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Autore Discussione: Filippo Patroni GRIFFI. Aboliamo il finanziamento non i partiti  (Letto 2341 volte)
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« inserito:: Giugno 09, 2013, 10:52:46 am »

Editoriali
04/06/2013

Aboliamo il finanziamento non i partiti

Filippo Patroni Griffi*

Caro direttore,

il nostro obiettivo è l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti. Non abolire i partiti. E nemmeno fare in modo che muoiano di inedia o portarli all’estinzione.

Perché a tanto sono arrivati solo i regimi totalitari. I partiti sono strumenti della democrazia. Ma è necessario che si rinnovino profondamente e radicalmente, che siano più trasparenti, che il cittadino possa giudicarli, se non giorno per giorno, quantomeno anno per anno. 

Addio, dunque, al finanziamento pubblico ai partiti e spazio a un sistema semplice e snello di contribuzioni private volontarie in un quadro di agevolazioni fiscali. Sono due cose ben diverse e per spiegarlo basta fare un esempio facile. Se compro una seconda casa, pago un’aliquota al 10%.
Se ne compro una prima vi è un’agevolazione al 4%. Sostenendo la tesi del professor Ricolfi dovremmo dire che se acquisto una prima casa questa è finanziata dallo Stato.

Altra questione: il regime transitorio. I tre anni necessari per estinguere del tutto il finanziamento pubblico non sono una scelta politica.
È stata una scelta anzitutto di natura tecnica visto che il ministero dell’Economia ha spiegato chiaramente come il 2x1000 necessiti di tre anni prima di arrivare nelle casse dei partiti. Il sistema parte nel 2014 (bisogna infatti attendere l’approvazione della legge in Parlamento, che auspichiamo avvenga entro il 2013). Il che significa che le scelte potranno essere fatte dai contribuenti solo nella dichiarazione dei redditi che andrà compilata nel maggio 2014. Ma l’analisi di circa 40 milioni di dichiarazioni dei redditi e gli adempimenti successivi fanno sì che le somme saranno messe a disposizione dei partiti al più presto nel 2016, cioè circa un anno e mezzo dopo, come avviene per il 5x1000 delle Onlus. Non potevamo fare in modo che, chiuso un rubinetto, l’altro restasse asciutto. Dunque, abbiamo scelto di procedere a un drastico taglio dell’attuale finanziamento del 40% il primo anno, a fronte di nessuna riscossione del 2x1000, del 50% il secondo, del 60% nel terzo rispetto a fondi che sono già stati dimezzati l’anno scorso.

Ancora: tenere i partiti sempre sottoposti al giudizio dei cittadini. Il meccanismo del 2x1000 consente agli italiani di giudicarli anno per anno e non di legislatura in legislatura. Dunque le formazioni politiche saranno costrette a comportarsi sempre e costantemente in maniera corretta e trasparente visto che ogni anno vi sarà l’«esame» della dichiarazione dei redditi. Vorrei poi rassicurare il professor Ricolfi sul rischio che il finanziamento possa eccedere quello attuale: al finanziamento prossimo venturo è posto un tetto, che non è pari a «XXX», come egli scrive - formula difficile da rinvenire in una legge, ma pari a 61 milioni. E’ un limite massimo: in altre parole, se tutti i cittadini destinassero il 2x1000 ai partiti, questi potrebbero ricevere circa 300 milioni, ma con il limite massimo non potranno comunque andare oltre quota 61.

Infine, il professor Ricolfi non commenta il testo del disegno di legge che oggi consegniamo al Parlamento. E ciò nonostante il rigore e l’accuratezza coi quali abitualmente tratta materie come questa.

Non vediamo ragioni per cui si debba sentire offeso; piuttosto, il nostro augurio è che, dopo queste precisazioni, possa ritenersi soddisfatto sul significato delle parole ma anche sul senso delle cose.


*Sottosegretario alla presidenza del Consiglio   

da - http://lastampa.it/2013/06/04/cultura/opinioni/editoriali/aboliamo-il-finanziamento-non-i-partiti-EyP6z5niLIjppB1KEl30jN/pagina.html
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