Pd, Calenda cancella l'invito a cena ai tre big del partito.
Renzi era pronto a sfilarsi, Calenda cancella l'invito a cena ai tre big del partito.
In mattinata l'ex ministro annuncia che Renzi, Gentiloni e Minniti hanno accolto la sua proposta.
Ma l'ex segretario frena: "Questi levano i vaccini, e i nostri parlano delle cene. Roba da matti".
Zingaretti risponde con una sera in trattoria insieme a un imprenditore, uno studente, un professore, un amministratore, un professionista, un volontario.
E alla fine lo stesso Calenda decide: "Non se ne fa nulla"
Di GOFFREDO DE MARCHIS
17 settembre 2018
ROMA. Il tema ha monopolizzato la discussione nel Pd per due giorni (insieme all'idea di Orfini di sciogliere il partito e rifondarlo). L'invito a cena da parte di Calenda a tre big del partito - Renzi, Gentiloni e Minniti - è stato oggetto di polemiche, ironie e contromosse (un'altra cena ma in trattoria da parte del governatore del Lazio Zingaretti). Proviamo a riorganizzarci e ad evitare la subalternità ai 5 Stelle, aveva detto Calenda. È finita con un tweet serale dello stesso ex ministro dello Sviluppo. Dopo un'ondata di dichiarazioni e una presa di distanza di Matteo Renzi.
Carlo Calenda
@CarloCalenda
Dopo 24h di polemiche interne e amenità varie, a partire dalla disfida delle cene, ho cancellato l’incontro. Lo spirito era quello di riprendere un dialogo tra persone che hanno lavorato insieme per il paese e aiutare il @pdnetwork . In questo contesto è inutile e dannoso.
L'INCONTRO VOLUTO DA CALENDA
In mattinata arriva la dichiarazione soddisfatta di Carlo Calenda: Matteo Renzi, Paolo Gentiloni e Marco Minniti hanno infatti accettato l'invito rivolto loro da Carlo Calenda. L'appuntamento non è più per martedì, come previsto inizialmente. "La data è stata spostata - spiega l'ex ministro dello Sviluppo economico rispondendo ad un suo follower su twitter - e per evitare l'ennesimo tormentone sul PD rimane riservata". Ma Calenda si è detto molto contento: "È un gesto di responsabilità di tutti i partecipanti. Bene così. Ottima notizia". Questo, almeno, fino alla frenata di Matteo Renzi.
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LA CONTROCENA DI ZINGARETTI
Qualche ora dopo, ecco l'annuncio di Nicola Zingaretti, per ora l'unico candidato ufficiale alle primarie del Pd: una controcena con un imprenditore, un operaio, uno studente, un professore, un volontario, un professionista. In altre parole i rappresentati delle diverse categorie sociali italiane. "Per un congresso diverso, aperto e partecipato, la prossima settimana - ha spiegato il governatore del Lazio - ho organizzato in trattoria una cena con un imprenditore del Mezzogiorno di una piccola azienda, un operaio, un amministratore impegnato nella legalità, un membro di un'associazione in prima fila sulla solidarietà, un giovane professionista a capo di una azienda start up, una studentessa ed un professore di liceo".
"A tutti loro voglio chiedere - ha proseguito Zingaretti - che dobbiamo fare secondo voi? Dove abbiamo sbagliato? Come riprendere a lottare e vincere? Perché la nostra storia ricomincia così: ascoltando le persone". Poi, dopo aver definito sagge le parole di Gentiloni sul congresso, il governatore ha ricordato l'appuntamento con la sua iniziativa il prossimo 13 e 14 ottobre a Roma all' Ex Dogana, per Piazza Grande.
LA REPLICA DI CALENDA
La mossa di Zingaretti ha lasciato incredulo Calenda: "Una controcena? Non credo. Anzi lo escludo. Zingaretti è persona troppo intelligente per 'rispondere' così a un incontro tra quattro persone che peraltro non è fatto contro nessuno ma solo per confrontarsi tra ex colleghi di governo. Evitiamo interpretazioni che non reggono". Dopodiché il ministro è tornato sulla sua proposta di andare "oltre il Pd". "Oggi il partito - ha argomentato - è un tutti contro tutti. Non si può andare avanti così. Va fatta una segreteria costituente, con persone che hanno una voce pubblica, anche con sindaci come Sala o Gori. Poi si fa un congresso rapidamente e si elegge, che so? Zingaretti. Ma chi vince deve aver chiaro che andare alle Europee così è un suicidio. Ci sono persone disposte ad impegnarsi ma non con il solo Pd" ha detto l'ex ministro intervistato da Tgcom 24. "Oggi la capacità di rappresentare un pezzo ampio di società il Pd da solo non c'è l'ha più - ha rilanciato - Occorre qualcosa che va oltre".
LA PRESA DI DISTANZA DI RENZI
Nel pomeriggio, mentre in rete esplodono le ironie sulla cena a quattro, dalla Cina Matteo Renzi ha preso le distanze: "Questi levano i vaccini, e i nostri parlano delle cene. Roba da matti", ha detto ai suoi collaboratori.
EMILIANO: "LORO CENANO, GLI ITALIANI STANNO FUORI"
Durissimo, sull'iniziativa delle cene, uno dei leader della minoranza interna: il governatore della Puglia, Michele Emiliano: "La questione della cena mi sembra un metodo sul quale avevo sentito molte volte renzi dire che non gli piaceva partecipare a caminetti. Evidentemente ha cambiato idea. È una modalità politica che ancora una volta lascia fuori gli italiani, la struttura del partito. Pensano di essere dentro ancora una struttura che gli consente di prendere decisioni durante una cena. E questo la dice lunga sulla crisi profondissima del partito". Una stroncatura anche da un ex parlamentare dem, Stefano Esposito: "Se potete datevi tutti una sana regolata. Se potete e se volete. Un abbraccio"
PRODI: "DIFENDIAMO L'UE, SOVRANISMO È UN SUICIDIO"
E mentre i big del Pd dibattono del congresso, uno dei più autorevoli fondatori del partito, Romano Prodi, lancia l'allarme contro il sovranismo in Europa: “È un suicidio. O stiamo assieme e abbiamo una parola nel mondo, oppure torniamo al sovranismo e non abbiamo nessuna parola", ha detto l'ex premier intervenendo a una conferenza a Bolzano.
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17 settembre 2018
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