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Autore Discussione: Marinella VENEGONI. Montreux addio a Lucio Dalla Cantautore istrione, poliedrico  (Letto 2037 volte)
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« inserito:: Marzo 02, 2012, 11:51:50 am »

1/3/2012

Montreux, addio a Lucio Dalla Cantautore, istrione, poliedrico

Marinella VENEGONI

Non è facile crederci.  Ancora pochi giorni fa, stava sul podio di Sanremo dove si era ritagliato come sempre un ruolo originale, di direttore d'orchestra e insieme di corista per Pierdavide Carone, nel brano scritto da entrambi che s'intitolava "Nanì"  ed evocava, come stile e atmosfera, proprio quella "4-3-43"  (comunemente chiamata "Gesù Bambino") intitolata come la sua data di nascita, che senza vincere Sanremo nel 1971 ne era però diventato il pezzo più ascoltato e forse ancora oggi più famoso, insieme con la bellissima "Caruso" (scritta nel 1985 dopo una visita a Sorrento, in un albergo dove il tenore Caruso aveva passato gli ultimi giorni). Lucio avrebbe compiuto dunque, proprio il 4 marzo prossimo, 69 anni.

 Un infarto lo ha colto in albergo a Montreux in Svizzera, all'indomani di un concerto del suo tour che in fondo non si fermava mai.  Questa mattina aveva fatto tranquillamente colazione, come sempre, nel ristorante dell'hotel presso il quale alloggiava. Rientrato in camera, si è sentito male e non si è più risvegliato. Infarto.

Lucio Dalla è stato un immenso esponente della musica d'autore italiana a partire dalla fine degli Anni Sessanta. Bellissimi, colti e surreali i dischi della sua collaborazione con il poeta bolognese Roberto Roversi; aveva poi scelto di camminare da solo, ed erano arrivati album stralunati e originali che mostravano il suo amore per il futuro e per la sperimentazione: nel 1977 "Com'è profondo il mare", per esempio, che conteneva "Disperato Erotico Stomp", una delle sue canzoni più divertenti. Il suo anno di grazia è il 1979, quando esce "Lucio Dalla" che contiene tra l'altro "Anna e Marco" e "L'anno che verrà".

Il 1979 è anche l'anno del tour "Banana Republic" insieme con Ron e Francesco De Gregori: tour di immenso successo che farà riaprire gli stadi alla musica italiana. Dalla collaborazione con De Gregori, poi ripetuta l'anno scorso in un ulteriore tour, nasce all'epoca una canzone deliziosa, "Ma come fanno i marinai".

Lucio Dalla è stato sempre discontinuo nelle proprie scelte, quasi per una insofferenza che lo portava a cambiare partner, umori, atmosfere, viaggi. Negli Ottanta ormai abbandonato De Gregori escono dischi spesso non ben accolti, come "1983", seguito da "Viaggi Organizzati", con la famosissima "Tutta la vita" e "Washington" con le quali riacchiappa il pubblico. Nel '93 il suo album più visionario e autorale della seconda epoca, "Henna", che andrà a presentare casa per casa ai giornalisti musicali: a casa mia, entrandò si trovò davanti un busto di Elvis Presley e si inginocchiò facendo il segno di croce, come davanti a un santino.

da - http://www.lastampa.it/_web/CMSTP/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=20&ID_articolo=1617
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