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Autore Discussione: Mobilitazione bipartisan, rivolta degli enti locali  (Letto 2175 volte)
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« inserito:: Novembre 22, 2009, 10:14:05 pm »

Mobilitazione bipartisan, rivolta degli enti locali

di Maria Zegarelli


Un’interrogazione bipartisan con primi firmatari Walter Veltroni, il finiano Fabio Granata, Ferdinando Adornato dell’Udc, Leoluca Orlando dell’Idv e poi ancora Laura Garavini, capogruppo Pd in commissione Antimafia, Tassone, Udc, Angela Napoli, Pdl, Marco Minniti, Pd, per chiedere se il Governo «non ritenga necessario attuare nuovi provvedimenti legislativi con la finalità di migliorare ogni aspetto della procedura di sequestro confisca e assegnazione» dei beni immobili confiscati alla mafia e, soprattutto, se vuole rimetterli in vendita. Nessun leghista ha firmato l’interrogazione e chissà come la spiegherà Bossi ai suoi elettori questa assenza.

Ma c’è soprattutto un grande lavoro di alta diplomazia che in queste ore sta portando avanti proprio la Garavini per far firmare anche dai deputati della maggioranza un emendamento soppressivo di quello votato al Senato. È l’ultima chiamata alla politica. Poi, dopo, sarà troppo tardi. Per ora hanno aderito Fabio Granata e diversi altri parlamentari della maggioranza, ma è possibile che l’elenco nei prossimi giorni si allunghi. L’obiettivo è quello di creare una convergenza per affossare l’emendamento-vergogna presentato da Saia e benedetto dai senatori di Pdl e Lega. In questi giorni le caselle postali dei parlamentari si stanno intasando con gli ordini del giorno che Regioni, Province e Comuni stanno approvando chiedendo la soppressione del via libera alla vendita dei beni confiscati. L’iniziativa è partita dall’Associazione «Avviso pubblico» che raccoglie oltre 180 enti locali impegnati in attività e progetti contro le mafie. Basta andare sul sito, scaricare il documento e poi sottoporlo ai parlamentini locali. Basta poco per dire no, basta metterci la faccia oppure decidere di non mettercela.

Il direttore Pierpaolo Romani è soddisfatto: «C’è una grande indignazione per quanto sta avvenendo e in questi giorni moltissimi enti locali stanno deliberando il nostro ordine del giorno contro un provvedimento che rischia di rimettere nelle mani della malavita e della mafia i beni che lo Stato gli ha sottratto». L’ultima delibera risale proprio a ieri: comune di Polistena, Reggio Calabria, voto all’unanimità. Il sindaco Giovanni Laruffa dieci anni fa fu oggetto di un attentato, si salvò per miracolo. Nei mesi scorsi gli hanno sfondato il vetro della macchina e gli hanno lasciato sul sedile un mazzo di crisantemi. La risposta è questo voto unanime.

Il governatore della Campania, Antonio Bassolino, ha annunciato che nei prossimi giorni sarà approvato dalla Giunta un progetto di legge contro la vendita dei beni che sarà inviato ai presidenti di Camera e Senato. I sindaci di Milano e Torino stanno per deliberare l’ordine del giorno e il tam tam sta scattando ovunque. Hanno aderito, tra gli altri il presidente della Toscana, Claudio Martini,il sindaco di Lamezia Terme Gianni Speranza e quello di Corleone, Antonino Iannazzo, Pdl, il presidente della provincia di Bologna, Beatrice Draghetti e molti, molti altri.

Il vento si sta alzando.

22 novembre 2009
da unita.it
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