L’allarme
Taddei: «Non ho paura, l’Italia è un Paese maturo»
Il responsabile economico del Pd è sotto tutela dopo le minacce
BOLOGNA - «Io sono sereno come sempre, chi fa il proprio lavoro onestamente non ha nulla da temere». Le minacce anonime non hanno tolto né il sorriso, né la serenità a Filippo Taddei. Vivere sotto tutela, di certo, non è piacevole. Ma il responsabile economico del Pd, considerato il principale teorico del Jobs Act renziano, non ha nessuna intenzione di cambiare la propria vita. Né, soprattutto, il proprio lavoro.
La sua prima giornata sotto tutela, ieri, è stata una giornata normale. Per quanto possa essere normale girare nella propria città accompagnato dallo sguardo vigile delle forze dell’ordine. «Io continuo a fare il mio lavoro come sempre», assicura Taddei, che ieri si è diviso tra Roma e Bologna come gli capita sempre più spesso. Di mattina a Palazzo Chigi, per proseguire i lavori sulla legge di stabilità. Di pomeriggio alla John Hopkins, dove insegna economia. Delle minacce che ha ricevuto, poco importa se arrivate via web o con biglietti anonimi lasciati a pochi passi dal portone di casa, non ha molta voglia di parlare. «Sono certo che non sia nulla di preoccupante», si schernisce Taddei, che rifiuta fermamente ogni parallelismo tra le tensioni sociali di queste settimane attorno alla riforma del lavoro e gli anni bui della recente storia italiana. «Questo è un Paese sano e maturo, ma siamo vivendo una fase importante e un momento di difficoltà. I momenti di difficoltà non sono mai buoni consiglieri — sostiene il docente di economia — e ci possono essere degli eccessi verbali che ad alcuni scappano, ad altri no...».
Il problema, insomma, non è il clima che si respira nell’Italia renziana. Né il vento di proteste che soffia da tempo su Bologna, dove Taddei assicura di sentirsi a proprio agio come sempre. «Ho ricevuto tantissimi attestati di vicinanza e di solidarietà, per cui voglio ringraziare tutti», racconta il responsabile economico del Pd, che nel tardo pomeriggio di ieri non aveva ancora parlato della spiacevole novità con il premier Matteo Renzi. «Matteo è in viaggio per l’Australia, atterrerà tra qualche ora — conclude il Democratico — sono certo che quando atterrerà si farà sentire».
15 novembre 2014
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Francesco Rosano
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