Prescrizione, arriva il Lodo Falanga: corsia preferenziale ai processi per corruzione
Il ddl presentato dal senatore di Ala e già in Commissione Giustizia potrebbe ricomporre la frattura in maggioranza sul tema, inserito nella riforma del processo penale ora all'esame di Palazzo Madama dopo l'approvazione alla Camera. Orlando incontra Davigo: "Libertà d'opinione dei magistrati non in discussione, ma valutazioni sul funzionamento di organi di rilevanza costituzionale"
10 maggio 2016
ROMA - I processi per reati contro la Pubblica amministrazione - dalla corruzione al peculato all'abuso di ufficio, alla concussione - dovranno essere celebrati prima degli altri, ovvero essere trattati in via privilegiata in modo da consentire di "arrivare in tempi brevi" a sentenza. E' quanto prevede il ddl presentato oggi dal senatore Ciro Falanga di Ala, "già assegnato in Commissione Giustizia".
Ribattezzato "Lodo Falanga", il dispositivo firmato dal senatore verdiniano punta alla modifica dell'articolo 132 bis delle disposizioni di attuazione del codice di procedura penale, allargando la corsia preferenziale, già prevista per alcuni processi, ai reati contro la P.A. E potrebbe far cessare il braccio di ferro nella maggioranza sul tema prescrizione inserito nella riforma del processo penale. Se non abbinato alla riforma, verrà "trasformato in emendamenti" al testo base, come spiega lo stesso Falanga: "Ho già pronti due emendamenti che vanno nella direzione del disegno di legge che ho depositato".
Al Senato, si parte dal testo licenziato dalla Camera, ma a Palazzo Madama è proprio sul tema della prescrizione che non è ancora stata trovata la famosa "quadra". Il Lodo Falanga, dunque, giunge mentre è in corso una fondamentale trattativa politica all'interno della maggioranza. Area popolare, che alla Camera non ha votato il provvedimento, spinge perché non siano estesi i tempi della prescrizione ma certa la durata dei processi. Diversa la posizione del Pd per come è emersa dal testo approvato a Montecitorio, anche se tra i dem convivono posizioni variegate.
"La prescrizione a noi non interessa, vogliamo che i processi si facciano e che si arrivi a sentenza. Il cittadino ha il diritto di sapere se il proprio rappresentante è corrotto o innocente", spiega ancora Falanga, evidenziando poi che se si approva una proposta che "dà la certezza del rispetto dell'articolo 111 della Costituzione", che parla di giusto processo e di ragionevole durata, "si vanifica il ragionamento sulla prescrizione". In fondo, conclude il senatore di Ala, "Renzi non ha appena detto che vorrebbe che i processi per corruzione arrivassero velocemente a sentenza? Ebbene, il mio ddl è lo strumento per farlo, vedremo come verrà usato".
Il ministro della Giustizia Andrea Orlando, che si è già detto ottimista per una nuova normativa sulla prescrizione entro luglio, è tornato intanto sul caso Piergiorgio Morosini, il consigliere del Csm in quota Magistratura Democratica che, in un'intervista al Foglio, ha annunciato il suo impegno per il "no" al referendum sulle riforme costituzionali di ottobre "perché Renzi va fermato".
"Io credo che non ci sia, almeno per quanto mi concerne, alcun problema che attiene alle valutazioni delle proprie opinioni - ha dichiarato Orlando dopo l'incontro al ministero con il presidente dell'Anm Piercamillo Davigo -. C'è una questione di opportunità, che compete ai magistrati valutare, rispetto a un impegno diretto nella campagna referendaria". Il Guardasigilli ha quindi ribadito, alla vigilia del preannunciato incontro chiarificatore con il vicepresidente del Csm Giovanni Legnini, che "la ragione per cui ho ritenuto opportuno un confronto ha un altro profilo: riguarda le valutazioni espresse sul funzionamento di alcuni organi di rilevanza costituzionale".
Da parte sua, Piercamillo Davigo, che proprio alla libertà di opinione dei magistrati aveva fatto riferimento nei momenti "a caldo" del caso Morosini, si è detto soddisfatto per "la seria volontà di dialogo e di collaborazione" emersa dal faccia a faccia con Orlando, "per affrontare i nodi strutturali della durata dei processi e altri problemi connessi ai procedimenti sia penali che civili e sui conseguenti riflessi sulle strutture e l'ordinamento".
E' stato il primo incontro che Davigo, dall'insediamento al vertice dell'Anm del 9 aprile scorso, ha avuto con il Guardasigilli. "Ci saranno ulteriori incontri tematici - ha concluso il presidente del sindacato delle toghe - sui singoli argomenti individuati".
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10 maggio 2016
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