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Autore Discussione: Marcelletti, oltre 100 pillole per far "impazzire" il cuore  (Letto 2665 volte)
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« inserito:: Maggio 09, 2009, 04:46:28 pm »

Marcelletti, oltre 100 pillole per far "impazzire" il cuore
 
 

 di Marco Giovannelli


ROMA (9 maggio) - Il professor Carlo Marcelletti si sarebbe suicidato assumendo oltre cento pasticche di un farmaco per cardiopatici. Sarebbe questa la risposta, tra le mille ipotesi, alle cause del decesso del cardiochirurgo. Tecnicamente la morte è sopraggiunta per “fibrillazione ventricolare” cioè il cuore batteva in quei minuti, tra le 11 e mezzogiorno di mercoledì scorso, a ritmi pazzeschi (anche 400 pulsazioni) impedendo al muscolo di riempirsi e svuotarsi regolarmente. Tutte le manovre rianimatorie risultarono vane. Nessun infarto, almeno apparente, ma un cuore impazzito.

La fibrillazione sarebbe stata provocata dallo stesso Marcelletti ingerendo una dosa massiccia di farmaci e quello maggiormente incriminato sarebbe la “digitale”, una medicina conosciuta ormai da decenni, facilmente reperibile e che un cardiochirurgo di fama internazionale come il professor Marcelletti sapeva benissimo come dosare per avere effetti benefici o per procurarsi la morte.

Una scelta, quest’ultima, cercata per urlare per l’ultima volta contro la vicenda giudiziaria che lo aveva visto protagonista a Palermo accusato di peculato, concussione, truffa e anche di produzione di materiale pedopornografico. Un’accusa che il medico considerava una vergognosa ingiustizia e che lo aveva avvilito fino a fargli toccare la depressione.

L’arresto del cardiochirurgo avvenne il 6 maggio del scorso anno e il 6 maggio del 2009 si è tolto la vita.
La “digitale” un farmaco che serve per controllare anche le aritmie ma preso nelle giusti dosi. Dieci compresse in un cardiopatico possono provocare un forte malore ma il professor Marcelletti avrebbe ingerito oltre cento compresse del farmaco per fare impazzire il suo cuore.

Tutti i dubbi sul decesso verranno sciolti oggi quando verrà effettuata l’autopsia richiesto dal pubblico ministero della Procura romana, Elisabetta Cennicola. Il magistrato ha chiesto ai periti anche di effettuare esami tossicologici per stabilire cosa e quali dosi il medico aveva assunto. Sul fronte giudiziario ieri si è appreso che il professor Marcelletti non aveva preso recentemente farmaci antidepressivi. Ascoltato come testimone anche un degente del San Carlo di Nancy che si trovava nel letto accanto a quello occupato dal cardiochirurgo.

In attesa dell’autopsia che si svolgerà oggi, la famiglia di Carlo Marcelletti, ha chiesto «il silenzio stampa sulla vicenda». Inoltre «ha ribadito la ferma volontà di svolgere le esequie in forma privata». La moglie del cardiochirurgo, Roberta Baldini e i tre figli, attraverso il loro portavoce Francesco Perrotta, hanno invitato «tutti coloro che volessero partecipare al dolore della famiglia ad utilizzare i canali predisposti sul web come blog, facebook e-mail». 

da ilmessaggero.it
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