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Autore Discussione: Manuel Anselmi. 12 motivi per considerare Eco un genio  (Letto 2280 volte)
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« inserito:: Febbraio 25, 2016, 11:47:45 pm »

12 motivi per considerare Eco un genio

Pubblicato: 23/02/2016 09:54 CET Aggiornato: 23/02/2016 09:54 CET

Non ce l'ho fatta a trattenermi dopo aver letto numerosi commenti sui social relativi alla morte di Umberto Eco. Mi rendo conto che ormai è un ambito dominato da dinamiche rituali assurde, senza alcuna pertinenza con la realtà, però da lettore di Eco non potevo tacere.

Innanzitutto c'è questa nuova moda un po' snob di stare a bacchettare gli afflati retorici dovuti alla morte di un grande personaggio (cosa che è già capitata di recente con David Bowie) e che forse tradisce una grande nostalgia di elitismo intellettuale in questo panorama di populismo kitsch.

Ma veniamo a Eco. Occorre fare chiarezza su alcune cose: se è molto ma molto riduttivo liquidarlo come un romanziere manierista e alessandrino, è davvero un orrore scientifico sostenere come alcuni fanno che non abbia contribuito allo sviluppo di alcuna nozione scientifica. Se sulla prima posizione posso limitarmi a dire che può essere una questione di gusti, la seconda è una semplice questione di ignoranza. Cercherò pertanto di elencare alcuni motivi del valore filosofico e scientifico di Eco, senza nessuna pretesa di esaustività ma solo sulla base della mia personalissima frequentazione dei suoi testi da quando avevo circa venti anni.

1) Eco resta uno dei massimi esperti di estetica medievale degli ultimi 50 anni, non esiste ricerca in questo campo che non lo citi;

2) Eco ha il merito di aver contribuito allo sviluppo di una estetica contemporanea non crociana in un momento in cui il crocianesimo era egemone e parrocchia;

3) Eco ha introdotto categorie di analisi dell'industria culturale che sono ormai classiche quanto il Super Io di Freud in psicologia e mi riferisco ad espressioni come "apocalittici e integrati", "superuomo di massa", "opera aperta", piacciano o non piacciano esistono;

4) Eco ha introdotto in Italia la semiotica, nello specifico quella di indirizzo analitico e ne è stato uno dei massimi studiosi a livello mondiale;

5) Come conseguenza o in abbinamento al punto precedente, Eco ha introdotto in Italia il pensiero di autori come Peirce, del quale non è stato solo un promotore italico ma uno dei massimi studiosi a livello internazionale;

6) Eco ha partecipato come critico dei costumi italiani inventandosi una nuova forma di pamphlet saggio quasi sconosciuta nel nostro paese, peraltro facendoci ridere tanto;

7) In ambito filosofico, insieme ad altri autorevoli esperti come Garroni, ha approfondito e riproposto il tema dell'attualità del trascendentalismo kantiano come questione centrale dei processi di classificazione razionale e di organizzazione dell'esperienza (mi riferisco al libro Kant e l'ornitorinco);

Fico Con grande acume ha approfondito aspetti della storia delle idee del Seicento, occupandosi con grande competenza di autori come Athanasius Kircher;

9) Allo stesso modo si è occupato della teoria della cospirazione e delle logiche sociali legate alle organizzazioni esoteriche moderne e contemporanee;

10) Ha svolto costantemente una azione di critica degli aspetti più autoritari della società italiana con testi come Pampini bugiardi oppure con i saggi sulla semiotica del fascismo;

11) Sempre in questa direzione per primo ha parlato del "populismo mediatico" italiano;

12) Parallelamente a tutte queste cose, ciascuna delle quali basterebbe a far fare una carriera straordinaria a ciascuno di noi, Eco è stato un divulgatore rigorosissimo dal primo e rivoluzionario manuale di storia dell'arte con Eugenio Battisti pensato per le medie ma così ben riuscito da essere adottato all'università, alle recenti enciclopedie del Medioevo, dell'Antichità, del Rinascimento, che sono un ottimo modo per conoscere quelle realtà storiche.

Ora questi sono solo alcuni dei motivi per cui Eco resta il più importante e conosciuto intellettuale italiano degli ultimi decenni. E non ho fatto riferimento all'Eco romanziere la cui fama tutti conosciamo. La cosa che mi viene da aggiungere come conclusione: tutta questa stizza e acredine tese alla diminuzione del personaggio sono fondate sulla conoscenza del personaggio? Oppure è solo un modo per liquidarlo sulla base di impressioni e di antipatie soggettive, magari anche alimentate da una certa spocchia dello stesso personaggio?

Mettetevi l'anima in pace, Eco poteva apparire spocchioso ma restava geniale.

Da -http://www.huffingtonpost.it/manuel-anselmi/12-motivi-per-considerare-eco-un-genio_b_9295722.html?utm_hp_ref=italy
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