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Autore Discussione: Ritirata dell'Italia dai ghiacci dall’Antartide ...  (Letto 5355 volte)
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« inserito:: Ottobre 27, 2007, 12:11:16 am »

Scienze e Tecnologie       

Dopo venti anni di esplorazioni e scoperte

Ritirata dell'Italia dai ghiacci dall’Antartide

Migliaia di scienziati costretti ad abbandonare il campo perché il governo ha chiuso i finanziamenti


ROMA - «Seicento milioni di euro investiti dal 1985 a oggi, 4000 ricercatori coinvolti. Due basi polari, la "Mario Zucchelli" nella Baia di Terranova e la "Dome C" nella regione di Concordia, quest’ultima realizzata in collaborazione con la Francia. Migliaia di ricerche e pubblicazioni in geologia, climatologia, astrofisica, medicina e biologia - elenca il professor Ezio Tabacco, uno dei coordinatori del Piano nazionale di ricerche antartiche-. Ora tutto rischia di essere disperso». Uno dei maggiori glaciologi internazionali, il professor Giuseppe Orombelli dell'università di Milano Bicocca, conferma la disfatta: «Da due anni la Finanziaria ha cancellato i finanziamenti alla ricerca in Antartide. Siamo passati da una media di 30 milioni all’anno, a pochi milioni erogati, senza programmazione e con gravi ritardi, dal ministero della Ricerca. Eppure siamo stati protagonisti di importanti imprese, come ’Epica’, una perforazione profonda 3200 metri, che ha permesso di ricostruire 800 mila anni di storia climatica della Terra».

L’Antartide è considerato il laboratorio ideale per studiare il passato, il futuro e lo stato di salute del pianeta. Tutti i maggiori Paesi hanno una o più basi. «Ma i nostri ultimi governi sembrano ignorarlo - aggiunge il dirigente dell’Ingv Antonio Meloni, vicepresidente del massimo organo antartico internazionale, lo Scientific commettee on Artic research -. E già si vede che lo spazio lasciato vuoto dai nostri ricercatori, viene occupato da altri colleghi stranieri. E' una pena sia per gli anziani che si dedicano da diversi anni a queste ricerche, sia per i giovani che avevano riposto in questo grande progetto le loro speranze per il futuro». Gli scienziati dei ghiacci, indossando le loro tute rosse, hanno deciso di dare vita a un sit in di protesta davanti al Parlamento, il pomeriggio di giovedì 25 ottobre. Chiedono di essere ricevuti dal ministro della Ricerca Mussi, nella speranza di poter resuscitare il programma di ricerche.

Franco Foresta Martin
25 ottobre 2007(modificato il: 26 ottobre 2007)

da corriere.it
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