Siria, accordo su aiuti e cessazione ostilità
L'intesa raggiunta a Monaco dal Gruppo internazionale di sostegno: l'intervento umanitario inizierà subito, i combattimenti dovranno finire entro una settimana
12 febbraio 2016
MONACO - "C'è un risultato oggi a Monaco, pensiamo di aver fatto dei progressi. Su tutti e due i fronti, le ostilità e gli aiuti. E questi progressi hanno il potenziale di cambiare la vita quotidiana dei siriani". Con queste parole il segretario di Stato Usa John Kerry ha annunciato che dopo una maratona conclusasi a notte fonda il Gruppo internazionale di sostegno alla Siria ha trovato un accordo. Quindi ha precisato che “gli aiuti umanitari" per le città siriane sotto assedio "dovranno arrivare subito, a partire da questa settimana", mentre la cessazione delle ostilità dovrà aver luogo entro i prossimi sette giorni.
Il capo della diplomazia Usa ha poi sottolineato che "più a lungo dura la guerra più ne approfittano gli estremisti" e che tutti hanno capito la grande importanza di questo momento.
Nell'illustrare i contenuti dell'intesa, Kerry e il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov hanno annunciato che oggi alle 16 l'Onu riunirà a Ginevra una task force composta da membri del Gruppo internazionale di sostegno, a cui verrà sottoposto un piano delle Nazioni Unite di interventi umanitari la cui attuazione sarà monitorata dalla task force stessa.
Le trattative, cui hanno preso parte le delegazioni di 17 Stati tra cui l'Italia, sono andate avanti per tutta la giornata e sono state caratterizzate da momenti di tensione, in particolare sulla cessazione delle ostilità. Da una parte i russi che si erano detti disposti a una tregua per il primo marzo, dall'altra Usa e Unione europea che chiedevano lo stop immediato ai combattimenti.
Nel documento finale si legge che i membri del Gruppo internazionale di sostegno si impegnano a esercitare la loro influenza per una immediata e significativa riduzione delle violenze che porti alla fine delle ostilità in tutta la Siria entro una settimana. Non si parla dunque di un vero e proprio cessate il fuoco e tanto meno della fine dei bombardamenti russi. E in sette giorni Mosca potrà portare a termine la sua offensiva su Aleppo.
Non a caso Kerry ha riconosciuto durante la conferenza stampa che l'incontro di Monaco ha prodotto solo impegni sulla carta: "Ciò di cui abbiamo bisogno è vedere nei prossimi giorni azioni sul terreno. Senza una transizione politica, non è possibile arrivare alla pace".
Da parte sua, Lavrov ha detto esplicitamente che la Russia non cesserà gli attacchi aerei perché la fine delle ostilità non si applica allo Stato islamico e ad Al Nusra, il gruppo affiliato ad Al Qaeda. Mosca motiva quindi i bombardamenti con la necessità di fermare i jihadisti, mentre Usa ed Europa accusano il Cremlino di colpire soprattutto le forze dell'opposizione appoggiate dall'Occidente che cercano di rovesciare il regime di Bashar Al Assad.
L'obiettivo della riunione di Monaco era la ripresa del negoziato di pace arenatosi la settimana scorsa. Su questo fronte, i partecipanti hanno ribadito l'impegno a favorire la transizione politica quando le condizioni sul terreno saranno migliorate. E il principale gruppo dell'opposizione siriana, pur manifestando apprezzamento per l'accordo, ha avvertito che non parteciperà al negoziato di Ginevra con il governo di Damasco se l'intesa non sarà attuata pienamente.
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12 febbraio 2016
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