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Autore Discussione: Antonia Laterza. - Una lettera del Parlamento siriano ai senatori Usa  (Letto 2177 volte)
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« inserito:: Settembre 06, 2013, 11:21:27 pm »

 "Vi scriviamo da padri e madri: se ci bombardate molti innocenti moriranno".

Una lettera del Parlamento siriano ai senatori Usa

L'Huffington Post  |  Di Antonia Laterza   Pubblicato: 06/09/2013 15:34 CEST  |  Aggiornato: 06/09/2013 16:10 CEST


La Siria sembra giocare a poliziotto buono e poliziotto cattivo. Mentre Bashar Assad e il suo ministro degli Esteri Walid al Muallem si dichiarano pronti alla terza guerra mondiale, il portavoce del Parlamento siriano, Jihad al-Laham, invia un appello accorato al Presidente della Camera del Congresso statunitense, John Boehner, per non "bombardare" la Siria. Una lettera pubblicata dall'agenzia di stato Sana, che al-Laham chiede venga letta ad alta voce prima della prossima udienza sulla Siria al Congresso americano e distribuita a tutti i senatori.

Chiede un dialogo "civilizzato", il parlamentare siriano, che non faccia ricorso a "fuoco e sangue". Bisogna essere "alleati sulla via della pace, della verità e della riconciliazione", scrive al-Laham, e lavorare insieme per far rispettare la risoluzione Onu contro il terrorismo. Usa parole forti che evidentemente sperano di suscitare la comprensione di chi le leggerà. "Vi invitiamo a venire in Siria per capire la situazione prima di effettuare questo 'taglio', perché il vestito che taglierete è fatto di carne umana".

"Vi scriviamo da padri e madri e da membri di famiglie e comunità che non sono poi così diverse dalle vostre". "E vi scriviamo da esseri umani, chiedendovi: se ci bombardate pensate forse che non sanguineremo? Molte persone innocenti verranno colpite".
http://www.huffingtonpost.it/2013/09/06/guerra-siria-lettera-congresso-usa_n_3879336.html
Lahamre resuscita gli spettri del passato e il pesante senso di responsabilità dei senatori americani, nominando l'11 settembre e l'attentato della maratona di Boston. Elenca i "terribili crimini" del terrorismo e gli ingenti costi sostenuti nel combatterlo, fattori che dovrebbero allertare seriamente gli Stati Uniti sulla decisione di aiutare i ribelli che in Siria sono considerati dal regime indiscriminatamente estremisti islamici e jihadisti. La lettera incolpa quindi l'Arabia Saudita di aver finanziato i wahabiti e aver contribuito all'attentato dell'11 settembre. "L'odio wahabita è nato dal ventre della dottrina jihadista dei Fratelli Musulmani e Omar Abdel-Rahman, detenuto in una delle vostre prigioni, ne è l'esempio migliore. Ci sono tanti che dicono di essere vostri alleati e nel frattempo stanno tentando di liberarlo".

Tre miliardi di dollari, centinaia di migliaia di vittime americane e di vittime e rifugiati iracheni. Questo il costo della guerra al terrorismo, scrive il regime e altrettanti soldi vengono spesi dalla monarchia saudita per mettere in piedi nuove "industrie" di kamikaze e terroristi.

La lettera minaccia quindi la diffusione di quello che è presentato come un nemico comune ad entrambe le nazioni (Siria ed Usa), il terrorismo, se gli Stati Uniti decideranno di attaccare "l'unico stato secolare del Medio Oriente ed il primo a combattere i fanatici islamici, fin dagli anni '70".

Il testo entra quindi nel vivo della discussione, affrontando il tema dell'attacco chimico che ha scosso il mondo e scatenando la reazione del Presidente Obama spingendolo a decidersi per l'intervento. Laham, stavolta, elenca una serie di date in cui sarebbero stati i ribelli ad usare gas tossici:
"Il 3 marzo 2013 un attacco chimico è stato lanciato su civili e personale militare a Khan al-Assal, ad Aleppo. Il 20 marzo 2013 la Siria ha chiesto alle Nazioni Unite di inviare un team d'investigazione ma la sua visita è stata ritardata da Usa, Francia e Gran Bretagna per più di cinque mesi". Ancora, il 30 marzo la Turchia avrebbe annunciato di aver arrestato "un gruppo di terroristi islamici con due litri di gas sarin". L'Iraq, a giugno, ha confiscato le armi chimiche di un altro gruppo di estremisti al confine fra i due paesi. A luglio, la Russia avrebbe consegnato le prove di attacchi chimici compiuti dai ribelli di Al Nusra a Marat al-Numan, Aleppo.

Laham ha parole anche per l'Europa: definisce "sua responsabilità" quella di fermare l'intervento militare e invitando, in una lettera separata, il Presidente del Parlamento, Martin Schulz, a visitare la Siria e a formare una commissione d'osservatori permanente. Si paventa, ancora una volta, l'espansione dei movimenti jihadisti in Europa e il "ritorno" in patria dei jihadisti europei dalla Siria, una volta conclusosi il conflitto. E infine si chiede che si tenga una "conferenza inter-parlamentare per discutere della minaccia di centinaia di combattenti jihadisti europei professionisti che si scontrano a fianco di al-Nusra In Siria".


da - http://www.huffingtonpost.it/2013/09/06/guerra-siria-lettera-congresso-usa_n_3879336.html
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