LA PROVOCAZIONE
Manifesto shock, assessori divisi Il sindaco Iervolino: "Vanno tolti"Espliciti riferimenti sessuali su cartelloni di un artista in via Marina e in via Volta.
Il volto di una donna durante un orgasmo e la frase di Santa Umiltà da Faenza: "Cristo mio dolcissimo fa che io sia fecondata"
di ILARIA URBANI
Via quei manifesti shock. Il sindaco Rosa Russo Iervolino annuncia la rimozione delle immagini affisse sugli spazi comunali comprati dall'artista Sebastiano Deva in via Marina e via Volta. Il primo cittadino ha convocato per lunedì prossimo la commissione di controllo sulle pubblicità. L'azione artistica ha suscitato polemiche per il richiamo alla religione cristiana con volti di donna in stato d'estasi e frasi "scabrose", tratte dai diari di sante e mistiche. "Non condivido assolutamente queste forme di pubblicità, ho un concetto laico dello stare in società - ha detto Iervolino - non ammetto però la manipolazione del corpo femminile e la mancanza di rispetto di qualsiasi religione. Per me i manifesti devono essere tolti ed ho convocato la commissione di controllo".
Nelle foto c'è il volto di una modella-santa in evidente stato di piacere. A commento dell'istantanea, le parole: "Cristo mio dolcissimo fa che io sia fecondata in tutte le mie viscere". E' la vera confessione di Santa Umiltà da Faenza in preda a delirio passionale. Siamo nel Medioevo. Stessa viso, quello dell'attrice Francesca Cacciatore, per un altro manifesto che recita: "O Gesù voi mi fate languire", scritta a metà 1600 da Beata Brigida Morello. E ancora: "L'amore mi fa aprire le grazie e stringere l'amato bene Gesù". "Nulla di commerciale, non si pubblicizza nulla", precisa l'artista. Il video performer non promuove prodotti, ma se stesso e il sito web mystica.it. "Suggestioni e non provocazioni - spiega - il reportage fotografico interviene sul contesto urbano in contrasto proprio con l'uso abusato del corpo della donne".
Duro il commento dell'assessore del Comune al Decoro, Diego Guida: "Premetto: non ho notato i manifesti. Non tutti però sono pronti a recepire frasi e immagini di questo tipo, come i bambini. L'arte farebbe meglio a mostrarsi nei luoghi deputati, dove gli spettatori sono pronti a quello che vedono". Meno critico l'assessore cultura alla Cultura, Nicola Oddati: "Non trovo sbagliato esporre in strada opere dal forte contenuto, non avremmo mai conosciuto Basquiat se non avesse dipinto graffiti sui muri di New York, in ogni caso una provocazione rimane un'operazione intelligente dell'artista per promuoversi mentre ci sarebbero luoghi più adatti". L'azione di Deva prosegue al museo Madre con una performance live, dal 12 al 18 giugno, per la rassegna Corpus nell'ambito del Napoli Teatro Festival.
Quello di oggi non è il primo scontro tra l'artista e il sindaco. Il performer era già stato bacchettato per l'opera "Sacred Love", il Cristo velato da un condom. Il primo cittadino la giudicò "blasfema" e la fece rimuovere dal museo Pan. Ha fatto duellare invece il sindaco meneghino Letizia Moratti e Vittorio Sgarbi la foto del bacio gay sullo sfondo di una bandiera tricolore che doveva essere esposta in una mostra Milano, sempre a firma di Deva.
(04 giugno 2010) © Riproduzione riservata
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