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Autore Discussione: MARTINAZZOLI, il federalismo di Bossi è più un etno-nazionalismo ...  (Letto 2389 volte)
Admin
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« inserito:: Settembre 10, 2011, 11:01:12 pm »

21/9/2010 -

Tra il caso Adro, il presunto riavvicinamento del Carroccio al presidente della Repubblica, e il richiamo del Quirinale su Roma capitale

Martinazzoli: "Gli avi dei leghisti? Erano eroi unitari..."


Il democristiano di Brescia riflette sulla contraddizione leghista: "Ma loro non lo sanno che nell'800 combatterono con Mazzini.
E fanno solo finta di omaggiare Napolitano"

Mentre Napolitano elogia Porta Pia, la Lega inscena le sue tante Adro, alcune ancora poco illuminate. La stessa Lega che ormai omaggia il presidente. Un cortocircuito che lampeggia non solo dalle parti della sua Brescia, vero Martinazzoli?
«È ovvio che starei con Napolitano, diciamo che sarei un italiano irredento, io che abito in Padania, se la Padania esistesse.
Battute a parte, vedo bene questa condizione irrisolta della Lega. Anche le parole di stima per il presidente della Repubblica rivolte dai leghisti sono indirizzate all’uomo, “è una brava persona”, “ci uscirei a pranzo”, ma non all’istituzione. Rimane sullo sfondo il tema dell’unità, che viene assunta dai leghisti solo in termini retorici, solo a parole».

Il caso di Adro riguarda solo dei simboli, ma i simboli in effetti significano, appunto: tengono insieme, no?
«Il sindaco di Adro dovrebbe sapere che in tanti comuni del nord est i progenitori dei leghisti furono in realtà dei grandi combattenti per l’unità nazionale, nel secolo scorso. Proprio qui vicino, a Villa d’Asolo, c’è la storica famiglia dei d’Asolo che ebbe due protagonisti delle cinque giornate di Milano assieme a Cattaneo. Uno dei fratelli è poi morto a Villa Glori, con Mazzini, durante la difesa della Repubblica romana... ma è chiedere troppo che i leghisti sappiano la storia».

Vede questa contraddizione leghista non solo ad Adro?
«Guardi, questo sindaco di Adro è solo un bazzano molto arrogante. Il problema vero è che esiste una condizione irrisolta del Carroccio.
Si fa finta, nei media, di credere sia solo folklore, in realtà è la spia di un uso improprio del termine federalismo. Il federalismo di Bossi è più un etnonazionalismo, come direbbe qualcuno che ha studiato, cioè il sogno di una nuova nazione su basi etniche, che un federalismo alla Cattaneo».

Esiste un’analogia tra la Lega e il vecchio Pci della doppiezza togliattiana, che lei ha fronteggiato a lungo? Nel caso del Carroccio da una parte si parla bene di Napolitano, dall’altra in tanti comuni si compiono gesti in direzione non così unitaria...
«Esiste, come è stato notato da tanti osservatori, una paradossale analogia tra la Lega e la doppiezza comunista. Non è un caso che molti abbiano parlato, a proposito del loro radicamento, di un quasi-leninismo dei padani. Tuttavia io non esagererei: il Pci, nonostante tutto, è stato un soggetto di alto valore, la Lega tutto sommato resta mediocre. E poi io - contrariamente a quello che sento dire da tanti - penso che il giorno che verrà meno l’essenzialità della Lega al progetto del berlusconismo, anche il Carroccio tornerà a essere un fenomeno interessante, ma tutto sommato mediocre».

Ma non trova che nella prassi ci siano ormai moltii ottimi amministratori leghisti, peraltro assolutamente moderati? Tra l’altro, amministratori che Napolitano ha appena incontrato nel suo viaggio in Veneto.
«Ci sono, sì, dei buoni amministratori, ma mi piacerebbe se nei giornali ricordaste anche che ci sono tanti amministratori leghisti che non sono un granché. Anzi, la maggioranza. Questo sindaco di Adro ha scambiato delle scuole per delle cubature; e proprio nello stesso giorno in cui, vicino a lui, a Montichiari un sindaco leghista eretico, e a Castenedolo uno di centrosinistra, facevano lo sforzo di inaugurarle, delle scuole. Sono quelli, gli atti di amministrazione unitari; altrimenti poi è inutile omaggiare a parole Napolitano».

da - http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplRubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=14&ID_articolo=588&ID_sezione=6
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