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Autore Discussione: Dal fisco, all'Europa la ricetta del professore  (Letto 2026 volte)
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« inserito:: Dicembre 24, 2012, 06:35:23 pm »

"Ridurre tasse, più carico sui grandi patrimoni sì al salario minimo di sostentamento"

Venticinque pagine, con i "titoli" di ogni capitolo che il premier dimissionario affronta, definendo così la sua "Agenda per l'Italia e l'Europa".

Dal fisco, all'Europa la ricetta del professore


ROMA - "Cambiare l'Italia, riformare l'Europa". Con questo titolo il professore mette il suo programma sul web a disposizione delle forze politiche che vorranno farne il cardine della loro campagna elettorale e che il professore si dice pronto a guidare, "se richiesto". L'agenda consiste in 25 pagine di proposte centrate sull'idea di non disperdere i risultati ottenuti dal governo nei 13 mesi di vita e di proseguire sulla strada delle riforme strutturali.

Europa. E' il punto numero uno dell'agenda. Monti sostiene che bisogna costruire "un 'Europa piu' integrata e solidale, contro ogni populismo". Per il premier l'Italia "deve battersi per un'Europa più comunitaria e intergovernativa, più unita e non a più velocità ". Ma per contare di più in Europa "non serve battere i pugni sul tavolo". Bisogna guadagnarsi la credibilità; solo così l'Italia può chiedere all'Europa "politiche più orientate alla crescita".

Crescita. Il conseguimento della crescita non può essere realizzato ricorrendo al debito pubblico. Il primo atto, al contrario, è avere "finanze sane". Questo significa: attuare il pareggio di bilancio dal 2013 e ridurre lo stock del debito pubblico di un ventesimo all'anno a partire dal 2015.

Tasse. La riduzione del debito consente di agire sulla leva fiscale. Per Monti, se si mantiene la rotta, "ridurre le tasse è possibile". Si
comincerà con la riduzione del carico fiscale su lavoro e impresa. Per farlo si potrà intervenire sui grandi patrimoni e sui consumi di lusso.

Liberalizzazioni. Monti propone di continuare su quella strada e di "intensificare l'apertura dei mercati". Parallelamente va resa più efficiente la pubblica amministrazione. La spesa pubblica deve  essere riqualificata, la spending review deve diventare un metodo permanente.

Impresa. L'agenda prevede il decentramento contrattuale, la riduzione del costo dell'energia, la facilitazione dell'accesso al credito per le imprese. Bisogna puntare a portare il livello degli investimenti stranieri in Italia al livello della media europea.

Lavoro. dopo la riforma Fornero e quella sul mercato del lavoro "non si può fare marcia indietro". Monti propone  di semplificare ulteriormente la normativa, di spostare la contrattazione collettiva a livello aziendale, di varare un piano per l'occupazione giovanile , con incentivi per chi assume gli under 30.

Lotta alla povertà. Monti pensa a un reddito di sostentamento minimo, subordinato alla frequenza di corsi di formazione e inserimento professionale.

Legge elettorale. Secondo Monti il "primo atto" del nuovo Parlamento deve essere la riforma della legge elettorale per ridare ai cittadini la possibilità di scegliere i propri rappresentanti.

Casta. Con lo slogan "meno casta meno costi" Monti propone una drastica riduzione dei contributi pubblici ai partiti e ai gruppi parlamentari, con l'obbligo di bilanci trasparenti e un tetto ai finanziamenti privati.

Evasione e corruzione. "Tolleranza zero per corruzione, evasione e attività sommerse". Monti prevede una stretta sul falso in bilancio e sulla legge anti-corruzione. Va rivista la disciplina sulle prescrizioni per colpire più efficacemente i reati.

Conflitto interessi. Monti auspica l'adozione di una più robusta disciplina di prevenzione  dei conflitti di interesse.

Incandidabilità. Il provvedimento appena approvato è un segnale importante ma bisogna "andare oltre" e prevedere norme ancora più stringenti.

(23 dicembre 2012) © Riproduzione riservata

http://www.repubblica.it/politica/2012/12/23/news/ridurre_tasse_pi_carico_sui_grandi_patrimoni_riforma_elettorale_e_riduzione_finanziamento_partiti-49367304/
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