questione stava iniziando a creare crescenti malumori all'interno dell'Unione, con il moltiplicarsi di voci imbarazzate e accuse al governo di aver gestito l'intera vicenda malamente. Difficoltà aumentate dagli attacchi del centrodestra che ha continuato a chiedere le dimissioni del ministro dell'Economia, malgrado l'emergere di nuovi dettagli sull'uso di aerei, elicotteri, motovedette e motoscafi della Finanza da parte di esponenti della ex maggioranza.

Alleanza nazionale ha insistito ad esempio perché Speciale riprenda subito il suo posto al vertice della Gdf, mentre il portavoce di Silvio Berlusconi, Paolo Bonaiuti, ha attaccato Padoa-Schioppa perché colpevole di "un caso di prepotenza mai vista". A chiedere le dimissioni del ministro dell'Economia anche il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini, mentre Forza Italia ha concentrato i suoi attacchi su Vincenzo Visco, il viceministro delle Finanze protagonista diretto dello scontro chiuso con la rimozione di Speciale.

Oggi le dimissioni del generale hanno ridato fiato alle polemiche. Il leghista Roberto Calderoli parla di "lezione di stile" data al governo mentre, aggiunge Alfredo Mantovano di An "chi ha fatto della cialtroneria la bussola dell'agire politico ha perso un fine settimana, impegnato nel decidere se e come ricorrere al Consiglio di Stato". Esalta il gesto di Speciale anche il capogruppo di Forza Italia al Senato Renato Schifani. "Un gesto che merita rispetto - afferma - per un uomo dello Stato che dimostra di non essere interessato al potere personale, ma alla sola tutela della verità e della sua dignità".

(17 dicembre 2007)

da repubblica.it
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