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Autore Discussione: Maurizio Caprara. - D'Alema, frenata sul segreto di Stato superiore ai 30 anni  (Letto 2315 volte)
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« inserito:: Luglio 30, 2010, 10:28:15 am »

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D'Alema, frenata sul segreto di Stato superiore ai 30 anni

«Perplessità» sulla proposta di allungarlo.

Il presidente Copasir: servono 007 più giovani


ROMA - Ai tentativi di prolungare la durata del segreto di Stato, delimitato a un massimo di trent'anni dalla legge 124 che tre anni riformò i servizi segreti, arriva dal Parlamento un richiamo di segno opposto.«Uno degli aspetti più innovativi della riforma era proprio la limitazione a un periodo di 15 anni, prorogabili ad altri 15. Poi il governo ha creato la commissione Granata con il compito di analizzare la questione e le conclusioni che questo organismo ci ha inviato appaiono problematiche», ha detto ieri Massimo D'Alema, Pd, presidente del comitato parlamentare di controllo sulle agenzie che si occupano di sicurezza dello Stato.

La critica era rivolta alle proposte di una commissione, presieduta dall'ex presidente della Corte costituzionale Renato Granata, insediata a Palazzo Chigi. «Aprono la strada al rischio di un drastico ridimensionamento dell'accesso ai documenti coperti da segreto, con la possibilità anche da parte degli stessi servizi che, classificandolo "segretissimo", possono non rendere consultabili documenti senza che vi sia una decisione politica», ha continuato D'Alema.In effetti è un gioco dell'oca capace di prolungare ulteriormente l'ombra stesa su carte delicate quello che scatterebbe se passasse la linea della commissione. Alla scadenza dei 15 anni più 15, le carte potrebbero essere riclassificate dagli stessi apparati dello Stato. Che la partita sia delicata è chiaro. Attento alla propria immagine, D'Alema ha sostenuto che su uno dei casi per i quali il vincolo è stato posto di recente - quella che ha chiamato «vicenda Mancini-Tavaroli-Cipriani», una preoccupante raccolta di informazioni su persone da parte della sicurezza della Telecom - ne avrebbe fatto a meno. «Sarebbe stato giusto non opporre il segreto», ha detto.È stata la presentazione della relazione annuale del comitato parlamentare sui servizi l'occasione per questa nuova puntata del dibattito in materia.

Il testo la dice lunga su come vanno le cose. Una delle novità recenti è stata che le famiglie di Graziella De Palo e Italo Toni, giornalisti scomparsi a Beirut il 2 settembre 1980 e probabilmente uccisi da palestinesi, hanno potuto accedere su sollecitazione del comitato a una serie di documenti del Sismi, il servizio militare di allora. Tuttavia nel 2009 il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi «ha comunicato di aver prorogato, fino al 31 dicembre 2010, il segreto di Stato a suo tempo (1984) opposto dal Sismi» sul caso. Il velo resta in particolare sui rapporti «tenuti dal Sismi con l'Olp», l'Organizzazione per la liberazione della Palestina.Il comitato ha fatto notare che Berlusconi, malgrado la legge 124 lo preveda, non ha ancora voluto essere ascoltato dal comitato. Lacunosa risulta la produzione delle norme di attuazione della riforma. Ancora niente concorsi per le assunzioni di agenti. D'Alema si è augurato «ricambio generazionale» aggiungendo che dovrebbero essere assunti 200 giovani competenti su economia e informatica. Nel frattempo ci sono anche carte che bruciano: nel 2009 fu disposta «la distruzione di 135 mila fascicoli» sui Nos, i Nulla osta sicurezza, una patente per maneggiare informazioni riservate.

Maurizio Caprara

30 luglio 2010© RIPRODUZIONE RISERVATA
http://www.corriere.it/politica/10_luglio_30/caprara_frenata_dalema_1928861c-9b9f-11df-8a43-00144f02aabe.shtml
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