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Autore Discussione: PRODI  (Letto 83573 volte)
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« Risposta #135 inserito:: Gennaio 31, 2018, 01:49:21 pm »

Prodi: "Voterò per il centrosinistra, chi è fuori dalla coalizione non è per l'unità"
Grasso: "Centrosinistra diviso per volontà di Renzi". Fratoianni: "Il Pd ha realizzato i migliori sogni della destra".
Bersani: "Nel Pd liquidati tutti quelli che parlavano di centrosinistra".
Dai dem, il plauso del coordinatore Guerini: "Riconoscimento del lavoro fatto in direzione di un'azione unitaria contro l'avanzata delle destre".
Martina: "Sempre grati al Professore"

30 gennaio 2018

ROMA - Romano Prodi ha ribadito "che certamente andrà a votare, che voterà per l'affermazione del centrosinistra e che le forze fuori dalla coalizione non stanno lavorando per l'unità". Una dichiarazione che arriva dopo che Affaritaliani.it aveva diffuso il testo di un colloquio telefonico con l'ex presidente del Consiglio attribuendogli valutazioni secondo cui Liberi e uguali non è per l'unità del centrosinistra, al contrario del Pd.

L'ufficio stampa di Prodi in seguito ha precisato che l'ex premier "non ha rilasciato alcuna intervista" e ne ha chiarito il pensiero: "Il Presidente non ha rilasciato alcuna intervista. Ha solo ribadito che certamente andrà a votare e che voterà per l'affermazione del centrosinistra e che le forze fuori dalla coalizione non stanno lavorando per l'unità. Niente altro". Quindi, anche se non si è trattato di un'intervista, l'ufficio stampa di Prodi non smentisce ma riafferma il pensiero attribuito al Professore: chi è fuori della coalizione non lavora all'unità del centrosinistra.

E, tra chi è fuori, figura evidentemente Liberi e Uguali. Da cui partono immediatamente altre precisazioni, tra cui spicca quella rilasciata all'Ansa dal leader Pietro Grasso. "È sotto gli occhi di tutti - dichiara il presidente del Senato ed ex magistrato ora alla guida di LeU - che il centrosinistra non si è potuto ricomporre per volontà di Renzi. La composizione delle liste e le otto fiducie sulle legge elettorale sono segnali inconfutabili della volontà del Pd e di Renzi di fare altro". Poi Grasso porge l'interrogativo: "Prodi ritiene la finta coalizione che ha messo in piedi Renzi, che lo costringerà a votare Casini a Bologna anziché Errani, un centrosinistra unito? Noi in quel tipo di coalizione non ci possiamo stare".

Nicola Fratoianni, segretario nazionale di Sinistra Italiana, confluita come Mdp in Liberi e Uguali, aggiunge su Twitter: "Vorrei direi con grande rispetto a Prodi che Renzi, il gruppo che gli sta attorno e il Pd, più che l'unità del centrosinistra, hanno in realtà realizzato i migliori sogni della destra...".
 
Per Mdp, la parola a Pier Luigi Bersani: "Che il Pd sia per l'unità del centrosinistra è abbastanza curioso - dichiara da Giovanni Floris a DiMartedì su La7 -. Non la faccio lunga: stiamo andando a votare con una legge che il Pd ha fatto con la destra, non l'ha mica fatta con noi. Nel Pd - aggiunge Bersani, facendo riferimento non alla scissione dai dem che lo coinvolse personalmente ma alla composizione delle liste della coalizione - è stata liquidata buona parte di quelli che parlavano di centrosinistra. Quando candidi in Sicilia sodali di Cuffaro o di Lombardo, in Lombardia il braccio destro di Formigoni, nel cuore dell'Emilia Casini e Lorenzin... È tutta gente che quando pensa al centrosinistra pensa di farlo con Berlusconi".

Plaude, invece, al Professore il coordinatore della segreteria dem Lorenzo Guerini: "Il Partito Democratico è impegnato a costruire una coalizione forte e credibile, in grado di rispondere all'avanzata delle destre e delle forze estremiste. Accogliamo quindi con piacere le parole di Romano Prodi, che riconoscono la validità del lavoro fatto in direzione di un'azione unitaria delle forze di centrosinistra (...). Spero che le parole di Prodi siano uno stimolo per lavorare verso un comune obiettivo".

Il vice segretario del Pd, Maurizio Martina: "Dobbiamo essere sempre grati a Romano Prodi per il suo contributo all'unità del centrosinistra. Oggi la coalizione guidata dal Pd con Insieme, Civica Popolare e +Europa è l'alternativa plurale e unitaria alla destra e ai cinque stelle".

Sul sito Affaritaliani.it il colloquio con Prodi viene riportato in questo modo.
Lei il 4 marzo farà il suo dovere, tra virgolette, e andrà a votare? "Certo che voto. Certo che vado a votare". Le liste del Partito democratico e del centrosinistra in generale sono competitive? "Mi auguro che lo siano. Mi auguro che questi lo siano". Però ci sono state tante polemiche dopo la presentazione delle liste e, come lei sa bene, le polemiche non fanno mai bene... "Lasci stare. Sapete benissimo che ho sempre lavorato per la unità del centrosinistra. E quindi io solo questo posso ripetere". Però Liberi e Uguali di Pietro Grasso si presenta alle elezioni politiche contro il Pd in tutta Italia... "Liberi e Uguali non è per l'unità del centrosinistra. Punto". E invece Renzi sì? "Renzi, il gruppo che gli sta attorno, il Pd e chi ha fatto gli accordi con il Pd sono per l'unità del centrosinistra". Invece Grasso, D'Alema e Bersani no? "In questo momento non sono per l'unità del centrosinistra. Punto". Infine alla domanda sull'ipotesi larghe intese modello Germania, Prodi non si sbilancia: "Non rispondo più. Grazie".

© Riproduzione riservata 30 gennaio 2018

Da - http://www.repubblica.it/politica/2018/01/30/news/pd_leu_prodi-187658917/?ref=RHPPLF-BH-I0-C8-P1-S2.5-T1
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« Risposta #136 inserito:: Luglio 10, 2018, 11:07:13 am »

Per gestire i migranti dall'Africa bisogna parlare con Pechino, dice Romano Prodi

La Cina è il primo partner commerciale dell’Africa: il volume di scambi è pari a 180 miliardi di dollari annui.

Gli investimenti cinesi si concentrano in Etiopia, Algeria, e Nigeria.

Intervista alla Stampa
09 luglio 2018, 15:30

ROMANO PRODI CINA AFRICA UE MIGRANTI

Un accordo Ue-Cina per il governo dei flussi migratori dall'Africa: "Capisco che può sembrare un'utopia, ma ci farebbe fare un enorme salto avanti". Ne è convinto Romano Prodi che indica questa strada intervistato da La Stampa. Si tratta di un disegno "complesso, ma so che è importante farlo. Europa e Cina hanno interessi convergenti. "La Cina - ricorda - ha interessi molto forti in Africa per un motivo molto semplice. Ha il 7% delle terre arate del pianeta e il 20% della popolazione mondiale. Finché le persone erano rassegnate a soffrire la fame il problema non si poneva. Quando sono aumentati i consumi e le aspettative individuali e collettive, il governo cinese è andato a cercare cibo, energia e materie prime là dove poteva trovarle: in altri paesi dell'Asia, America Latina e in Africa".

Quindi la Cina è un soggetto molto importante nel quadrante africano e per Prodi "basta un minimo di intelligenza politica per capire che uno sviluppo ordinato dell'Africa garantirebbe flussi migratori ordinati". Si tratta innanzitutto di superare le resistenze francesi e "di tutti coloro che conservano interessi specifici sui singoli Stati". Certo sarebbe utile coinvolgere anche Russia e Stati Uniti, ma non è così fondamentale: gli Usa "non hanno bisogno dell'Africa. Sono autosufficienti dal punto di vista energetico, alimentare e delle materie prime. E sostanzialmente la stessa cosa vale per la Russia. Partire con Europa e Cina sarebbe già una gran cosa".

Mappa della presenza cinese in Africa
La Cina è il primo partner commerciale dell’Africa: il volume di scambi è pari a 180 miliardi di dollari annui. Gli investimenti cinesi si concentrano in Etiopia, Algeria, e Nigeria. È soprattutto l’Etiopia il Paese africano dove Pechino ha riversato negli ultimi dieci anni il maggior numero di investimenti: 330 miliardi in totale a partire dal 2005, di cui 280 in Africa Sub-Sahariana e 50 in Nord Africa. Alta concentrazione nel settore delle infrastrutture: trasporti ed energia.

Di recente Yapi Merkezi, il colosso edile turco, ha soffiato ai colossi cinesi l’appalto per la costruzione della linea ferroviaria: un’opera da quasi 2 miliardi di dollari che collegherà Awash con Hara Gebeya, 4 mila chilometri di binari che uniranno il Nord proprio con il Centro dell’Etiopia. Erdogan incalza Washington e infastidisce Pechino, anche se è troppo presto per dire che la Turchia (l’ultima potenza a entrare in Africa, dopo Europa, Stati Uniti, India e Cina) possa inquietare la consolidata presenza cinese.

Treni Africa Mauritania
La ferrovia garantirà allo Stato africano uno sbocco strategico sul Mar Rosso: i vagoni arriveranno fino a Gibuti. Qui la Cina ha aperto la prima base navale all’estero.  La partnership strategica con il piccolo Stato è di importanza strategica per Pechino nel continente, e all'interno del suo progetto di connessione infrastrutturale tra Asia, Europa e Africa: Belt and Road, lanciato nel 2013 dal presidente cinese, Xi Jinping. “Gli Stati Uniti – ha detto Prodi - hanno alcune centinaia di basi militari all’estero e molte migliaia di soldati solo nelle basi militari in Italia. Così gli inglesi, i francesi e i russi: tutti hanno basi militari all’estero. E’ una questione strategica fondamentale. I cinesi ne hanno una e l’hanno messa lì dove passa il petrolio per la Cina”.

Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a dir@agi.it

Da - https://www.agi.it/estero/migranti_africa_libia_cina_intervista_prodi-4130904/news/2018-07-09/

 
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