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Autore Discussione: KEN MENKHAUS Somalia, Al-Shabaab infanga l'Islam  (Letto 1967 volte)
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« inserito:: Novembre 16, 2011, 11:53:52 am »

14/11/2011
 
Somalia, Al-Shabaab infanga l'Islam
 
KEN MENKHAUS*
 
L’ ultimo oltraggio da parte del gruppo jihadista somalo al-Shabaab - un autocarro bomba in Mogadiscio che ha ucciso più di cento persone, bersagliando in particolare degli studenti in attesa di informazioni sull’istruzione in Turchia - ha prodotto la condanna delle Nazioni Unite, dell’Occidente, del governo somalo e di varie associazioni locali.

Questo però non fa la differenza. La leadership di al-Shabaab si fregia di tutte queste critiche come fossero una medaglia. Foraggia i suoi cannoni con la vita delle persone, usa il Paese come una piattaforma jihadista e una base per il suo piccolo impero finanziario, basato sull’estorsione e sull’inquinante esportazione di carbone.

La maggior parte dei combattenti di al-Shabaab sono soldati di leva - ragazzi offerti da famiglie impaurite e indigenti al posto delle tasse. Ma colpisce ancora di più la scioccante gestione della grande carestia in corso nel Sud della Somalia.

Al-Shabaab sta bloccando le agenzie internazionali che potrebbero recare sollievo alle aree disastrate, consegnando le vittime alla morte per fame e forzando i contadini a restare sulle loro terre aride, dove molti finiranno né visti né registrati. Mezzo milione di persone potrebbe perire sotto lo sguardo di al-Shabaab.

Il gruppo insurrezionale si giustifica con la sua ideologia che combina una cruda distorsione dell’Islam con uno stile da khmer rossi cambogiani che abbraccia un’autarchia radicale basata sull’agraria e un disprezzo sanguinario per chi ha un’educazione formale.

In questo processo, sta realizzando la singolare impresa di glorificare i contadini somali mentre li sta distruggendo e di far saltare in aria i giovani che sperano di assicurarsi un’educazione altrove.

Un’interpretazione dell’Islam che giustifichi una simile violenza è un affronto a qualsiasi musulmano. Perfino alQaeda dovrebbe essere allarmata dall’essere affiliata con questo gruppo - è stata fragorosamente silenziosa riguardo la gestione della carestia somala. Immaginate questo: un’associazione così estrema da imbarazzare perfino i vertici della più nota organizzazione terroristica.

Parecchi anni fa la chiamata di alShabaab alla jihad contro gli infedeli era ascoltata nel mondo islamico e dai somali. Chiaramente, i politici americani ed etiopi sono da incolpare per la crescita di un simile gruppo. Ma solo a partire dal 2008 i vertici di al-Shabaab hanno virato verso forme iperviolente e ultraestremiste senza alcun collegamento con l’Islam.

Se la Somalia si stabilizzasse loro dovrebbero andarsene, il che gli dà ogni ragione per ingolfare il Paese nella confusione e nella violenza. Sono solo un altro dei signori della guerra di uno scenario fatto di tante scorrerie che prolungano la miseria.

Dunque, cosa si può fare? In un articolo recente, Davvero i musulmani hanno a cuore la Somalia? , Akbar Ahmed e Frankie Martin hanno sfidato il mondo islamico ad aumentare il suo aiuto alla Somalia. Una lodevole iniziativa, cui musulmani e non dovrebbero partecipare ugualmente. Le agenzie di soccorso che hanno negoziato con al-Shabaab per il loro operato non dovrebbero smettere, anche quelle le cui attività sono severamente ristrette. Ma il più grande problema non è l’aiuto inadeguato, ma l’accesso a coloro che ne hanno bisogno.

Ciò che il mondo islamico dovrebbe intensificare è la pressione su al-Shabaab. I musulmani dovrebbero chiamare tutte le eminenze della loro religione in ogni Paese ad esprimere un parere sulla moralità di questo gruppo. I leader di al-Shabaab andrebbero lasciati senza il dubbio di essere visti da tutto il mondo islamico - dai sufi ai salafiti, dai sunniti agli sciiti - come antislamici criminali di guerra.

Questo migliorerebbe la situazione? Probabilmente no. Ma favorirebbe un isolamento maggiore del gruppo, seccherebbe le fonti di finanziamento esterne e mobiliterebbe i somali alla resistenza.

Un’ondata di condanne da parte del mondo islamico potrebbe anche incoraggiare i meno radicali di al-Shabaab alla defezione o ad attivarsi contro il piccolo circolo di capi estremisti.

Una pubblica e massiccia sconfessione di questo gruppo da parte di tutte le eminenti figure islamiche è importante non solo per la Somalia ma per lo stesso Islam. Le azioni di al-Shabaab - la violenza gratuita e l’affamare il suo stesso popolo - non hanno niente a che fare con la religione e non dovrebbe essere permesso di infangare la fede pretendendo di portare avanti la sua causa.

*Professore di Scienze politiche al Davidson college del Nord Carolina negli Stati Uniti e membro dell’Enough project, un gruppo antigenocidio con base a Washington.

[Traduzione di Francesco Rigatelli]
 
da - lastampa.it
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