Cronache
28/02/2013
“La crisi aumenta le tensioni sociali” L’allarme degli 007: possibili attentati
La relazione dei servizi segreti al Parlamento: la minaccia anarco-insurrezionalista rimane estesa e multiforme
«Forme estemporanee di protesta, anche eclatanti, potranno trovare spazio in situazioni di crisi occupazionale al fine di richiamare la massima attenzione mediatica e politica sulle problematiche in atto». È la speciale attenzione che segnala la Relazione annuale sulla politica dell’informazione per la sicurezza, coordinata dal Dis, diretto da Giampiero Massolo. Sul piano sociale, spiega la Relazione annuale del comparto intelligence, «la strumentalizzazione del disagio in chiave di contrapposizione radicale allo Stato non appare in grado di conferire nuova capacità di attrazione a progetti eversivi di ispirazione brigatista, avulsi dalla società ancorché tuttora perseguiti da ristretti circuiti estremisti». «Altra -avvertono i Servizi- è la potenzialità dell’eversione di matrice anarco-insurrezionalista, il cui “aggancio” alle tematiche di attualità risulta funzionale a più generali strategie antisistema e all’obiettivo di infiltrare occasioni di protesta e di lotta, come la mobilitazione No Tav».
Per quanto riguarda l’eversione anarco-insurrezionalista, segnala ancora la Relazione del comparto intelligence, il ferimento dell’amministratore delegato dell’Ansaldo Nucleare, a Genova il 7 maggio scorso, «ha testimoniato l’innalzamento del livello della minaccia» portata dalle formazioni clandestine aderenti alla FAI-Federazione Anarchica Informale. La risposta dello Stato si è concretizzata durante l’anno «in diverse operazioni di polizia giudiziaria nei confronti di realtà di settore, con l’arresto di numerosi attivisti anarco-insurrezionalisti, ivi compresi i militanti considerati responsabili dell’attentato di Genova».
Si registra «da allora, una stasi operativa della FAI (con l’eccezione di due azioni di scarso rilievo compiute a luglio ai danni di Istituti di credito di una cittadina laziale) con tutta probabilità ascrivibile alla necessità, per gli “affini” a quella progettualità terroristica, di non evidenziarsi in una fase di accentuata pressione investigativa». In considerazione tuttavia delle caratteristiche proprie dell’area, tradizionalmente non omogenea e aperta all’adozione di strategie di lotta diversificate, «si ritiene che la minaccia rimanga potenzialmente estesa e multiforme, suscettibile di tradursi in una gamma di interventi».
Eventualità, segnala l’intelligence, «che può comprendere sia attentati “spettacolari” potenzialmente lesivi come quelli tradizionalmente messi in atto dai gruppi FAI, sia iniziative di non elevato spessore ad opera di altre sigle eventualmente emergenti, non dotate delle medesime capacità tecnico-operative, come anche attacchi non rivendicati, in linea con la visione classica dell’anarco-insurrezionalismo che individua nel compimento stesso del gesto e nella scelta dell’obiettivo la “riconoscibilità della matrice”.
«Ulteriori fronti di lotta -segnala ancora la Relazione del comparto intelligence- potrebbero inoltre essere aperti, in relazione all’eventuale diffondersi di tensioni e proteste connesse alla crisi economica, contro le riforme del welfare e del lavoro, oppure, in un’ottica anticapitalista, contro le molteplici espressioni della “società del benessere” e del consumismo». Senza trascurarne altri «di rinnovata, crescente attualità, come l’antifascismo, che esprime il timore di un rafforzamento dei movimenti di estrema destra». Tematica, quest’ultima, cui sembra ricondursi l’attentato compiuto ai primi di dicembre ad Atene contro una sede di Alba Dorata, rivendicato a nome del Fronte Antifascista - Federazione Anarchica Informale/ Fronte Rivoluzionario Internazionale.
da -
http://lastampa.it/2013/02/28/italia/cronache/la-crisi-aumenta-le-tensioni-sociali-l-allarme-degli-possibili-attentati-NGyU5E6GavLtm9MWuAK36H/pagina.html