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Autore Discussione: DRAGHI delude i mercati, niente acquisto titoli.  (Letto 3517 volte)
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« inserito:: Agosto 03, 2012, 07:03:31 am »

Draghi delude i mercati, niente acquisto titoli. «Scudo anti-spread su richiesta» e a determinate condizioni


Ci si attendevano misure forti e concrete a difesa dell'eurozona. Ci si aspettavano soluzioni tangibili agli interrogativi sui rapporti molto tesi con la Bundesbank, irremovibile nei giorni scorsi (come sempre negli ultimi mesi) sulla concessione di una licenza bancaria al fondo salva-stati Esm e persino sull'acquisto di titoli dei paesi in difficoltà. Nulla di tutto questo. Il presidente della Bce Mario Draghi, dopo il Consiglio direttivo all'Eurotower, si è limitato, per così dire, a ribadire posizioni note e a stimolare i governi all'azione. I tassi non sono stati toccati dall'attuale 0,75% fissato a luglio, anche se si è discusso di un nuovo taglio. Alla fine il board della Bce ha concordato che non era ancora il momento.

La decisione della Bce di lasciare i tassi invariati, comunque, «era attesa» e da parte «di Draghi non c'è stato nulla di concreto o straordinario, solo linee guida su quello che Francoforte potrebbe fare e sicuramente farà», ha commentato un operatore. Risultato, i mercati hanno reagito molto male, come se quello di Draghi la settimana scorsa nel discorso di Londra («faremo tutto quanto è necessario per salvare l'euro e, credetemi, sarà abbastanza») fosse stato un bluff. O che, tattiche a parte, alla fine il vincitore vero di oggi sia Jens Weidmann, il gran capo della banca centrale tedesca.
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«Oggi non c'è stato nessun passo indietro rispetto all'intervento della scorsa settimana a Londra», ha sostenuto dal canto suo il presidente della Banca centrale europea, il quale ha sottolineato, anzi, che oggi il direttivo della Bce ha approvato le linee guida e la filosofia di ciò che farà l'istituto di Francoforte per preservare l'euro. Che sia chiaro, resta una moneta forte: «L'euro irreversibile significa che non si potrà tornare alla Dracma o alle altre monete. L'euro resta e resterà. Non serve a nulla scommettere contro la moneta unica. L'euro è qui per durare».

«Nel mio intervento a Londra - ha dovuto però precisare Draghi - non ho parlato di acquisto di titoli di Stato, la sostanza del mio intervento è che l'Eurozona è forte è la moneta che è irreversibile». I mercati «hanno frainteso». Sulla riunione odierna Draghi ha ribadito più volte che il board non ha deciso interventi. «Abbiamo definito le linee guida e aspettiamo «che le commissioni completino il lavoro sulle varie opzioni». Come per tutti gli altri Paesi, una eventuale attivazione dello scudo anti-spread per l'Italia «sarebbe su richiesta» e a determinate condizioni.

Quanto al fondo salva-stati Esm «sono sorpreso - ha commentato Draghi - dall'attenzione che ha avuto il tema della licenza bancaria nei tempi recenti sulla stampa e nell'opinione pubblica. Dopo di tutto io ho detto almeno due volte che il disegno attuale dell'Esm non gli consente di essere riconosciuto come controparte eleggibile. Noi non diamo la licenza bancaria, quello spetta ai governi».

E quindi? Che cosa ci si può attendere adesso? Il Consiglio direttivo della Bce «entro il proprio mandato, che è quello di mantenere la stabilità dei prezzi nel medio termine e nel rispetto della propria indipendenza nell'assumere decisioni di politica monetaria, potrebbe intraprendere operazioni sul mercato aperto nel volume adeguato per raggiungere gli obiettivi previsti», ha spiegato ancora il presidente della Bce, spiegando che quanto deciso oggi dal Consiglio direttivo «è una guidance che dovrà essere definita nelle prossime settimane in quanto alle misure specifiche».

Ci lavoreranno, come detto, i diversi Comitati responsabili della Bce. Premessa per la discesa in campo della Bce e dei fondi salva-Stati per frenare gli spread «è il rispetto degli impegni da parte dei Governi e l'adesione di Efsf/Esm al proprio ruolo». Inoltre, il Consiglio direttivo, sempre nell'ambito delle misure anti-crisi, «potrebbe decidere ulteriori misure non convenzionali» sulla base di quanto sarà necessario per ripristinare il giusto funzionamento dei canali di trasmissione della politica monetaria. «Nelle prossime settimane - ha detto Draghi - definiremo le modalità adeguate per queste misure». (Al.An.)


©RIPRODUZIONE RISERVATA

da - http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-08-01/incognita-buba-interventi-214305.shtml?uuid=AbQSsyHG
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« Risposta #1 inserito:: Agosto 03, 2012, 07:04:30 am »

CRISI

Monti: "Da Bce passi avanti, non indietro Se spread resta alto, rischio di governo anti-Ue"

Il premier a Madrid difende l'operato di Draghi: "Vedo continuità". E insiste: "All'Italia non servono aiuti".

Da Helsinki il presidente lancia un monito alla politica italiana: "I partiti politici italiani riflettano sul gap che si è creato" con i cittadini e " lavorino per migliorare loro stessi"


MADRID - Mario Monti parla a Madrid mentre crollano le borse e vola lo spread, dopo le parole di Mario Draghi. Parla dopo aver incontrato il premier spganolo, Mariano Rajoy. La crisi e la stabilizzazione dei mercati. E poi l'ammirazione per gli sforzi fatti dalla Spagna per mettere in campo riforme coraggiose, ma, soprattutto, il sostegno all'operato del presidente della Bce: "Vedo diversi passi avanti, nessun passo indietro". Sono stati questi alcuni degli argomenti contenuti nell'intervento di Monti in conferenza stampa nella capitale spagnola dopo che, in mattinata, il presidente del Consiglio si era recato a Helsinki per prendere parte a un seminario organizzato dalla confindustria finlandese.

Compiti a casa. "La stabilizzazione dei mercati e i costi di finanziamento dipendono dalla capacità della zona euro di gestire la crisi in modo efficace e la soluzione può venire se ciascuno di noi fa rapidamente e bene i compiti a casa e tutti insieme facciamo rapidamente e bene i compiti nella casa comune", ha ribadito Mario Monti.

Riforme coraggiose. Il presidente del Consiglio italiano ha sottolineato con insistenza l'ammirazione nei confronti dell'impegno dimostrato dalla Spagna per mettere in campo importanti riforme: "Sono bastati pochi mesi - ha detto in conferenza stampa - perché, nei consigli europei, ci potessimo tutti rendere conto di quanto rispettato e circondato di simpatia sia il governo spagnolo. Ho sempre seguito
la Spagna con grande interesse e ammirazione. Adesso la Spagna, come altri Paesi tra cui l'Italia sta incontrando difficoltà, ma vorrei esprimere il mio vivo apprezzamento per gli sforzi che sta compiendo per il risanamento dei conti pubblici e le riforme strutturali". A questo proposito Monti ha citato "la riforma del mercato del lavoro così incisiva e l'ultima manovra. Sono misure coraggiose".

Bce. La Bce "sente l'esigenza di intervenire direttamente" con operazioni di mercato "e non solo come agente per conto" del fondo Efsf-Esm, ha sottolineato il premier, che si è anche detto fiducioso sulla possibilità che la" Ue arrivi molto presto a un accordo sulla vigilanza bancaria a livello europeo e che questo possa realizzarsi".

Scudo. Il presidente del Consiglio è tornato, poi, sul nodo dello scudo: "Non so se il governo italiano chiederà l'attivazione" dello scudo antispread, "di questo strumento bisognerà esaminare modalità e se ci occorre o no". Ma ha precisato che comunque "non c'è nessuna intenzione di farlo in questo momento", ribadendo che "di aiuti, nel senso di un salvataggio per i conti pubblici, non ce n'è proprio bisogno, abbiamo una delle finanze pubbliche più solide in Europa", ha rivendicato Monti, ricordando che "la politica economica italiana in questi mesi è stata impostata perché non fosse necessario questo tipo di aiuto".

Euro. Italia e Spagna "sono decise a mantenere l'integrità e la stabilità della zona euro e faranno tutto ciò che è necessario per proteggerla", hanno infine dichiarato, in un comunicato congiunto, Mario Monti, e il collega spagnolo, Mariano Rajoy.

Allarme spread. "Se lo spread dovesse rimanere a livelli troppo elevati per troppo tempo, il rischio è quello di avere in Italia un governo non europeista, non favorevole all'euro e non orientato alla disciplina fiscale", ha detto in mattinata il premier, nell'intervento ad un seminario organizzato dalla confindustria finlandese ad Helsinki .

La riforma elettorale. Poco dopo, rivolgendosi ai politici italiani, li ha esortati a trovare un accordo in tempi rapidi sulla riforma della legge elettorale. "Sono fiducioso che i partiti politici italiani riflettano sul gap che si è creato fra cittadini e partiti in termini di credibilità e che lavorino per migliorare loro stessi e raggiungere un accordo sulla nuova legge elettorale rapidamente perché anch'essa dà credibilità al sistema politico", ha detto Monti. Su questo punto ironizza il segretario del Pdl Angelino Alfano, ospite di Radio Anch'io: "Apprezziamo l'appello di Monti, ma speriamo che non creda che facendo quello cali lo spread".

L'antieuropeismo. "Lo spread alto non porta buone politiche e riforme, ma l'esatto contrario", ha spiegato Monti rispondendo alle tesi di alcuni osservatori europei. "Vi assicuro - ha detto agli imprenditori finlandesi - che se lo spread rimane a questo livello per un pò di tempo, non vi dico quanto, lascio un pò di mistero... Ma dopo, dopo, vedrete un governo antieuropeista, antieuro e anti disciplina fiscale in carica in Italia".

Eurobond. Il premier si è poi detto d'accordo con la Germania sulla questione degli eurobond. "Credo sia importante non creare inutili conflitti fra leader politici e per questo ripeto che l'Italia è fortemente in favore degli eurobond, ma allo stesso tempo il governo ritiene che questo passo possa essere fatto solo dopo che altri passi siano fatti", ha spiegato Monti. Il premier ha detto di essere "molto d'accordo" con Agela Merkel sulla necessità che prima di varare gli eurobond sia necessario procedere sulla strada di una più stretta "mutualizzazione" della politica europea.

Ottimismo sulla crescita. "Non sono affatto pessimista sulle prospettive di crescita anche se sono consapevole delle difficoltà - ha spiegato  Monti nel corso del dibattito ad Helsinki - . Se guardiamo al periodo fra il 1995 e il 2015 scopriremo che questi 20 anni la crescita dell'Europa è inferiore ad altri Paesi, ma la crescita non è stato il tema principale nell'agenda dell'Europa", ha spiegato il presidente del Consiglio.

"Germania e Francia aiutino la Grecia". Il premier ha fatto anche un riferimento alla situazione della Grecia. Germania e Francia contribuiscono maggiormente al salvataggio della Grecia rispetto all'Italia, ma ottengono anche di più visto che le banche tedesche e francesi hanno una "alta esposizione" in quel paese, mentre gli istituti italiani no.

(02 agosto 2012) © Riproduzione riservata

da - http://www.repubblica.it/politica/2012/08/02/news/monti_se_lo_spread_resta_alto_rischio_governo_anti-ue-40194653/?ref=HREA-1
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« Risposta #2 inserito:: Agosto 03, 2012, 07:05:54 am »



di GIANLUCA LUZI

Le parole di Draghi gelano i mercati

Monti: capito male

Le parole del Governatore della Bce Draghi hanno avuto un pessimo effetto sui mercati. Il fatto che il Governatore non abbia annunciato alcun provvedimento concreto, ma solo intenzioni per un indeterminato futuro, ha riportato lo spread con i titoli di Stato tedeschi a livelli pazzeschi, oltre 510 e ha affondato le Borse. Monti spiega questo tracollo con il fatto che i mercati non hanno capito bene le parole di Draghi, dovendo decidere all'istante se vendere o comprare. E anzi, da parte di Draghi, secondo Monti, non c'è stato nessun passo indietro ma caso-mai in avanti: un esplicito appoggio alla politica del Governatore che non poteva forzare la mano nei confronti dei tedeschi e degli altri paesi che non vogliono sentir parlare di scudi anti-spread o di acquisto di titoli di Stato o altre forme di aiuto della Bce ai paesi in difficoltà. Aiuti che l'Italia non chiederà, assicura il premier che però aggiunge che il suo governo non può escludere che ne farà ricorso. Per ammorbidire l'intransigenza della Bundesbank e del governo tedesco Monti aveva avvertito i falchi europei che un livello di spread così alto per troppo tempo ancora porterà al governo in Italia gli euroscettici, cioè Berlusconi e la Lega. Il governo - ha assicurato Monti - durerà per l'intera legislatura, ma intanto la sinistra sta definendo le alleanze. Il patto fra Bersani e Vendola per il 2013 ha agitato le acque della politica. L'alleanza è aperta a Casini, ma l'Udc entrerà in una coalizione che arriva fino all'estrema sinistra di Vendola? Casini vorrebbe tenersi le mani libere fino all'ultimo secondo utile: dipende in gran parte dal sistema elettorale con cui si andrà a votare, cioè se sarà un sistema che obbliga i partiti a larghe intese oppure li lascerà liberi di decidere dopo il voto. L'alleanza Bersani-Vendola lascia fuori l'Idv di Di Pietro accusato da Bersani di essersi autoescluso con gli attacchi al Colle e un'opposizione ricca di insulti al governo. Di Pietro risponde candidandosi alla premiership del centrosinistra.

da - http://www.repubblica.it/politica/?ref=HRHM1-2
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« Risposta #3 inserito:: Agosto 03, 2012, 07:07:22 am »

BCE

Draghi gela le attese dei mercati vincono i falchi della Bundesbank

Le parole del presidente della Banca centrale europea non tranquillizzano: "Pronti a intervenire sui mercati, ma i governi chiedano l'attivazione del fondo di salvaguardia".

Vola lo spread di Italia e Spagna, crollano le Borse

dal nostro corrispondete ANDREA TARQUINI

BERLINO - Ha vinto la Bundesbank, hanno vinto i falchi. Sono riusciti a frenare i piani d'intervento annunciati dal presidente della Banca centrale europea Mario Draghi. E i mercati hanno subito reagito 1 con pesanti cadute delle Borse, da Milano a Parigi, da Londra a Francoforte.

E' finito così, come si aspettavano i pessimisti tra gli operatori finanziari internazionali, il lungo duello andato in scena all'Eurotower tra Draghi e il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann. Il presidente Draghi infatti, nella sua conferenza stampa, ha sì preannunciato che la Bce prende in considerazione la ripresa di operazioni di acquisti di titoli sovrani dei paesi dell'Eurozona in difficoltà, per aiutarli a ridurre lo spread tra i loro interessi sul debito e i bassissimi interessi sui Bund, i titoli sovrani tedeschi. Ma questo, ha un po' spiegato e un po' fatto capire, è solo un generico piano d'intenti, non una decisione operativa. Le scelte concrete verranno nelle prossime settimane, probabilmente  - stimano gli osservatori a Francoforte  - almeno cinque settimane. Un lungo lasso di tempo rispetto alla velocità di reazioni dei mercati.

Siamo pronti a intervenire, ma vedremo in seguito, ha detto Draghi. Aggiungendo, in un tentativo di rassicurare che è apparso troppo debole viste poi le immediate reazioni negative dei mercati, che "gli speculatori si sbagliano, perdono tempo e soldi scommettendo contro l'euro: l'euro è irreversibile, un ritorno alle valute nazionali è impensabile, l'euro continuerà a esistere". Troppo poco, rispetto alle aspettative illustrate stamane presto dall'apertura della Sueddeutsche Zeitung, la quale prometteva un piano immediato e concertato tra Bce e futuro fondo salvastati Esm per acquisti massicci di titoli sovrani di paesi deboli da parte di entrambi.

La Bce è indipendente, ma non può sostituirsi ai politici, tocca a loro risolvere il problema del debito, ha detto Draghi. Aggiungendo che i rischi per le prospettive dell'economia reale nell'eurozona restano alti. Poi però ha aggiunto, in un altro apparente cedimento alla linea del rigore duro tedesco, che "le mie parole a Londra (quelle appunto con la promessa di decisi interventi 2, ndr) sono state fraintese dai mercati". E ha anche annunciato che i tassi centrali della Bce restano invariati al minimo storico dello 0,75, perché "abbiamo convenuto che non è il momento di abbassarli".

Se davvero Draghi voleva avviare interventi decisi con acquisti di titoli sovrani e altre misure, se davvero non è stato frainteso con quella promessa che aveva annunciato a Londra la settimana scorsa (e che era stata lodata e incoraggiata 3 dalla cancelliera Angela Merkel, dal premier italiano Mario Monti, dal presidente francese François Hollande oltre che dalle aspettative e sperante dei mercati) quel che è successo oggi vuol dire che alla riunione del board Bce  - la quale avrebbe dovuto terminare verso le 12 e 30 e invece si è prolungata, segno di duro confronto e disaccordi  -  la sua linea non ha trovato una maggioranza sufficiente. Il vincitore della giornata non è Draghi, né Monti né Hollande, ma neanche la Germania tutta. Il vincitore si chiama Jens Weidmann, è il giovane falco capo della Bundesbank. Il quale ieri aveva duramente ammonito la Bce del cui vertice ovviamente fa parte (ripubblicando non a caso sul sito della Buba una vecchia intervista) a non andare oltre il suo mandato di difesa della stabilità monetaria e quindi a non acquistare titoli sovrani. Aveva poi aggiunto con tono ai confini dell'arroganza: "Noi della Bundesbank non siamo una banca centrale qualunque, siamo la prima banca centrale dell'eurozona e contiamo più di altri". Adesso vedremo quanti ne pagheranno le conseguenze. I mercati non promettono nulla di buono, la tempesta perfetta continua.

 
(02 agosto 2012) © Riproduzione riservata

da - http://www.repubblica.it/economia/2012/08/02/news/draghi-40220942/?ref=HREA-1

     
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