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« inserito:: Marzo 24, 2010, 08:31:51 am » |
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«L'ULTIMO è STATO ASSOLTO DAL REATO DI STALKING MA NON IMPORTA»
«Tibor, Fabrizio, Andrea: la mia vita da molestata»
Michelle Hunziker: uno l’ho denunciato 15 volte
MILANO— Non è delusa. «In questi casi non c’è uno che vince e uno che perde». Anzi, ha molta fiducia nella giustizia. «Continuo a confidare moltissimo nei giudici, persone sensibili e attente». Legge nella sentenza che l’altro ieri ha assolto il suo ennesimo molestatore una opportunità. «Adesso potrò capire ancora meglio le donne che si rivolgono a Doppia Difesa, l’associazione che ho fondato nel 2007 con Giulia Bongiorno. Il messaggio è che denunciare è importante, sempre, anche se poi il percorso non va a buon fine: non bisogna scoraggiarsi». È pure d’accordo con il magistrato dell’ottava sezione penale del Tribunale di Milano che lunedì ha firmato l’assoluzione. «Il fatto è stato accertato, ma evidentemente non costituisce reato. Va bene così. Sono contenta di averlo denunciato in tempo, prima che quell’uomo si inasprisse. E sono anche sicura che ora, dopo questa esperienza, non mi darà più fastidio». Michelle Hunziker, gentile e luminosa nel soggiorno bianco del suo appartamento milanese, polo chiara e jeans, parla serena di Silvano N., il quarantenne che nell’aprile del 2008 l’ha riempita di telefonate al numero di casa proponendosi come guardia del corpo.
«Si era presentato pure qua sotto, con la divisa da guardia giurata, la pistola bene in vista. Lo trovavo terribile. Gli avevo spiegato che non era quello il modo appropriato di proporsi per un lavoro. Lui non ha smesso e così l’ho dovuto denunciare». L’uomo è stato assolto per il reato di stalking ed è stato invece condannato perché custodiva 36 proiettili senza averli mai denunciati. «Ecco, vedi, rivolgersi alla magistratura è servito». Lei si sente comunque fortunata e privilegiata. «Come me ci sono migliaia di altre donne che vengono infastidite, molestate, seguite, minacciate. Io ormai ho la "pellaccia" e soprattutto ho la possibilità di pagare una guardia del corpo, di affrontare un processo, ho tutto il supporto che mi serve, ho pure creato una fondazione che si occupa di questo. A Doppia Difesa una volta è venuta una signora che aveva già sporto 82 denunce. Il mio record è stato quindici, con Tibor». Tibor fu il primo a firmarsi con nome e cognome. «Perché poi la cosa pazzesca è che lo stalker non si nasconde. Slovacco, si era convinto di essere il padre di mia figlia Aurora, che chiamava Aurelia. È stato condannato due anni fa a tre mesi, ma da allora si è reso irreperibile». Cosa faceva? «Mi riempiva di lettere scritte nella sua lingua in cui diceva di essere un pentito mafioso e di aver bisogno della mia protezione. Raccontava una storia delirante di come fosse entrato nella camera in cui io e Eros dormivamo insieme e di aver concepito così Aurora. Scriveva pure a lei, ho dovuto metterla sotto protezione. Lui mi faceva trovare biglietti davanti alla mia porta di ingresso, addirittura riuscì a intrufolarsi nel camerino del Teatro della Luna per lasciarmi tre pacchi pieni di cose irripetibili, con pesanti allusioni sessuali. Se si appostava sotto casa chiamavo le forze dell’ordine, quelle arrivavano, lo portavano via e lui ritornava dopo. Ho deciso di parlarci, chiedendo agli agenti di stare a dieci metri di distanza, e ho capito quanto fosse irragionevole e pericoloso. Così ho cercato il miglior avvocato penalista su piazza, volevo fosse donna: Giulia Bongiorno. E l’ho denunciato».
Ora è serena, è vero. Ma all’inizio anche lei ha avuto paura. «Quando uscivo di casa mi guardavo sempre alle spalle. A un certo punto, era il periodo di Tutti insieme appassionatamente e Cabaret a teatro, avevo il timore di essere aggredita sul palco, mi sentivo molto vulnerabile. Poi però ho capito che dovevo superarlo, che se ho scelto di fare questo lavoro devo accettare la mia esposizione. Mi sento come Michael Schumacher, che corre malgrado il rischio della velocità: si è preso il pacchetto completo». Fabrizio è arrivato quasi nello stesso periodo di Tibor. «Si era convinto che fossi la sua anima gemella. Mi aspettava alla fine di ogni spettacolo, mi scriveva, mi pedinava. Tipico dello stalker, che non accetta di essere respinto, si è incattivito e ha minacciato di uccidere la mia guardia del corpo». Lo ha denunciato, il processo è in corso, la prossima settimana è fissata l’udienza, spiega il legale Davide Steccanella, che insieme con Giulia Bongiorno difende la Hunziker per conto di Doppia Difesa. Michelle aggiunge: «La nostra fondazione offre agli stalker un supporto psicologico, per aiutarli a prendere coscienza di quello che hanno fatto. Anche a Fabrizio lo abbiamo proposto, ma lui lo ha rifiutato». Andrea, condannato a 9 mesi di reclusione e diecimila euro di risarcimento per minacce, è quello della lametta da barba. «Me l’aveva spedita a Striscia la notizia in una busta chiusa: voleva sfregiarmi. Io in trasmissione denunciai il gesto e lui, sentendosi sfidato, mi scrisse di nuovo da un Internet Point, con altre minacce. La polizia postale fu bravissima a rintracciarlo». Ora Silvano, assolto. «Va bene così. Sono certa che non ci riproverà».
Elvira Serra
24 marzo 2010© RIPRODUZIONE RISERVATA da corriere.it
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