LA-U dell'OLIVO
Novembre 27, 2024, 07:15:53 pm *
Benvenuto! Accedi o registrati.

Accesso con nome utente, password e durata della sessione
Notizie:
 
   Home   Guida Ricerca Agenda Accedi Registrati  
Pagine: [1]
  Stampa  
Autore Discussione: Ennio Caretto. Obama, un presidente sotto assedio  (Letto 1965 volte)
Admin
Utente non iscritto
« inserito:: Maggio 02, 2010, 10:56:04 pm »

L'analisi

Un presidente sotto assedio

La crisi finanziaria, il petrolio nel Golfo del Messico, il terrorismo: tutte le spine di Obama


WASHINGTON - Un presidente sfortunato. Da quando entrò alla Casa Bianca, Obama è sotto assedio. Combatte su più fronti, alcuni ereditati dal predecessore Bush, come la più grave crisi finanziaria ed economica dagli anni Trenta e la guerra dell’Afganistan, altri apertisi all’improvviso, come la catastrofe ecologica della piattaforma petrolifera nel Golfo del Messico e una recrudescenza del terrorismo. Fronti su cui ha sinora conseguito un’unica vittoria, la controversa riforma sanitaria, anche se l’economia comincia a dare segni di ripresa. E che anziché unificare dividono sempre più il paese. La catastrofe del Golfo del Messico e la ricomparsa dei terroristi, di cui alcuni catturati l’autunno scorso mentre programmavano un attentato alla metropolitana di New York, sono forse il rischio maggiore per Obama.

DUE ANNI E MEZZO - La catastrofe del Golfo del Messico perché potrebbe metterlo nella condizione di impotenza di Bush di fronte all’uragano Katrina del 2005. La recrudescenza del terrorismo perché potrebbe rinfocolare le accuse rivoltegli alle elezioni del 2008 di esser troppo morbido per riuscire a contenerlo. Sebbene, su questo fronte rimanga da accertare se l’auto bomba di Times Square sia islamica o americana, ossia se l’attentatore appartenga ad Al Qaeda o alla destra armata Usa. A Obama restano due anni e mezzo di mandato per spezzare l’assedio. Ma ha bisogno di vittorie nei prossimi mesi per liberarsi della nomea di presidente sfortunato ed evitare che alle elezioni di novembre i democratici, il suo partito, perdano il controllo del Congresso. La vittoria più vicina e più facile, data la indignazione popolare per gli abusi di Wall Street, sembra quella della riforma finanziaria. Il resto è un’incognita. Non a caso Obama, in un discorso all' università del Michigan, ha invitato le forze politiche a moderare i toni e compattarsi: questa polarizzazione, ha ammonito, è un invito agli estremisti e alla violenza.

Ennio Caretto

02 maggio 2010© RIPRODUZIONE RISERVATA
da corriere.it
Registrato
Pagine: [1]
  Stampa  
 
Vai a:  

Powered by MySQL Powered by PHP Powered by SMF 1.1.21 | SMF © 2015, Simple Machines XHTML 1.0 valido! CSS valido!