Il Tg di Salva Tores 29/01
Lettera dalla periferia del Pd
Gentile Rossini,
leggendo da tanti anni la sua rubrica, ho sempre molto apprezzato la sua sensibilità, schiettezza e profondità nell’affrontare tutti i problemi che le vengono posti e ciò mi ha sempre indotto ad avere grande stima e rispetto per lei.
Mai avrei pensato e soprattutto preso il coraggio di scriverle, ma ho grande necessità di confronto e parere da persona obiettiva e pragmatica.
Desidero molto raccontarle brevemente una situazione che a parer mio è incresciosa e disonorevole e mi rende profondamente impotente… non si interpreti però frustrante.
Milito nel PD di una cittadina alle porte di Torino da oltre 7 anni e questo Partito è stato al Governo 10 anni fa. Nelle elezioni dello scorso maggio 2010 finalmente dopo 10 anni di centro destra del cemento, siamo tornati al Governo con somma sorpresa anche di noi stessi, devo ammettere.
Negli scorsi 2-3 anni il Partito aveva raggiunto una popolarità da minimo storico. Addirittura si era scisso in due tronconi e, quelli che ora sono i nostri avversari perchè passati all’Udc, fino ad aprile scorso erano nostri compagni! Sob!
Anzi, una parte di costoro che ha fatto nascere la nuova corrente collegata poi all’Udc, non ha poi seguito ne la nuova corrente ne il PD che andava avanti con le elezioni. Attendeva, affacciata alla finestra, gli eventi…
Consideri che tale era la situazione difficile al nostro interno , che il Provinciale PD dovette mandare un commissario garante affinchè controllasse dal di dentro, la nostra situazione.
Bene, dopo 8 mesi di totale assenza e senza mai dare più segno di interesse, queste stesse persone ci richiedono la tessera esigendola e pretendendola con data retroattiva in modo da poter partecipare e soprattutto votare al prossimo Congresso che ci accingeremo ad organizzare e tutti si chiedono come mai… anzi… è chiarissimo a tutti.
Abbiamo fatto ben presente al Provinciale, tutti i pericoli e rischi che queste iscrizioni potevano far risorgere e quest’ultimo, non ritenendo sufficienti le nostre precisazioni e soprattutto essendo parte di questi fuoriusciti molto vicini alla gestione Fassino, ci obbligano ad accettare la loro richiesta.
Mi rendo ben conto che è una siuazione molto locale, limitata al nostro paese di circa 20 mila abitanti, ma tutto ciò si riflette anche a livello nazionale e lo si riconosce tutti i giorni.
Alle mie rimostranze al nostro interno, mi è stato ribadito da qualche compagno: “io sono un uomo di partito” e la mia risposta sgorga spontanea “… e io sono una donna che riflette” ma tant’è…
mi auguro solo di non dover far parte della schiera di persone che sbottano: ve lo avevo detto…
Non li sopporto.
Concludo sempre più certa che tutto ciò genera e degenera in profondo disamore per un ideale che non accetta e non si rassegna a morire.
Riesco solo ad intuire la quantità di mail e lettere che riceve e che richiedono sua considerazione e comprendo che non è certa una sua risposta a questo scritto…. ho comunque tentato!
Con stima
Graziella Nicosia
Ha fatto bene a tentare e pubblico volentieri la sua lettera, che denuncia procedure non certo inedite dentro i partiti. Ma, sebbene capisca la sua sofferenza umana e politica, non sarei corretta se le dessi una risposta senza conoscere a fondo la situazione. Chi ne sa di più, se vorrà, potrà intervenire.
da -
http://lettere-e-risposte.blogautore.espresso.repubblica.it/2012/01/30/lettera-dalla-periferia-del-pd/