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Autore Discussione: KATIA RICCARDI. La prima volta di Trump all'Onu: Se Rocket Man attacca l'unica  (Letto 2035 volte)
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« inserito:: Settembre 24, 2017, 12:11:29 pm »

La prima volta di Trump all'Onu: "Se Rocket Man attacca l'unica scelta sarà distruggere la Corea"
Il presidente Usa interviene alla 72esima Assemblea generale delle Nazioni Unite: "Metterò sempre gli Stati Uniti al primo posto".
Sul tavolo di Manhattan anche Libia, cambiamenti climatici, terrorismo e pulizia etnica dei Rohingya.
A Macron: "Accordo Parigi ingiusto per noi". Guterres: "Mondo a pezzi"

Di KATIA RICCARDI
19 settembre 2017

ROMA - Il presidente è arrivato all'Onu accompagnato dalla First Lady. Melania si è seduta ad assistere al primo discorso alla 72esima Assemblea generale delle Nazioni Unite del marito, con loro, l'ambasciatrice Usa all'Onu Nikki Haley e il capo dello staff della Casa Bianca, John Kelly. Alla seconda giornata del grande summit della politica internazionale che si è aperta ieri al Palazzo di vetro, il suo era l'intervento più atteso.

A Manhattan di fronte a presidenti, principi, ministri e primi ministri di 193 Paesi, Trump ha parlato per 41 minuti. Si è concluso con la frase: "Dio vi benedica, Dio benedica le nazioni del mondo e Dio benedica gli Stati Uniti d'America", ed è cominciato con i suoi risultati: "Gli Stati Uniti hanno fatto molto bene dalla mia elezione". Poi, un rapido riassunto, "la Borsa è a livelli record e l'occupazione in aumento". Quindi bene, "sono tempi di opportunità straordinari", ha puntualizzato.

Una frase in netto contrasto con quella pronunciata poco prima dal Segretario generale Onu Antonio Guterres, che ha aperto i lavori anche lui con il suo primo discorso da quando è diventato numero uno del Palazzo di Vetro, a gennaio scorso: "Siamo un mondo in pezzi, abbiamo bisogno di un mondo in pace".
 
Onu, Trump: ''Se la Corea del Nord attacca, l'unica scelta è distruggerla''
Parole schiacciate dal presidente Usa in una morsa di vetro: "Se la Corea del Nord continuerà a provocarci, non avremo altra scelta che distruggerla", ha detto premettendo ciò che sempre ricorda ai leader internazionali: "Metterò sempre gli Stati Uniti al primo posto". Gli Stati Uniti che "vogliono essere un esempio per tutti. Io difenderò sempre gli interessi americani" ha continuato. "Noi non vogliamo imporre il nostro stile di vita" ha precisato per ricordare poi come gli americani abbiano sempre pagato "il prezzo più alto" per difendere la libertà, anche di altri Paesi.

"E non abbiamo combattuto perché volevamo un'espansione territoriale" in quanto, "noi vogliamo amicizia e armonia, non conflitto e guerra". A meno che non provocati: "Non possiamo più permettere che ci si approfitti di noi".

• STATI CANAGLIA E COREA DEL NORD
Gli "Stati canaglia" sono una minaccia per il mondo" ha continuato Trump, "se i giusti non affronteranno i 'pochi cattivi' che minacciano la pace nel mondo, sarà il male a trionfare". "Dobbiamo rispettare le leggi e le culture, affrontando insieme coloro che ci minacciano con il terrore" ha detto, e "si tratta solo di un piccolo gruppo di regimi canaglie, che non rispettano i cittadini né i diritti sovrani". A partire dalla Corea del Nord, il "flagello dei regimi canaglia". "Lo abbiamo visto con i nostri occhi, con la morte del nostro concittadino pochi dopo il suo rientro in patria", ha detto riferendosi a Otto Warmbier, lo studente di 26 anni arrestato dalla polizia nordcoreana, poi riconsegnato alle autorità Usa e morto subito dopo in circostanze oscure. "La denuclearizzazione è l'unico futuro accettabile. Se ci attaccheranno non avremo altra scelta che distruggerli". Distruggere il regime di Kim Jong-un. Il "Rocket Man" in missione suicida, come l'ha definito. Che minaccia il mondo intero: "È un oltraggio che ci siano Paesi che sostengono Pyongyang", ha aggiunto ringraziando "Mosca e Pechino per aver votato a favore delle nuove sanzioni in seno al consiglio di sicurezza dell'Onu", anche se entrambi contrari a qualsiasi soluzione armata.
 
• IRAN
Trump ha continuato con il suo elenco: "È imbarazzante per gli Usa far parte dell'accordo con l'Iran" ha detto cambiando discorso e regime e riferendosi all'accordo promosso da Obama che ha favorito dopo 50 anni il disgelo nei rapporti con l'Occidente. Ma l'Iran, ha detto Trump, ha paura: "Oltre al potere militare enorme degli Usa, ci teme, ha paura di noi, per questo il governo ha eliminato internet, per questo non consente le proteste studentesche. Ma noi non possiamo accettare i regimi. Mi appello affinché gli ostaggi, chi è lì contro il suo volere, sia immediatamente rilasciato". L'Iran, ha spiegato, "sotto la democrazia nasconde un governatore violento. Uno stato canaglia che esporta violenza, sangue e caos", e che inoltre "invoca la distruzione degli americani e dello stato di Israele". Le milizie di hezbollah "minacciano anche i Paesi arabi pacifici". Pertanto "non possiamo rispettare un accordo" con un Paese, non "se acconsente all'implementazione di un programma nucleare". L'Occidente "deve porre fine al regime di Teheran".

• TERRORISMO
"Servono piani precisi, contro ogni gruppo terroristico. È necessario esporre i Paesi che supportano gruppi come al-Qaeda, gli hezbollah, lo Stato islamico, i talebani". Ecco perché, ha spiegato Trump, "è stato necessario il rinnovo della missione militare in Afghanistan", approvata a fine agosto, nonché il mantenimento della presenza armata contro daesh in Siria e Iraq. "Il regime criminale di Bashar al-Assad ha persino impiegato le armi chimiche contro i civili", ha detto. Quindi, in riferimento all'Isis: "Abbiamo ormai ottenuto significativi successi" nel cacciarlo dal Medio Oriente.
 
"Siamo un mondo in pezzi, abbiamo bisogno di un mondo in pace" ha detto il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, nell'intervento con cui ha dato il via ai lavori della 72ma Assemblea generale dell'Onu. "L'economia globale sta diventando sempre più integrata, ma il nostro senso di comunità globale potrebbe disintegrarsi - ha avvertito -. La società sono frammentate, il dibattito politico è polarizzato. La fiducia nei e tra i Paesi viene ridotta da chi demonizza e divide". La paura per la minaccia nucleare "della Corea del Nord non è astratta ma noi non dobbiamo andare verso la guerra come sonnambuli"

• SIRIA E IMMIGRAZIONE
"Ringraziamo la Turchia e la Giordania, che aiutano ad assistere i rifugiati più vicini alla loro terra di origine. Noi proviamo compassione, ma una migrazione scorretta non è più possibile". Gli Stati Uniti, ha ricordato, sostengono l'accordo raggiunto dai leader del G20 ad Amburgo, che prevede che gli sfollati dovrebbero chiedere asilo nel primo Paese sicuro che raggiungono. I "costi dell'immigrazione incontrollata sono sopportati da cittadini a basso reddito i cui interessi sono spesso ignorati" ha detto ancora Trump.

• CLIMA
Nel suo intervento, Trump non ha fatto alcun riferimento alla questione del clima, né a Birmania o al processo di pace in Medioriente. Ma sul clima aveva incontrato in mattinata il presidente francese Emmanuel Macron, anche lui alla sua prima volta all'Assemblea generale Onu. L'accordo sul clima di Parigi, gli ha detto, è "ingiusto per gli Usa", aggiungendo però di non vedere l'ora di discutere ulteriormente su una questione sulla quale però Macron si è detto "irremovibile". Trump "finirà per capire quanto gli accordi sul clima siano nei suoi interessi" ha detto Macron, "deploro la decisione americana ma proseguirò nel dialogo con il presidente Trump perché sono convinto che alla fine capirà". I devastanti uragani che hanno colpito i Caraibi e gli Stati Uniti nelle ultime settimane sono una diretta conseguenza dei cambiamenti climatici, ha aggiunto, "la loro violenza, la loro frequenza, è chiaramente correlata al riscaldamento climatico".
 
La prima volta di Trump all'Onu: "Se Rocket Man attacca l'unica scelta sarà distruggere la Corea"
"L'accordo di Parigi è una cornice importante, non è l'alfa e l'omega, ma una base indispensabile". Il presidente francese ha ricordato che il 12 dicembre si terrà a Parigi "un summit per i due anni della Cop21", la conferenza dell'Onu che promosse l'accordo e che permetterà di "promuovere iniziative concrete per affrontare il riscaldamento climatico"
 
• ONU E BUROCRAZIA
Il lavoro delle Nazioni Unite "dovrebbe far sì di risolvere i problemi alla radice. Anche in Yemen, o in Nigeria, con missioni di peace keeping, con programmi contro la malaria" ha detto Trump critico. "L'Onu deve portare avanti un programma di riforme e non essere frenata dalla burocrazia. Non tutte le nazioni possono farne parte. Noi paghiamo troppo. Più di tutti, e questo non giusto".

• CUBA E VENEZUELA
"Non toglieremo le sanzioni a Cuba finché non faranno le riforme per il popolo, tutte quelle che devono fare", e ancora. "Il regime di Maduro ha portato il Venezuela a una situazione del tutto inaccettabile. La sua dittatura socialista ha generato dolore e sofferenza al popolo di questo Paese" che è "sull'orlo del collasso totale. Bisogna fare qualcosa, noi stiamo facendo passi seri, siamo pronti ad altre azioni se il governo non farà nulla, chiedo a tutte le Nazioni di essere pronte a fare di più, chiediamo la democrazia e la libertà politica in Venezuela". Perché, ha detto il presidente, tutti gli Stati "dove è stato adottato il Comunismo", dall'Unione Sovietica a Cuba o il Venezuela, "hanno perso tutto".

• IL TWEET
Oggi, aveva scritto su Twitter prima di parlare all'Assemblea il presidente americano, è un "Grande giorno alle Nazioni Unite - stanno accadendo molte cose buone e alcune complicate. Noi abbiamo un ottimo team. Grande discorso alle 10 A.M.". Promessa mantenuta, lungo.
 
 © Riproduzione riservata 19 settembre 2017

Da - http://www.repubblica.it/esteri/2017/09/19/news/onu_trump_new_york-175912891/?ref=RHPPLF-BL-I0-C8-P1-S1.8-T1
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