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Autore Discussione: Marco Zatterin. - L’Europa scende in campo sul semaforo alimentare  (Letto 2043 volte)
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« inserito:: Febbraio 19, 2014, 11:54:48 am »

Economia
19/02/2014 - il caso
L’Europa scende in campo sul semaforo alimentare
La Gran Bretagna: «Malintesi, non ci sono prove di distorsione dei mercati»
Gli italiani non mollano. Giovedì il tema nell’agenda del Consiglio competitività

Dopo aver messo il problema dei codici semaforici all’ordine del giorno del Consiglio Sanità e Agricoltura in autunno, la nostra rappresentanza presso l’Ue ha chiesto e ottenuto che la questione sia nell’agenda del Consiglio competitività di giovedì

Marco Zatterin
corrispondente da Bruxelles

«Malintesi», li chiamano gli inglesi. Sarebbero stati proprio loro, «i malintesi», a provocare la battaglia dell’Italia, e altri quindici stati dell’Ue, contro le etichette «a semaforo» sui prodotti alimentari venduti nel Regno Unito, ovvero sull’invito rivolto dal governo alla distribuzione perché mettesse un bollino rosso, giallo o verde sulle confezioni a seconda del contenuto di grasso, sale e zucchero. «Non ci sono prove di distorsione dei mercati», hanno scritto gli sherpa di Londra in una lettera ai partner che, in buona maggioranza, pensano l’esatto contrario. E la gran parte dei dati, sinora, dà loro ragione. 

Gli italiani non mollano. Dopo aver messo il problema dei codici semaforici all’ordine del giorno del Consiglio Sanità e Agricoltura in autunno, la nostra rappresentanza presso l’Ue ha chiesto e ottenuto che la questione sia nell’agenda del Consiglio competitività di giovedì. La presidenza greca è per ragioni istituzionali piuttosto cauta, ma sotto-sotto appoggia l’offensiva. «Mantenendo vivo il dibattito arriveremo presto o tardi ad un accomodamento», assicura una fonte ellenica. Il Regno Unito comincia ad avere qualche preoccupazione, al punto da spingersi a mettere le sue ragioni in nero su bianco. Cosa che, nel recente passato, non aveva ritenuto di dover fare.

Come indicato da una raccomandazione del Dipartimento nazionale della Salute - mirata alla lotta all’obesità - da settembre la grande distribuzione del Regno Unito marchia con un bollino rosso, giallo o verde i prodotti, in modo da guidare i consumi a seconda del tasso di sale, zuccheri e grassi contenuto. Il problema sono le valutazioni quantitative indifferenziate. Da cui, all’occhio del consumatore isolano, può facilmente apparire che il parmigiano reggiano è pericoloso e le bibite gassate non comportano controindicazioni. Per la dieta mediterranea, e il «made in Italy», è una minaccia da 632 milioni di potenziali perdite. 

I britannici negano. Nella loro lettera sottolineano la volontarietà della loro iniziativa e il fatto che non esistono sanzioni per chi non vi si adegui. «Lo schema britannico - nota Shan Morgan, numero due della rappresentanza britannica presso l’Ue -, non è uno strumento privo di sfumature e non stigmatizza i prodotti in quanto "buoni" o "cattivo"». E ancora: «Vogliamo solo aiutare i consumatori a identificare i prodotti che calzano il loro regime alimentare». 

Il britannico The Co-operative Group ha un punto di vista differente: «Il 40% delle donne e il 30% gli uomini confessa che l’etichetta rossa li ha sconsigliati da un acquisto». E c’è chi si chiede se sia un caso che, nel documento esplicativo della raccomandazione britannica, ci siano due prodotti «italiani». Il primo è qualcosa che da noi avrebbe scarsi consensi, una scatola di «Pasta al forno con pollo e prosciutto», servita con un bel logo tricolore e un bollino rosso d’avvertimento. L’altro sono pomodori a pezzi, verdi per semaforo e davvero rossi nella confezione. Sembra una maledizione, ma è meglio non pensare male. Soprattutto perché il fronte del consenso agli italiani si allarga e anche la European Dairy Association, i produttori europei di latte, hanno scritto ai Ventotto per dire che il semaforo è «fuorviante e inadeguato». Per Londra, il latte rischia il rosso, mentre le bibite all’aspartame no. La sfida è tutta qui.

Da - http://lastampa.it/2014/02/19/economia/leuropa-scende-in-campo-sul-semaforo-alimentare-323ah9fUdgfXFQCORQYflK/pagina.html
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