Renzi restituisca agli obbligazionisti i loro risparmi
Pubblicato: 13/12/2015 16:54 CET Aggiornato: 1 ora fa
ENRICO ROSSI
Sulla vicenda di Banca Etruria e delle altre banche, il governo e Bankitalia devono dare ai cittadini molte risposte e chiarire ritardi, insufficienze e errori.
La colpa maggiore risiede nel passato e nella scelta arrogante di Monti di non ricorrere al denaro dell'Europa per risanare il nostro sistema bancario. E così, con i nostri soldi si sono risanate le banche tedesche e spagnole che ora comprano le nostre su cui l'Europa alza severa e ipocrita il dito accusatore.
Erano i tempi in cui la sinistra PD e Fassina sostenevano il governo Monti. E anche questo non si può far lasciar correre.
Ora Renzi deve provvedere per restituire agli obbligazionisti i loro risparmi. E chi ha sbagliato deve pagare. Senza guardare in faccia a nessuno.
Ma che si ponga all'indice, come fa Saviano, la ministra Maria Elena Boschi e se ne chieda addirittura le dimissioni per il fatto di essere figlia di un signore che ha fatto parte del cda di Banca Etruria, a me pare semplicemente pazzesco.
L'idea che eventuali colpe dei padri ricadono sui figli è profondamente autoritaria e illiberale e rappresenta un regresso e un imbarbarimento disgustoso del discorso pubblico nel nostro Paese.
La sofferenza e l'indignazione delle migliaia di risparmiatori truccati non deve essere strumentalizzata da populisti ipocriti, populisti e incompetenti.
Come i leader della Lega e della destra che hanno raccontato la bugia che lo Stato faceva pagare ai cittadini i Monti Bond concessi al Monte dei Paschi di Siena e che oggi montano sulla protesta, legittima, degli obbligazionisti della Banca Etruria e delle altre banche chiedendo al governo Renzi di intervenire.
Beninteso: Renzi deve farlo. Anzi doveva farlo prima. Ma la verità è che lo Stato ha guadagnato dal prestito al Monte dei Paschi centinaia di milioni di euro.
Soprattutto, la verità amara è che nel Paese è mancata, e tuttora manca, una strategia per risanare e salvare il sistema bancario, come invece è avvenuto in Germania e Spagna e in tanti paesi europei con interventi di centinaia e centinaia di miliardi. Si motivò questa scelta dicendo che gli aiuti alle banche avrebbero avuto conseguenze negative sul debito. Ma in realtà la stretta creditizia ha contribuito alla recessione e quindi alla crescita del debito sul Pil.
L'assenza di iniziativa da parte dei governi passati ha determinato che le banche entrassero in sofferenza e limitassero il credito alle famiglie e alle imprese riducendo in questo modo investimenti e occupazione. Il bel risultato è che ci sono banche che sono fallite e altre vicine al collasso con conseguente rischio per gli obbligazionisti e i risparmiatori.
Ma nessuno pare seriamente intenzionato a discutere di questo e a trovare soluzioni la cui portata sarebbe decisiva per tante famiglie e per lo sviluppo del Paese.
Si preferisce il populismo e l'invettiva. Meglio un pacco di voti, meglio un po' di fango sugli avversari... e chi se ne frega se il Paese arretra e se a rimetterci sono proprio quelli che, famiglie, imprese, risparmiatori, a parole si dice di voler difendere.
Sarebbe davvero gradito un bel dibattito pubblico su questo tema. Un dibattito serio e competente, se possibile pacato, sulla stampa, nei partiti e persino nel Parlamento.
La questione è grave e prioritaria.
Sui giornali di economia e finanza, anche quelli internazionali (vedi Wolfgang Munchau su FT) si legge che il sistema bancario italiano è in affanno con 350 miliardi di crediti deteriorati.
Sarà un caso che la nostra economia non cresce?
Da -
http://www.huffingtonpost.it/enrico-rossi/renzi-restituisca-agli-ob_b_8798950.html?utm_hp_ref=italy