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« inserito:: Maggio 02, 2016, 04:33:04 pm »

"Via le preferenze dall'Italicum, creano corruzione". Appello di due senatori al Parlamento
Della Vedova e Susta (gruppo Misto e Pd) hanno inviato una lettera ai loro colleghi per modificare il meccanismo della legge elettorale: "Ha effetto criminogeno"


Di TOMMASO CIRIACO
01 maggio 2016

Inchieste, scandali, corruzione, arresti: e se fosse tutta colpa delle preferenze? E' quanto si chiedono i senatori Benedetto Della Vedova (Misto) e Gianluca Susta (Pd), in una lettera fatta recapitare a tutti i parlamentari. Propongono di cambiare l'Italicum e raccolgono adesioni per cercare di cancellare questo meccanismo dalla nuova legge elettorale: "Il voto di preferenza - scrivono i due - ha un effetto criminogeno in vaste aree del Paese. Aumenta il costo delle campagne elettorali e accresce la dipendenza di partiti e candidati da centri e gruppi di potere".

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Impossibile non richiamare gli scandali delle ultime settimane, culminate nella vicenda che ha travolto il presidente del consiglio regionale della Campania. E infatti: "Le cronache giudiziarie quotidianamente testimoniano della vulnerabilità del sistema politico. Le inchieste sono destinate a moltiplicarsi".
Ma non basta. La missiva invita i parlamentari di tutti gli schieramenti a considerare anche il "calo costante" del voto di preferenza, testimoniato dalle recenti elezioni Europee e Regionali. "Questa tendenza - sostengono - rende ancora più pericolosa la concentrazione di pacchetti di voti scambiati sul mercato politico, perché poche preferenze contrattate e pilotate in blocco possono fare la differenza". Cambiare in fretta l'Italicum, insomma, prima che sia troppo tardi.

La mossa fa uscire allo scoperto una sensibilità diffusa tra i gruppi parlamentari. In molti, infatti, non hanno gradito il ritorno alle preferenze. I due promotori, tra l'altro, non possono certo essere considerati tra gli avversari di Matteo Renzi nelle file della maggioranza, Della Vedova è addirittura sottosegretario agli Esteri nell'esecutivo del premier. "Siamo tra quanti diffidavano dall'introduzione di questo meccanismo nell'Italicum - rilevano - e le cronaca offre prove a conferma della nostra diffidenza. E' un incentivo al voto di scambio, nessuno può negarlo, e all'infiltrazione degli interessi illeciti, quando non il brodo di coltura del tentativo di condizionamento della vita democratica. E' un fenomeno che ha colpito tutti i partiti principali".

L'obiettivo, come detto, è quello di ritoccare l'Italicum. Come? "In alternativa alle liste bloccate plurinominali si potrebbe tranquillamente tornare a una logica di collegio uninominale, pur all'interno di un sistema di riparto proporzionale, anche con il ricorso alle primarie per la selezione dei candidati".

Non è la prima volta che la maggioranza si interroga sul delicato tema delle preferenze. Un dibattito complesso, perché le preferenze sono da più parti considerate anche un meccanismo utile ad avvicinare i cittadini alla politica, creando un rapporto diretto tra chi vota e chi è candidato: "Conosciamo la popolarità dello slogan 'lasciamo scegliere gli elettori agli elettori' - spiega infatti Della Vedova - ma sappiamo che l'esperienza dimostra come a questa popolarità non corrispondano virtù politiche e civili".

Il primo passo, per il sottosegretario, è raccogliere quante più adesioni possibili, a partire dal Partito democratico. E non solo per mettere "agli atti" una posizione di principio, ma soprattutto per spostare la discussione dal piano "puramente accademico" a quello "legislativo". Per cambiare l'Italicum in modo mirato, insomma, cancellando solo le preferenze prima che il referendum costituzionale - con il superamento del bicameralismo perfetto - ne sancisca l'effettiva entrata in vigore.

© Riproduzione riservata
01 maggio 2016

Da - http://www.repubblica.it/politica/2016/05/01/news/_via_le_preferenze_dall_italicum_creano_corruzione_lettera_di_della_vedova_e_susta_ai_parlamentari-138800062/?ref=HREC1-13
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