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Autore Discussione: MATTEO MARINI. Metropoli sempre più a rischio inondazioni.  (Letto 5012 volte)
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« inserito:: Settembre 24, 2013, 11:40:00 am »


Metropoli sempre più a rischio inondazioni.

Nel 2050 possibili 60 miliardi di danni

Uno studio pubblicato su Nature analizza la situazione di 136 grandi città costiere in tutto il mondo. Senza adeguati investimenti volti a prevenire gli effetti dei mutamenti climatici le perdite potrebbero arrivare a mille miliardi di dollari. I pericoli maggiori per Canton, Mumbay, Miami, New York e New Orleans

di MATTEO MARINI


Nel 2005 l'uragano Katrina mise in ginocchio New Orleans, sommergendo gran parte della città, provocando quasi 2.000 vittime e centinaia di milioni di dollari di danni. È stato il caso più sconvolgente negli ultimi anni tra le città del mondo occidentale. Ma sono parecchie, in tutto il mondo, le metropoli a rischio inondazione. Un rischio destinato ad aumentare a causa dei mutamenti climatici e antropici, e lieviteranno anche i danni, almeno di dieci volte tanto.

In quattro città, Miami, New York e New Orleans negli Stati Uniti e a Guangzhou (Canton) in Cina (tra le prime della lista) si concentreranno il 43% delle perdite economiche. E per due di loro, Guangzhou (687.000.000) e New Orleans (507 milioni), queste rappresentano oltre l'1% del Pil.

Uno studio pubblicato sulla rivista Nature ha analizzato il rischio di inondazione di 136 città costiere di tutto il mondo, i costi e gli scenari che potrebbero delinearsi senza i giusti investimenti nella prevenzione da qui al 2050. L'indagine, realizzata grazie alla collaborazione tra centri di ricerca inglesi e francesi, la Banca Mondiale e l'Ocse, parte proprio dai costi subiti a causa delle inondazioni nel 2005 (in totale sei miliardi di dollari) e incrocia diversi parametri.

Primi fra tutti i modelli di previsione dell'innalzamento dei mari (dovuto ai mutamenti climatici) e della subsidenza (il progressivo abbassamento del suolo dovuto a un processo naturale o alle estrazioni da parte dell'uomo). Poi i dati socio-economici relativi alle singole realtà come il Pil, la crescita prevista della popolazione e la sua distribuzione, i sistemi di prevenzione attuali e il costo dei mancati investimenti a lungo termine.

Dallo studio emerge che le perdite causate da catastrofi naturali simili a Katrina potrebbero aumentare fino a 60 miliardi di dollari all'anno nel 2050. Ma senza un adeguato piano di investimenti potrebbero raggiungere la cifra insostenibile di mille miliardi all'anno. In tal caso, le città più vulnerabili alle inondazioni sarebbero Guangzhou (13,2 miliardi di dollari di danni stimati) e Mumbay, in India (6,4 miliardi dollari).

Perdite di tale proporzione rischiano di mettere in ginocchio molte di queste aree, per questo la ricerca ha soprattutto l'obiettivo di sensibilizzare e promuovere un piano di prevenzione che possa limitare l'entità di queste catastrofi. "Non fare nulla per adattarsi non è un'opzione” ha detto all'Afp uno degli autori, Stéphane Hallegatte, economista della Banca Mondiale, che tuttavia aggiunge: “Mille miliardi di dollari di danni non sono una previsione perché si tratta di un'ipotesi non necessariamente realistica. La più ragionevole è di 60-63 miliardi di dollari all'anno”.

Non c'è nessuna città italiana nell'elenco delle prime 20 metropoli a rischio, che però prende in esame solo i centri con almeno un milione di abitanti. Venezia (quella che desta più preoccupazione) quindi è esclusa a priori. L'unica buona notizia per l'Italia sembra essere che, sempre secondo lo studio, le zone più a rischio oggi, come il bacino del Mediterraneo, non saranno necessariamente più vulnerabili in futuro.

da - http://www.repubblica.it/ambiente/2013/08/19/news/inondazioni_cambiamenti_climatici-64977633/?ref=HREC1-4
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