Le mosse di Mosca contro Clinton. “Ecco perché favoriscono Trump”
Il politologo Schneider: i liberal sono tornati, il Paese adesso li accetta
31/07/2016
PAOLO MASTROLILLI
INVIATO A NEW YORK
Sarà una campagna molto dura, e Clinton vincerà di misura perché è favorita dalla demografia. A meno che non accada un imprevisto, tipo un attacco terroristico che favorisca Trump».
È la previsione del politologo Bill Schneider, all’inizio dello sprint di cento giorni che assegnerà la Casa Bianca.
Quale imprevisto potrebbe cambiare le cose e fermare Hillary?
«Qualunque cosa capace di convincere gli americani che non possono più andare avanti così. Una crisi finanziaria, nuove violenze contro la polizia, un grave attentato. La Russia potrebbe avere interesse a organizzarlo, ad esempio pagando terroristi ceceni».
Come giudica la Convention democratica appena conclusa?
«I liberal, dopo circa mezzo secolo, sono tornati. Non nascondono più le loro posizioni, perché il paese è cambiato e le accetta».
Non si perde con queste idee troppo progressiste?
«Non più. Si parla al blocco delle donne, i giovani, le minoranze, che sono la maggioranza. A questi elettori punterà Hillary».
Come?
«Screditando Trump, e presentando una visione positiva per il futuro degli Usa, con promesse concrete come quella di affrontare la disuguaglianza economica».
Qual è il suo limite?
«Il primo è che la maggioranza degli americani non la considera onesta. Ha cercato di cambiare la percezione a Philadelphia, ma non c’era molto che potesse fare. Il secondo, più grave, è il fatto di essere percepita come il candidato dello status quo, in una stagione in cui finora ha prevalso la voglia di cambiamento».
Dunque Trump è favorito?
«No, perché la sua base è limitata ai bianchi della classe media e bassa, che non bastano a vincere. In più ha aspetti negativi molto forti, confermati ad esempio quando ieri ha detto che avrebbe voluto picchiare uno degli speaker di Philadelphia. Poi è troppo negativo: anche Reagan nel 1980 vinse criticando Carter, ma offrì una visione alternativa positiva che Donald non ha».
Su cosa punterà Trump per vincere?
«Dirà che Hillary è il terzo mandato di Obama: chi pensa che le cose vadano male, e vuole il cambiamento, non può votarla».
Quali sono gli stati dove si decideranno le elezioni?
«Pennsylvania, Michigan, Wisconsin e Ohio. La “Rust Belt”, che un tempo era territorio democratico. Ora però i colletti blu bianchi stanno con Trump».
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