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Autore Discussione: La base dei democratici: a Roma tutti responsabili  (Letto 2198 volte)
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« inserito:: Dicembre 17, 2014, 06:14:30 pm »

Scenari
La base dei democratici: a Roma tutti responsabili
Colpe trasversali dei partiti nell’inchiesta su Mafia Capitale per 3 elettori su 4 del Pd Scetticismo anche sulla pulizia annunciata dal premier: in pochi pensano che ce la farà

Di Nando Pagnoncelli

Sono trascorsi quasi sessant’anni dalla celebre inchiesta di Manlio Cancogni sull’ Espresso intitolata «Capitale corrotta, nazione infetta» e nulla sembra cambiato, nonostante il nostro Paese sia profondamente diverso rispetto agli anni Cinquanta.
L’inchiesta Mafia Capitale sta producendo reazioni pesantissime nell’opinione pubblica, già scandalizzata dalle indagini Expo e Mose. L’indignazione e la tendenza a generalizzare sono largamente diffuse e rischiano di accentuare i sentimenti di antipolitica e di sfiducia dei cittadini, nonostante il forte richiamo del presidente Napolitano che ha definito l’antipolitica «patologia eversiva», facendo appello a una maggiore moralità in politica e severità nei confronti dei corrotti.

Ciò che colpisce maggiormente dello scandalo romano è che in un ventennio caratterizzato da un duro scontro tra destra e sinistra nel Paese, nelle aule parlamentari, sui media e nei talk show, esponenti di destra e di sinistra (insieme a criminali incalliti) fossero complici nelle malefatte. Come se il conflitto politico assomigliasse a un combattimento di wrestling, nel quale i protagonisti apparentemente si scambiano colpi durissimi ma in realtà fingono di combattere e si accordano sul risultato del match. Con la differenza che nel wrestling il pubblico ne è consapevole, mentre in politica gli elettori non lo sono e si indignano.

Non sorprende quindi che tre italiani su quattro (e il 73% tra gli elettori del Pd) siano convinti che tutte le amministrazioni che si sono succedute a Roma negli ultimi anni abbiano le stesse responsabilità rispetto a quanto avvenuto, mentre il 14% attribuisce la colpa all’amministrazione di centrodestra guidata da Alemanno e il 3% a quelle di centrosinistra.

Risultano più diversificate le opinioni riguardo a quanto sarebbe meglio fare per Roma nell’immediato futuro: il 32% propende per elezioni il prima possibile (in particolare gli elettori di Forza Italia: 65%), il 29% ritiene opportuno lo scioglimento del consiglio comunale e il commissariamento della Capitale (45% tra gli elettori grillini) e il 26% vorrebbe che si continuasse con il sindaco Ignazio Marino ma si procedesse ad un profondo rinnovamento della giunta e dei dirigenti comunali (49% tra gli elettori del Pd).

Il clima di sfiducia tra i cittadini non aiuta il percorso di riforme intrapreso dal governo e il premier Renzi sembra esserne consapevole, tant’è che nel suo ruolo di segretario del Pd è intervenuto immediatamente commissariando il partito romano, dichiarando che farà pulizia al proprio interno allontanando chi ha preso tangenti. Nonostante le migliori intenzioni prevale nettamente la sfiducia nei risultati che si potranno conseguire: solo il 15% prevede che Renzi riuscirà a fare pulizia nel suo partito, il 36% ritiene che Renzi sicuramente si impegnerà ma non riuscirà a fare molto e il 43% è convinto che nel Pd non cambierà nulla.
Il pessimismo alberga anche tra gli elettori del Pd: solo il 30% infatti pensa che il partito riuscirà a fare pulizia, il 48% non si aspetta risultati significativi e il 15% è decisamente rassegnato.

La situazione è anche peggiore sul fronte opposto: il 62% degli italiani ritiene che nel centrodestra non cambierà nulla (è l’opinione prevalente tra tutti gli elettorati), il 22% che non cambierà molto nonostante l’impegno dei partiti e solo l’8% è ottimista sulla possibilità di fare pulizia.

Fa decisamente riflettere il fatto che i più scettici rispetto alle reali possibilità di cambiamento siano i più giovani (18-30 anni).

La rassegnazione rispetto alle reali possibilità di cambiamento è accompagnata dalla convinzione che i partiti abbiano avuto responsabilità dirette in questi fenomeni di corruzione, traendone vantaggi significativi: è di questo parere il 67% degli italiani mentre il 29% ritiene che i partiti non siano stati in grado di vigilare sull’operato dei propri esponenti ma abbiano responsabilità dirette.

Il quadro che emerge è decisamente preoccupante: i cittadini considerano la corruzione una malattia endemica nel nostro Paese e la loro esasperazione è acuita dallo stridente contrasto tra i sacrifici che sono chiamati a fare a causa della crisi e l’utilizzo dei soldi pubblici che escono dalle loro tasche.

È presto per capire se questi sentimenti si tradurranno in un aumento dell’astensionismo o favoriranno una o più forze politiche. Spesso si tratta di un’indignazione emotiva e superficiale, seguita più da rassegnazione e da mancanza di memoria che da comportamenti coerenti. Ma questa volta, e i segnali dell’Emilia sono eloquenti, non è improbabile che la sfiducia e il distacco diventino davvero prevalenti.

15 dicembre 2014 | 09:11
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Da - http://www.corriere.it/politica/14_dicembre_15/base-dem-roma-tutti-responsabili-0bb15936-8430-11e4-b9cc-80d61e8956c5.shtml
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