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Autore Discussione: "Gianpi arrivò e disse: stasera tutti a cena da Berlusconi".  (Letto 2464 volte)
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« inserito:: Luglio 02, 2009, 11:46:27 pm »

Parla Mannarini.

La Began verso l'interrogatorio.

"Gianpi arrivò e disse: stasera tutti a cena da Berlusconi".

Era l'11 agosto

"Così Tarantini conobbe il premier ecco i nomi degli invitati alle feste"

dal nostro inviato PAOLO BERIZZI

 

LECCE - "Gli anelli tra Tarantini e Berlusconi sono due. Sabina Began, di cui Gianpaolo era ed è molto amico, e Tommaso Buti (imprenditore fiorentino, socio di Briatore già inseguito dai giudici Usa-ndr). Credo sia stato Buti a introdurre Gianpaolo in Costa Smeralda, il "trampolino" per arrivare al presidente del Consiglio". Alessandro Mannarini, 38 anni, di Gianpi Tarantini era amico e collaboratore. In principio è una consulenza con la "Global System hospital" (26mila euro per due mesi) di Tarantini. "Dovevo occuparmi di un progetto nel settore ospedaliero", dice Mannarini nella sua masseria del '400. Fine maggio 2008. "Dopo due mesi di affiancamento Gianpaolo mi dice: andiamo in vacanza in Sardegna". E' Mannarini, indagato per spaccio di droga nell'inchiesta di Bari, il pr al quale Tarantini affida l'organizzazione delle feste vip nella villa di Porto Cervo. E' lui che gestisce la lista degli invitati. In una specie di "gentlemen agreement" con il Billionaire dove il "gruppo Tarantini" si trasferisce ogni notte.

Quella villa al lotto "24", sei camere e sei bagni, i due amici la scelgono a marzo. Ci sono due blocchi. Uno è per gli ospiti, selezionati con un unico criterio: "Portare bella gente". Mannarini riavvia i ricordi di un'estate piena di "donne bellissime". Al centro lui, Gianpi Tarantini, che "coccola" gli ospiti anche con un gommone di 10 metri e due moto d'acqua. In dispensa c'è tanto champagne. Cuochi e camerieri dell'hotel Cala di Volpe. "C'erano una decina di ospiti fissi - dice Mannarini -. Francesca Lana, Jennifer Rodriguez, Massimo Verdoscia (amico intimo di Tarantini) con la moglie e altre due ragazze". Quell'indirizzo in fondo alla strada che porta a Cala di Volpe è una meta gettonata. Cene per 30, feste per 400. Mannarini racconta chi c'era a quei party che, secondo gli investigatori, potrebbero essere stati ravvivati dalla cocaina. Ha in mano una lista degli invitati ("mostrata anche al pm"). Ci sono gli imprenditori: Guido De Angelis, Matteo Marzotto, Maurizio Marcolin (Safilo), Marco Zanetti (gruppo Mokarabia), Tommaso Buti, Gianluca Vacchi, Stefano Percassi (socio di Briatore), l'armatore napoletano Roy Capasso. Gli stilisti: Carlo Pignatelli, Saverio Moschillo (Richmond), Eva Cavalli, Laura Gucci, Nicola Schon, Tania Missoni. Modelle e starlette: Eva Riccobono, la Rodriguez, la Lana, Victoria Petrof, Raffaella Zardo. C'è Mietta. E gli immancabili Sabina Began e Nicola De Marzo detto Nick: due nomi che compaiono nell'inchiesta sul presunto giro di squillo messo in piedi da Tarantini. E la prima potrebbe essere interrogata nei prossimi giorni. "Loro due li invitava sempre Gianpaolo". Al white party di Ferragosto arriva la fidanzata di Roman Abramovich. Tarantini invita e viene invitato. "Andava sulle barche di Eva Cavalli e di Salvatore Moschillo. E l'11 agosto arrivò l'invito a Villa Certosa". E' la prima cena tra lui e il premier. La sera prima Gianpi cenò con Sabina Began e Tommaso Buti.

Nella residenza del premier, con Tarantini ci sono, tra gli altri, Mannarini, Percassi, la Began, Nick e la show girl di "Ciao Darwin" Nena Ristic. L'amicizia tra Tarantini e Berlusconi si rafforza. Cene, pranzi (uno con Abramovich). Il premier per il gruppo dei pugliesi è un mito. "Io lo adoro", chiosa Mannarini. Stringe tra le mani una foto che lo ritrae con "Silvio". "Inverno di due anni fa, ristorante "La Risacca" a Milano. Era seduto al tavolo a fianco al mio". In un'altra foto ecco Alessandro assieme a Tarantini e Verdoscia.

Il trio si rompe a fine agosto 2008. "Gianpaolo era arrogante. Verdoscia a settembre mi disse che Gianpi vedeva sempre Berlusconi, gli dissi: buon per lui!".
Ma Gianpi ormai è in orbita. A convincerlo a "investire" in quell'estate da reuccio, a spiegargli che l'ingresso nella jet society sarebbe stato il miglior modo per "agganciare" Berlusconi sarebbero stati il trio Buti (suo il ristorante "Nove" al Billionaire) Stefano Percassi e Gianluca Vacchi. Da loro Tarantini avrebbe ricevuto anche consigli per allargare il giro delle sue società all'estero. "Ma qualcosa non ha funzionato" conclude Mannarini. Che ora pensa a difendersi. Attraverso il suo avvocato Marco Vignola respinge le accuse di spaccio: "Le intercettazioni sono riferite a un'utenza telefonica di Tarantini che aveva dato in uso a me. Ho fiducia nella magistratura, voglio uscire da questa storia e continuare a occuparmi degli interessi di famiglia".

(2 luglio 2009)
da repubblica.it
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