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Autore Discussione: Due straordinari sindacalisti della Cgil per una società di liberi e uguali  (Letto 2760 volte)
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« inserito:: Maggio 18, 2014, 05:12:42 pm »

Due straordinari sindacalisti della Cgil per una società di liberi e uguali

Su Uguali e diversi

Autore: Carlo Patrignani
Data:2014-05-16

Riproporre oggi, in un Paese che si scopre infetto dal virus del trasformismo, intriso di corruzione e corsa sfrenata al potere per il potere,  la storia umana e politica di due sindacalisti della Cgil, Bruno Trentin e Fausto Vigevani, è il gran merito della casa editrice Ediesse che dopo La sinistra di Bruno Trentin, curato da Igino Ariemma, porta in libreria Fausto Vigevani. Il sindacato, la politica, di Edmondo Montali e Sergio Neri.

Due personaggi straordinari ma diversi per percorsi di vita, Trentin è del 1926, Vigevani del 1939, accumunati da una forte identità, rigorosi e sobri al tempo stesso, mai in cerca di visibilità mediatica, l’ossessione di molti, animati da quella cultura riformatrice, laica e profondamente antidogmatica, che ebbe in Riccardo Lombardi, e nell’idea di una società più ricca perché diversamente ricca,  il referente più alto e non solo per la statura fisica, e in Giuseppe Di Vittorio e Fernando Santi, e nella difesa della libertà e dell’autonomia, gli altri due referenti più robusti e non solo per la stazza fisica, tanto da prendersi la libertà di condannare, nel 1956, diversamente dal Pci di Palmiro Togliatti, l’invasione militare dell’Ungheria da parte dei tank sovietici.

Se Trentin era il lombardiano del Pci per il lungo e riservatissimo feeling con Lombardi, la persona più importante della mia vita, Vigevani era tra i pochi amici e compagni rispetto ai tanti compagni e non amici dell’Ingegnere acomunista, un uomo, uno dei rarissimi che ha accesso un credito altissimo nel suo partito, nella sinistra intera, nelle istituzioni, anche le più alte [...] che nessuno ha inteso prima e intenderà poi ripagargli per sé e per la democrazia italiana.

A aprire nel 1949 le porte dell’Ufficio Studi della Cgil all’allora giovanissimo comandante Leone delle Brigate Rosselli, fresco della laurea in giurisprudenza, fu proprio Di Vittorio, come fu Santi a spingere, nel 1963, l’altrettanto giovanissimo Vigevani all’attività di sindacalista a Piacenza prima e poi a Novara.

I due si ritrovarono nella piena autonomia, usciti dalla loro Cgil, per un certo periodo nei Ds, all’indomani del crollo del Muro di Berlino dell’89, l’evento-simbolo del fallimento del comunismo sovietico, che spinse Vigevani a lanciare l’opzione ora ineludibile di una Cgil unita perché autonoma, autonoma perché unita, unita e autonoma perché  profondamente democratica, ripresa nel 2004 da Trentin il sindacato, come soggetto politico unitario ed autonomo era capace proprio per questo di essere un interlocutore scomodo ma necessario di un’alternativa di sinistra nel governo del Paese. Non c’era maggiore chiarezza che il rifiuto di immaginare un sindacato collegato, subalterno ad un governo amico e tutta l’esperienza drammatica dei paesi dell’Est ce lo dimostrava.

E con l’avvio del duemila, contrassegnato dal tormentassimo destino politico dei Ds, il loro percorso di vita si incrociò e non poteva essere altrimenti, nel pronunciarsi esplicitamente ancora una volta per l’unità delle sinistra: nel 2002 con l’Associazione Labour, Vigevani era per la realizzazione di un grande Partito del Socialismo Europeo come risposta necessaria, nello stesso tempo, alla democrazia del nostro paese e alla democrazia dell’Europa e Trentin, nel 2004, rimarcava:  penso oggi più di ieri che  trasformare i Ds nel Partito Socialista Europeo [...] sia uno di quei messaggi di  Fausto che non va smarrito, ed é il modo che uscire da tante ambiguità e da ogni forma di trasformismo che egli disprezzava.

La storia racconta che questi grandi personaggi della sinistra non hanno vinto elettoralmente ma hanno vinto sul piano delle idee, di un pensiero originale, pulito e chiaro che metteva in crisi lo status quo ritenuto erroneamente intoccabile e insuperabile, ma assolutamente fragile e inconsistente come gli avvenimenti quotidiani dimostrano inequivocabilmente.

Da - http://ugualiediversi.com.unita.it/politica/2014/05/16/due-straordinari-sindacalisti-della-cgil-per-una-societa-di-liberi-e-uguali/
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