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Autore Discussione: GRAZIA LONGO. Sulle navi droga e prostituzione" Accuse choc dalle ex dipendenti  (Letto 2104 volte)
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« inserito:: Marzo 01, 2012, 10:50:07 am »

Cronache

01/03/2012 - il caso

"Sulle navi droga e prostituzione" Accuse choc dalle ex dipendenti

Alcuni ex dipendenti hanno denunciato comportamenti non consoni da parte dei membri dell'equipaggio

Le carte dell’inchiesta Concordia: "Schettino usa le donne come merce di scambio"

GRAZIA LONGO
Roma

Droga, sesso e machismo da parte degli ufficiali e dell’equipaggio. Con la descrizione del comandante Francesco Schettino «abituato ad usare le donne come merce di scambio». Nelle oltre 5 mila pagine degli atti depositati dalla Procura di Grosseto che indaga sul naufragio della Concordia davanti al Giglio, emerge uno spaccato di vita sulla nave ai limiti del boccaccesco.

Tra le migliaia di documenti, c’è infatti il carteggio tra un’ex infermiera e l’ufficio del personale della Costa crociere, sfociato poi in una segnalazione al Ministero della giustizia. Valentina B. si è dimessa dalla compagnia di navigazione per l’insostenibile clima professionale. Si tratta della feroce vendetta di un’ex dipendente? O la donna racconta la verità?

La ragazza lavorava sulla Costa Atlantica insieme a Schettino «dal 9 gennaio al 12 febbraio 2010» - dove ha «trovato corruzione, droga e prostituzione». E per rafforzare la sua tesi, scrive, rivolta al responsabile legale «Non mi dica che è la mia parola contro la vostra perché ho visto direttamente con i miei occhi ufficiali assumere cocaina e per dimostrarlo basterebbe una semplice analisi del capello».

L’infermiera scrive di essersi imbarcata «su tre navi Costa diverse, una peggio dell’altra, dall’ottobre 2009 al maggio 2010». Denuncia, tra l’altro, «le condizioni dell’equipaggio ridotto in schiavitù dai comandanti». A tal proposito accenna a un «terzo ufficiale, trovato morto “suicidato” su una nave Costa (dovrebbe esserci un’indagine in corso)».

Rivolta al funzionario del Ministero della Giustizia, afferma di «vare chiuso l’esperienza Costa con minacce e denunce senza aver ricevuto quello che mi spettava come liquidazione». Ma non finisce qui. Negli atti dell’inchiesta c’è anche la storia di un’altra dipendente, che ha scritto direttamente al prefetto di Grosseto Giuseppe Linardi. Il motivo? Ha voluto denunciare la superficialità «di ufficiali e crew» nel gestire l’emergenza. Ecco che cosa ricorda Mery G.: «Ho lavorato sulla Costa Concordia nel 2010 solo due mesi...molto spesso gli ufficiali e l’equipaggio sono ubriachi. Spesso ci dicevamo alle feste “Se ci fosse un’emergenza chi sarebbe a salvare la nave?”». Mery aggiunge: «Sono stata molestata durante un pranzo da un membro dell’equipaggio che era completamente drogato». E ancora: «Mi hanno costretto a firmare documenti falsi e anche orari di lavoro falsi. Ho fatto causa e tra un po’ si va in tribunale».

Eppure la Costa crociere ha sempre ribadito il rispetto delle regole sulle sue navi e tra il suo personale: «A bordo vi sono rigide misure di sicurezza e sorveglianza per quanto riguarda il possesso di droga, vengono effettuati controlli e azioni preventive per scoraggiare simili comportamenti».

Tutta la documentazione è al vaglio della magistratura grossetana, guidata dal procuratore capo Francesco Verusio. Tutti gli interrogatori dei testimoni di quella maledetta notte in cui la Concordia si scontrò sullo scoglio e la minuziosa ricostruzione dei passaggi chiave delle comunicazioni sulla plancia di Comando - dove fu Ciro Ambrosio ad «ammutinarsi», dando l’ordine di calare le scialuppe di salvataggio. Ma c’è anche un particolare che riguarda la Costa Allegra. Già nel luglio 2010 si era verificato a bordo un guasto «a uno dei sistemi di propulsione». In una lettera di scuse ai passeggeri la Costa scriveva: «Desideriamo informarvi che durante la navigazione è stato rilevato un piccolo inconveniente tecnico ad uno dei sistemi di propulsione non risolvibile immediatamente che, unitamente ad un peggioramento delle condizioni meteo-marine, non consente alla nave di poter sviluppare la velocità necessaria per poter arrivare a Civitavecchia nell’orario previsto. Precisiamo che tale inconveniente non comporta alcun rischio per la sicurezza della nave».

Lunedì scorso sulla Costa Allegra, come sappiamo, si è sviluppato un incendio, in mare aperto alle Seychelles, che ha lasciato la nave senza propulsione. Ma questa è un’altra storia, e per fortuna sta per concludersi nel migliore dei modi.

da - http://www3.lastampa.it/cronache/sezioni/articolo/lstp/444596/
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