Referendum, Renzi: "No allo spacchettamento". Boschi: "Riforma imperfetta"
Il premier, intervistato da Severgnini su Corriere.it: "Non ho paura, voto il 6 novembre".
La ministra delle Riforme al convegno Cisl: "Se passa il sì saremo tutti madri e padri costituenti".
Il sindacato schierato per il Sì. Furlan: "Darei un 7+"
11 luglio 2016
ROMA - Il referendum costituzionale si terrà "ragionevolmente a ottobre". Ma potrebbe anche essere il 6 novembre. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Matteo Renzi intervistato da Beppe Severgnini su Corriere. It. "Lo spacchettamento a mio giudizio non sta in piedi", ha aggiunto a proposito dell'ipotesi di separare in più quesiti il referendum sulle riforme costituzionali.
"In ballo c'è la Costituzione e la Costituzione - ha sottolineato il premier - ha delle regole e non è possibile, secondo la maggior parte dei giuristi, spacchettare e fare un referendum 'à la carte'. Trovo che ci sia un grandissimo Truman show: si spacchetta o non si spacchetta? A natale si spacchetta! poi deciderà la Cassazione. A mio giudizio la domanda è semplice: volete continuare con questo Parlamento o cambiare? Volete un sistema in cui le regioni continuino con i poteri di oggi o meno? Alla fine si fa chiarezza". "Che il Senato abbia votato il superamento del Senato è un bellissimo segnale della politica. Per una volta, la politica ha dimostrato grandissima serietà".
"Non ho paura del referendum". "Io non ho paura del referendum perchè votano i cittadini", ha spiegato Renzi. Per quanto riguarda i tempi, "dipende dalla Cassazione: se dovessi fare una scommessa direi a ottobre. Ci sono le leggi che dicono che, una volta presentate le firme e fatta la procedura, ci sono 50-70 giorni per indire il referendum. Ragionevolmente sarà a ottobre. Il 30 ottobre lo escludiamo perchè c'è il ponte, e allora se non è il 30 ottobre potrà essere a naso il 6 novembre". Sul tema è intervenuta anche la ministra delle Riforme parlando al convegno Cisl.
Boschi: "Occasione imperdibile". Lo ammette lei per prima che la riforma costituzionale non è perfetta. Ma è un'occasione imperdibile di cambiamento per il Paese". Lo ha detto la ministra delle Riforme, Maria Elena Boschi. "Nessuno ha la pretesa di presentare una riforma perfetta - dice Boschi - Ci possono essere alcune criticità. Io per prima sono consapevole di alcune imperfezioni o magari che su alcuni punti si potevano fare scelte diverse. Ci possono per esempio essere posizioni differenti sul Titolo V e in particolare sulle competenze di Stato e Regioni". E lo stesso sindacato si schiera per il Sì: "Non serve instabilità, in questo momento c'è bisogno di stabilità per far ripartire l'economia", sostiene la segretaria generale Cisl Anna Maria Furlan. Che prova a dare un voto:" Darei 10 e lode? No, ma anche 7+ a volte è un buon voto. Sono quarant'anni che aspettiamo questa riforma".
Ma, ribadisce, "le riforme costituzionali sono il pezzo più importante del cambiamento del Paese". Una "tappa di montagna", dice utilizzando il gergo ciclistico, di quelle che "bisogna alzarsi sui pedali". E sottolinea il significato del voto referendario: "Votare sì o no al referendum costituzionale vuol dire votare pro o contro l'idea di cambiamento che abbiamo per il Paese. Chi dice no - osserva- merita rispetto e ascolto ma è contento di come stanno le cose oggi, mentre chi dice sì vuole cambiare, non si accontenta dell'esistente ma guarda al futuro. Se passa il sì questa sarà la riforma degli italiani, un'occasione unica, saremo tutti madri e padri costituenti".
Referendum, Boschi: "E' tappa di montagna nel Giro d'Italia delle riforme"
A sostegno, poi, dell'Italicum la ministra aggiunge: "In questa legge elettorale c'è un elemento di grande stabilità, perchè la democrazia è avere anche la possibilità di decidere. È fondamentale la rappresentanza ma anche la possibilità di decidere. Se hai 5 anni del tuo mandato di governo, non puoi più avere alibi".
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http://www.repubblica.it/politica/2016/07/11/news/referedum_boschi_la_riforma_non_e_perfetta_ma_e_una_tappa_per_il_cambiamento_-143840824/