Le pratiche di autogestione hanno modificato l’approccio dei singoli, sono state cioè uno strumento “educativo” verso una gestione equa delle risorse economiche, politiche, sociali?
La società è cambiata nella visione femminile perché era importante rappresentare equamente le donne e farle partecipare ai meccanismi decisionali. Questo processo ha reso più consapevole la donna della propria forza e capacità di agire. Grazie a questo cambiamento, oggi anche nei gruppi più lontani dalla mentalità democratica, i problemi vengono espressi e risolti con il dialogo. È cambiata anche la mentalità a proposito di giustizia sociale: la società trova le soluzioni dei propri problemi familiari, sociali e personali attraverso, appunto, metodi di dialogo. In questo modo oltre l’80 per cento delle dispute sono state risolte nei comitati territoriali per la pace.
L’economia è stata l’area di sviluppo che invece ha presentato maggiori difficoltà.
Dopo la rivoluzione le proprietà statali governative sono state distribuite alle comunità e sono state costituite cooperative agricole. Ma il problema era gestirle con la mentalità giusta: le cooperative infatti non sono solo imprese economiche, sono complessi sanitari, sociali, educativi. Ogni cooperativa è uno spazio vivente, uno spazio organizzativo.
L’attacco turco mette in pericolo (anche sul piano del consenso della base) il confederalismo democratico e la sua natura multietnica e multiculturale?
C’è un attacco totale al sistema del confederalismo democratico da parte delle grandi potenze, non solo della Turchia. È un sistema che ha prodotto ricerche nelle società arabe del Medio Oriente, potrebbe diffondersi in tutto il mondo. Il capitale globale vuole bloccarne la diffusione perché teme che metta in discussione il suo potere. Gli attacchi sono stati vari. Ad esempio, hanno voluto definire il sistema come Stato-nazione o ridurre i nuovi modelli di organizzazione etichettandoli come rapida via per la libertà, cercando di imitarli. Ognuno, dal proprio punto di vista, ha cercato di imporre il proprio sistema di valori, dimostrando la necessità di una lotta più elaborata e comune. Se vuoi mantenere vivo il confederalismo democratico hai bisogno non solo di difenderti sul piano militare e politico ma soprattutto di dare risposte culturali. L’invasione e gli attacchi feroci dello Stato turco hanno causato la morte di centinaia di persone e la fuga di centinaia di migliaia di civili. Ma la popolazione che si è formata con questa esperienza finirà per portare il proprio progetto politico fin sulla luna. È impossibile annientare solo con un attacco fisico un sistema che si è costruito sulla cultura.
Da -
https://left.it/2019/10/18/nemmeno-le-bombe-turche-fermeranno-il-progetto-politico-e-culturale-del-rojava/?fbclid=IwAR0mMrXdf3ASNnyAtchTn_HoDKu4hRZ6D7QVAKEIuQRmLK8G24GQMQEQFng