Politica
Un patto di civiltà contro gli spatentati della politica
Di Critica liberale | 11 marzo 2016
Quindicinale di sinistra liberale
Vi rassicuriamo. Per carità di patria non ci accodiamo alla gente inferocita che spara sull’autoambulanza targata FI che, guidata da spatentati e/o ubriachi fradici, sta portando il paese verso il baratro. Già si fanno troppo male da soli. Quindi non affrontiamo il caso specifico delle primarie del Pd, ma ci aggiriamo dei dintorni.
A parte i pochi virtuosi, i politici di tutti gli schieramenti si dividono in quattro categorie.
La prima comprende gli Ignoranti, che non sanno d’ignorare. Sono i meno pericolosi. Oltre al caposcuola Razzi, al solito Berlusconi che vuole che qualcuno gli presenti il padre dei fratelli Cervi, o al Renzi che spaccia i falsi Borges, sono in tanti quelli che dimostrano con costanza di aver frequentato la scuola dell’obbligo con profitto nullo.
La seconda è più pericolosa perché unisce all’Ignoranza il Potere decisionale. E i cittadini percepiscono che il timone è nelle mani di uno sprovveduto e non può che tremare. Quando a Mantova Renzi afferma che bisogna fare in modo che il Regno Unito non esca dall’Euro è come se il tassista che vi porta mostri di non sapere dove stia la frizione. Brividi lunga la schiena.
La terza categoria è la più pericolosa. Perché in modo premeditato arricchisce la Demagogia con la Menzogna. Anche sapendo perfettamente che la Menzogna è sfacciata o facilmente smentibile o addirittura ridicola. Quindi dimostra un uso quasi terroristico della comunicazione al motto: “se la va, va”. Scusatemi se abuso di esempi presi dal repertorio del nostro Presidente del consiglio, ma sono i primi che mi vengono in mente. Ad Antalya poche settimane fa, nella sua conferenza stampa di fronte ai giornalisti di tutto il mondo, Renzi ha avuto la faccia tosta di sostenere che il nostro paese ha sconfitto la mafia. Risata planetaria. La stampa italiana per carità di patria si è censurata.
Discorsetto finale con proposta. È noto che il nostro paese è allo sfascio. Le persone responsabili si dividono tra due convinzioni: o che l’Italia è già nel baratro e non ha le forze sufficienti per risalire la china, o che l’Italia sta ancora sul ciglio del burrone, ma il processo di disgregazione non è diventato irreversibile.
In questo caso di stampo ottimistico crediamo che sia un primo passo urgente e pregiudiziale che tutte le forze politiche di tutti gli schieramenti si accordino su un “patto di civiltà”. Se non possiamo nulla per evitare i danni delle tre categorie di cui sopra, almeno espelliamo dal dibattito pubblico (con l’irrisione e con l’emarginazione) chi unisce Ignoranza e Demagogia alla sistematica “maleducazione” dei cittadini, violando non la Verità, che come è noto non esiste, né l’Opinione, che può essere la più pazza o la più stravagante, bensì “le regole dell’argomentazione”. Queste no, non si possono violare impunemente perché significa truffare sfacciatamente e degradare irrimediabilmente il dibattito pubblico.
Un esempio: Matteo Orfini, presidente del Pd nonché viaggiatore instancabile tra tutte le sue correnti, domenica scorsa a seggi aperti per le primarie, ha dichiarato: «Alle 9.30, dopo appena un’ora e mezza [dall’apertura a Roma], avevamo già superato i partecipanti alle consultazioni grilline». Perché Orfini dovrebbe essere cacciato dal dibattito politico? Perché è un giocatore che bara sapendo di barare fornendo informazioni-carte false. Egli sa che il paragone è improprio, ma lo rifila dolosamente ai cittadini ignari: alle primarie del Pd possono votare i sedicenni, i cinesi, gli avversari che si scelgono il candidato di comodo, i passanti, i prezzolati, i mafiosi, gli scrutatori stessi alcune migliaia di volte, ecc., mentre le consultazioni del Movimento 5 stelle prevedono un numero chiuso e limitato di elettori.
Le due votazioni hanno un solo punto in comune: nessuna delle due è trasparente e controllata. Per il resto è come dire: “Siamo più bravi noi che giochiamo al calcio perché siamo in undici e quindi più dei giocatori di scacchi che sono solo in due”. Una classe politica appena appena decente dovrebbe ostracizzare tipi come lui, e tutti i suoi simili.
Di Enzo Marzo
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