Sblocca Italia, sulle coperture vertice Renzi-Padoan-Lupi. Premier stasera al Quirinale
28 agosto 2014
Il premier Matteo Renzi salirà questa sera al Quirinale per un incontro con il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Sul tavolo i temi all'ordine del giorno del Cdm di domani: Sblocca-Italia, riforma della giustizia e della scuola. Il capo dello Stato, lasciando la Fondazione Pellicani di Mestre, a chi gli domandava se il governo si stesse preparando bene dopo la pausa estiva, ha risposto: «Lo vedrò e lo vedrete tutti, basta aspettare il Cdm di domani e se ne vedranno i risultati». .
Sblocca Italia: vertice Renzi-Padoan-Lupi a Palazzo Chigi
Oggi il governo prova a tirare le somme del lavoro istruttorio fatto sui vari provvedimenti annunciati per domani al Consiglio dei ministri. A palazzo Chigi si è svolto un vertice tra il premier Matteo Renzi e i ministri dell'Economia, Pier Carlo Padoan e delle Infrastrutture, Maurizio Lupi. Al centro della riunione, la ricerca delle coperture per lo Sblocca-Italia. È in corso un lavoro di selezione fra le norme che entreranno nel decreto sblocca-Italia e quelle che saranno rinviate alla legge di stabilità.
Il nodo risorse
Per il momento ci sono per lo sblocca-Italia, effettivamente disponibili, 1,2 miliardi del «fondo revoche», che svincola le risorse da vecchie opere infrastrutturali incagliate per ridestinarle a nuovi obiettivi. E 2,5 miliardi del Fondo sviluppo coesione (Fsc), a valere sul biennio 2015-2016 ma impegnabili tutti subito.
Commissari per le opere ferroviarie
Si arriverebbe così a 3,7-3,8 miliardi che potrebbero andare a finanziare soprattutto nuovi lotti di opere ferroviarie prioritarie in corso: Brescia-Padova, Brennero, terzo valico, Catania-Messina, Napoli-Bari: linee per le quali il governo ha intenzione di nominare un commissario straordinario. Cospicuo il capitolo delle misure per incentivare il finanziamento privato di infrastrutture (project financing). La norma-simbolo è probabilmente l'abbassamento da 200 a 50 milioni della soglia per l'ammissione al credito di imposta. Nel dl entrerà anche un corposo pacchetto di semplificazioni: regolamento edilizio unico standard per tutti i comuni, super-Scia per tutte le attività di impresa, limitazione del potere di autotutela della Pa a sei mesi o un anno. Molte le resistenze invece al tentativo di ridurre il raggio d'azione e il potere di veto dei Sovrintendenti nelle autorizzazioni paesaggistiche.
Le misure in bilico
È in corso un lavoro di selezione fra le norme che entreranno nel decreto sblocca-Italia e quelle che saranno rinviate alla legge di stabilità. Un esempio di norme in bilico fra i due provvedimenti è il blocco di misure confezionate da Palazzo Chigi per aprire una stagione di privatizzazioni e quotazione in Borsa di società partecipate dagli enti locali nei servizi pubblici. In bilico fra l'approvazione di fine mese e quella di fine settembre-inizio ottobre anche altre norme certe nella strategia del governo, come il rinnovo del bonus fiscale del 65% per il risparmio energetico e gli incentivi per i lavori di prevenzione antisismica.
Stessa difficoltà di copertura per le proposte di Lupi per il pacchetto casa che prevedono deduzioni Irpef del 20% per chi acquista un'abitazione costruita o ristrutturata da un costruttore e la affitta per otto anni a canone concordato.
Giustizia, Pd e Ncd sulle norme penali
Sulla giustizia pesano le divisioni emerse nuovamente ieri al termine del giro di consultazioni con i partiti, voluto dal ministro Andrea Orlando che ha ammesso le «differenze di approccio, anche sulle priorità» all'interno della maggioranza. Gli scogli riguardano tutti la materia del penale e in particolare gli interventi su prescrizione, intercettazioni e sui limiti che si vorrebbero introdurre all'impugnazione delle sentenze in appello e in Cassazione. A fare la sintesi ci penserà, nelle prossime ore lo stesso Renzi, che oggi vedrà il ministro Orlando per tentare di appianare i contrasti che sono venuti alla luce nella giornata di ieri, in particolare con l'Ncd. Mentre c'è sintonia sulla riforma del processo civile. Domani dovrebbero essere approvati solo un decreto legge con i provvedimenti più urgenti su cui c'è intesa (riduzione tempi giustizia civile; dimezzamento dell'arretrato; corsia preferenziale per imprese e famiglie; riforma del disciplinare della magistrature speciali; informatizzazione) e un disegno di legge con le linee guida sulla responsabilità civile dei magistrati.
Renzi: taglio ferie tribunali è simbolo, ma importante
Non a caso il premier ieri ha preferito enfatizzare con un tweet i risultati che si vogliono raggiungere con l’intervento in cantiere sulla giustizia civile: «dimezzare entro 1.000 giorni l'arretrato» e far durare il procedimento di primo grado «un anno rispetto ai tre» che ci vogliono oggi. Mentre con un altro tweet Renzi ha spiegato che tra le misure che saranno varate venerdì ci sarà anche la riduzione a metà (e dunque a 20 giorni) della chiusura estiva dei tribunali. Un taglio definito oggi da Renzi «un simbolo, ma importante», rispondendo su twitter ad un follower che gli chiedeva se quanto annunciato bastasse per risolvere l'arretrato civile. «L'arretrato si risolve in un altro modo. Domani facciamo un dl ad hoc su questo» ha aggiunto Renzi.
Scuola, caccia ai fondi per le assunzioni
Anche sul fronte scuola il governo è caccia alle risorse. Previsto un maxi-piano di assunzioni con 100mila immissioni in ruolo che, come anticipato sul Sole 24 Ore di ieri, il ministero dell'Istruzione punta a coprire nel triennio 2015-2018 attingendo per metà dalle graduatorie a esaurimento e per metà da un nuovo concorsone da bandire l'anno prossimo. Resta solo da decidere a che punto fissare l'asticella dei posti da riempire. E dove trovare le risorse. I primi costi stimati per il piano di 100mila assunzioni in tre anni sono circa 570 milioni. Ma la somma salirebbe velocemente se il numero di stabilizzazioni dovesse essere superiore (tra turn over, supplenze annuali, spezzoni orari, organico funzionale e sostegno le disponibilità superano i 140mila posti). Anche in questo caso a decidere sarà il premier Matteo Renzi, in base ai costi dell'operazione. Per avere un quadro chiaro bisognerà aspettare le linee guida che saranno approvate domani in Consiglio dei ministri.
Da -
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2014-08-28/renzi-questa-sera-napolitano-quirinale-giustizia-maggioranza-divisa-093003.shtml?uuid=ABZz46nB&p=2