Piazza Affari e i segreti di chi regge l'urto.
Ecco i 19 titoli con performance sopra il 50% a 12 mesi
Di Fabio Pavesi
31 gennaio 2016
La brusca correzione delle Borse di gennaio ha messo in forte allerta gli investitori, soprattutto i piccoli azionisti che di fronte a turbolenze così intense tendono a liberarsi dei titoli finendo spesso per capitalizzare perdite. La caduta di oltre il 12% in un solo mese del Ftse/Mib il listino principale di Piazza Affari ha infatti spaventato molti.
L'orologio del listino milanese è stato portato indietro in un solo mese di un intero anno. Il valore dell'indice è oggi lo stesso del gennaio 2015 e se si va a ritroso si scopre che le quotazioni del Ftse/Mib sono in realtà tornate a livello di fine 2013. Due anni persi con le performance tornate al punto di partenza. Difficile dire come muoversi in questi frangenti. Di certo la cara vecchia lezione di considerare l'investimento azionario sul medio-lungo termine torna sempre utile.
Non basta un mese tempestoso per decidere di scappare a gambe levate da Piazza Affari.
E guardare solo all'indice anziché alle singole azioni è sempre un esercizio parziale.
Può sorprendere ma sull'intero listino milanese spiccano ben 35 titoli che pur con lo scivolone del mese appena chiuso vantano performance sopra il 30% negli ultimi 12 mesi. E di questi ben 19 titoli mantengono performance oltre il 50% in 12 mesi (vedi tabella).
Spinter certo, ma in realtà maratoneti di Borsa. Non c'è una ricetta unica che li accomuna, fanno mestieri assai diversi tra loro. In genere però tanta capacità di correre sul listino fa rima con i buoni fondamentali di bilancio. Puoi subire le crisi esogene, perdere terreno con i listini nella bufera ma se i conti sono solidi, la redditività è alta e il debito non preoccupa allora prima o poi il mercato ti premia.
I 19 sprinter di Piazza Affari
Come ad esempio il re della classifica, Panaria. La società di ceramica vanta un robustissimo +177% a 12 mesi. Il segreto sta tutto nel cambio di passo. Nel solo 2015 il gruppo ha più che raddoppiato la redditività industriale dopo che aveva chiuso in perdita netta sia il 2013 che il 2014. Con l'anno scorso ecco la forte accelerazione nei fondamentali che si è subito riflessa sui corsi di Borsa.
Tra gli altri maratoneti ecco spuntare Mondo Tv, Digital Bros; Saras e Saes Getters tutte sopra l'80% di apprezzamento.
Anche qui il segreto è la tonicità dei conti. Mondo Tv ad esempio ha visto salire il Mol sul fatturato dall'8% al 30% in meno di 2 anni. Nel 2013 chiuse in perdita per 7 milioni, a settembre 2015 era in utile per 3 milioni.
Per Saras che è un raffinatore ha giocato molto a favore il drastico calo del prezzo del greggio che per Saras è la materia prima. Un calo che ha incrementato i margini di raffinazione e cambiato volto ai numeri del bilancio Dopo tre anni in perdita il 2015 sia avvia a chiudere con utili sostanziosi.
Tra i bancari spunta Banca Ifis. Lo specialista in Npl e factoring ha dalla sua una continua crescita dei profitti: dal 30% di utili sui ricavi del 2011 oggi viaggia sopra il 40%.
C'è poi un plotone di titoli da Reply a Basic.Net a Recordati a Datalogic che hanno redditività forti e crescenti nel tempo. Reply dal 2012 ha di fatto raddoppiato i suoi profitti netti; la farmaceutica Recordati vede crescere in modo omogeneo tutti i suoi parametri di bilancio da tempo. Nel 2012 la redditività industriale era al 24% del fatturato: quest'anno toccherà il 30%.
E non potevano mancare i sempre-verdi del mercato. I veri maratoneti sul lungo periodo cioè le utilities regolate che in genere corrono piano ma si muovono in modo lineare senza grandi scossoni in Borsa per le loro caratteristiche strutturali. Business solidi, flussi di cassa stabili e dividendi ricchi. Non è un caso che nelle fasi di caduta generalizzate facciano eccezione con le loro performance. Basti pensare a Snam e Terna tra i pochissimi titoli a mantenere il segno positivo tra i big del listino anche nel brusco mese di gennaio.
E con apprezzamenti negli ultimi 12 mesi del 25% per Terna e del 18% per Snam che daranno dividendi questa primavera per il 5-6% del loro valore.
Sono i tipici titoli difensivi che ogni gestore tiene in portafoglio per compensare il rischio complessivo.
Scelta spesso più che vincente. Mentre la Borsa di Milano è tornata ai valori di 2 anni fa, Snam e Terna sono salite da allora di un buon 30% e senza contare l'incasso delle laute cedole. Difensivi e vincenti.
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