Pop Vicenza, Zonin va all’attacco e cita la banca in tribunale
L’ex presidente della Popolare di Vicenza ha notificato un atto di citazione al Tribunale delle Imprese di Venezia per l’accertamento della correttezza della sua attività nell’istituto di credito dal 1996 al 2015.
È una risposta all’azione di responsabilità decisa dal consiglio di amministrazione nei suoi confronti
Di Stefano Righi
Si accende la battaglia legale attorno a ciò che resta della Banca Popolare di Vicenza. Lunedì scorso l’attuale presidente dell’ex cooperativa bancaria (8,750 miliardi di buco, 120 mila soci coinvolti) ha indicato, davanti al consiglio comunale di Vicenza, la precedente gestione come responsabile del dissesto dell’istituto. Non fu, ha detto Gianni Mion, il concorso di cause esterne a portare al dissesto, bensì – numeri alla mano – la mancanza della diligenza «del buon padre di famiglia». Ora, l’ex presidente Gianni Zonin – che ha guidato la banca dal 1996 al 2015 – si rivolge al giudice del Tribunale delle Imprese di Venezia per l’accertamento della correttezza della sua attività di presidente.
Una mossa strategica che evidenzia la lucidità dell’azione dell’ex presidente – che, giova ricordarlo, a fronte di una gestione verticistica della banca e di una funzione meramente simbolica del consiglio di amministrazione, non ha mai avuto deleghe operative – suggerita dai legali Francesco Benatti e Lamberto Lambertini. L’appuntamento è per il 24 maggio 2017, quando saranno chiamati in causa, oltre agli attuali legali rappresentanti della banca, anche Samuele Sorato ed Emanuele Giustini. Sorato è stato a lungo direttore generale e poi amministratore delegato della banca, Giustini fu suo primo collaboratore. Ai due, a differenza che a Zonin, facevano capo le deleghe operative.
La strategia di Zonin (la miglior difesa è l’attacco…) punta a far ricadere le eventuali responsabilità su fattori esterni all’istituto e casomai sulla coppia Sorato-Giustini. Ma l’analisi sintetizzata lunedì sera da Mion apre a scenari diversi. Si annuncia una vivacissima battaglia legale che dovrebbe prendere il via martedì prossimo, 13 dicembre, quando l’assemblea straordinaria dei soci della Popolare di Vicenza (oggi controllata per oltre il 99 per cento dal Fondo Atlante di Quaestio sgr), saranno chiamati a votare l’azione di responsabilità verso gli amministratori della passata gestione.
Intanto, a Vicenza è atteso l’arrivo di Fabrizio Viola. Sarà lui l’amministratore delegato della Popolare al posto di Francesco Iorio («ho nuove prospettive» ha dichiarato al Il Messaggero), con l’incarico di arrivare rapidamente a una fusione con Veneto Banca di cui sarà anche presidente operativo, con Cristiano Carrus confermato direttore generale.
7 dicembre 2016 (modifica il 7 dicembre 2016 | 15:19)
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