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Autore Discussione: Movimento che dice di ispirarsi al pensiero di Adriano Olivetti e sceglie la...  (Letto 2210 volte)
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« inserito:: Luglio 08, 2018, 05:05:52 pm »

08 luglio 2018

Orgoglio Ivrea, ombra Italexit

Ivrea «città ideale della rivoluzione industriale del Novecento» è il 54esimo sito italiano patrimonio dell’Unesco: «se le è stato finalmente riconosciuto un ruolo di prim'ordine nelle rotte della modernità - scrive Giuseppe Lupo sul Sole24Ore - è perché in essa si condensa il senso di una stagione dove il Novecento ha raggiunto uno dei suoi traguardi più rilevanti: quello di sconfessare il paradigma di Rousseau, secondo cui il progresso genera un'umanità infelice, riscrivendo da cima a fondo un patto alternativo alle consuete manifestazioni generate dalla civiltà delle macchine».

Per pura coincidenza Ivrea ottiene il riconoscimento nei giorni in cui il capo politico del Movimento che dice di ispirarsi al pensiero di Adriano Olivetti e sceglie la sua città come luogo di esclusive convention, si affranca dal partner di governo, l’onnipresente e onnidichiarante ministro Salvini che sottrae sé stesso e la Lega al decreto dignità.

Il vicepremier Luigi Di Maio cerca dunque di imprimere il suo marchio da ministro con il discusso decreto che limita i contratti a tempo determinato ma ottiene un deciso no dalle imprese; assieme al premier Giuseppe Conte tenta poi di rassicurare gli imprenditori su un prossimo taglio selettivo del costo del lavoro. Il Sole24Ore critica questo provvedimento, non mancano i motivi: è un tuffo nel passato, scrive nell’editoriale il direttore Guido Gentili; ed è un approccio punitivo e rappresenta un boomerang per i precari; vi sono anche le ragioni più tecniche ma immediatamente comprensibili: non solo non regge l’equazione precariato-lavoro a termine ma si colpiscono gli obiettivi sbagliati, non i veri abusi. Il problema sembra sempre lo stesso, accettare che il mondo del lavoro è cambiato e regolarsi di conseguenza, il che è ancora più vero quando si parla di gig economy.

Un’altra sfida fra passato e futuro è il copyright in Rete, una questione tecnologica che diventa politica ed economica. Un tema che allea multinazionali e attivisti, porta allo sciopero di Wikipedia, divide il Parlamento Ue che infine non trova un accordo sul testo e rimanda tutto a settembre, verosimilmente all’europarlamento post elezioni 2019.

Da qui alle europee del prossimo anno si parlerà anche se con un certo timore e meno clamore di quanto regge l’Europa - la Germania non dà più certezze - e se l’Italia ne sarà parte. Un’Italia fuori dall’euro, una Italexit, non è un’astrazione ma una concreta preoccupazione di mercato: si chiama Quitaly la clausola che protegge gli investitori stranieri che investono in Italia dall'eventualità che il nostro Paese decida di abbandonare la moneta unica.

Da - Il Sole 24 ORE newsletter Daily24 24ore.com@ilsole24ore.com 
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