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Autore Discussione: Lombardo azzera la giunta siciliana  (Letto 2356 volte)
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« inserito:: Maggio 25, 2009, 06:11:56 pm »

Il pdl era da tempo insofferente nei confronti del leader dell'mpa

Lombardo azzera la giunta siciliana

Il presidente: «Nuova squadra operativa entro 48 ore».

E propone un «governo istituzionale» aperto anche al Pd


PALERMO - Terremoto politico in Sicilia, dove il presidente Raffaele Lombardo ha deciso di azzerare la giunta regionale composta da Pdl, Udc ed Mpa. È l'epilogo finale di scontri durissimi tra il governatore e il Pdl che, con l'Udc, non ha mai nascosto la crescente insofferenza nei confronti dell'esponente autonomista.

CHIESTE DIMISSIONI - «Ho chiesto a tutti gli assessori di presentare le dimissioni e sette lo hanno già fatto - ha detto Lombardo in una conferenza stampa convocata d'urgenza -, perché stare in questo governo significa non sabotarlo. Questa casa va rasa al suolo e ricostruita». Il presidente ha poi rilanciato l'ipotesi, ventilata nei giorni scorsi, di un «governo istituzionale» aperto anche al Pd: «Propongo un governo con quei pezzi di partito che ci si staranno. Non intendo ribaltare le alleanze politiche ma non posso considerare alleati coloro i quali, pur facendo parte della maggioranza, hanno sviluppato in aula e fuori un'oggettiva azione di opposizione al mio governo». «Il programma - ha aggiunto - si ispirerà alla filosofia della riforma della sanità. Tra i punti qualificanti, la battaglia per ottenere da Roma le accise petrolifere, lo snellimento della burocrazia, l'attuazione del Piano energetico regionale, la riforma degli Ato rifiuti e il rilancio dell'agricoltura e l'attuazione di politiche sociali per fronteggiare la crisi economica che oggi colpisce ampi strati della popolazione siciliana».

«NUOVA GIUNTA IN 48 ORE» - Lombardo ha spiegato in 48 ore sarà possibile dar vita a una nuova giunta in grado di governare: «Quarantotto ore e avremo una giunta in grado di operare», sottolineando che «sarà composta da forze politiche e da esterni». Alla domanda se potranno tornare alcuni assessori della giunta già esistente, ha spiegato: «Potranno anche tornare tutti, ma dovrà essere firmata una cambiale perché ci sia una coerenza assoluta. L'unico caso in cui potranno contestarmi sarà quello che non ho fatto l'interesse del popolo siciliano. In quel caso hanno il diritto di saltarmi addosso. Per il resto, ho il dovere di pretendere coerenza, sintonia, collaborazione».

LA COMPOSIZIONE ATTUALE - La giunta della regione siciliana è composta da esponenti del Pdl, dell'Udc, dell'Mpa (il Movimento per le autonomie di cui è leader lo stesso Raffaele Lombardo), oltre che da tre esponenti della società civile. Gli assessori sono Antonello Antinoro (Udc), Giambattista Bufardeci (Pdl), Michele Cimino (Pdl), Roberto Di Mauro (Mpa), Luigi Gentile (Pdl), Giuseppe Gianni (Udc), Carmelo Incardona (Pdl), Francesco Scoma (Pdl), Giuseppe Sorbello (Mpa), Massimo Russo (magistrato), Giovanni Ilarda (magistrato), Giovanni La Via (professore).

«HA PERSO LA TESTA» - Dure le reazioni del centrodestra alla decisione di Lombardo. Ignazio La Russa, ministro della Difesa e coordinatore del Pdl lo invita a «deporre per un momento l’arma propagandistica» e ragionare insieme al Pdl: «La Sicilia non è una regione che si può giocare in vista delle elezioni - dice La Russa -. Per lui, ma anche per tutto il governo, rappresenta un punto importante del nostro territorio, sul quale occorre fare riflessioni serie, e non inserite in un contesto di propaganda elettorale». «L'azzeramento della giunta regionale siciliana è la prova concreta che ha perso la testa - attacca Alessandro Pagano, deputato del Pdl -. Questo ci dispiace perché una figura deve saper navigare anche in acque agitate, serviva un po' più di sangue freddo. Confidiamo ora saper nella necessità di ritrovare il dialogo nell'interesse della Sicilia, mettendo al bando ritorsioni e diffidenze». Saverio Romano, segretario Udc in Sicilia: «Avevamo rappresentato al presidente la necessità di affrontare - prima della composizione della giunta - due temi prioritari: cosa fare e con chi. Lasciamo all'onorevole Lombardo, intera, la responsabilità della sua proposta politica che ci riserviamo di valutare al momento opportuno».

«TROPPE PROMESSE NON MANTENUTE» - Per l'opposizione parla Leoluca Orlando, portavoce dell'Italia dei Valori: «La coalizione di Lombardo è ormai implosa sopraffatta dalle troppe promesse non mantenute, dai troppi interessi affaristici e dall'eccesso di consensi ottenuti pagando, estorcendo e mettendosi sotto la protezione dei boss mafiosi». E il deputato siciliano del Pd Sergio D'Antoni: «L'azzeramento della giunta va salutato positivamente. Finalmente, dopo risse e guerre fra bande, la maggioranza è esplosa. Ora occorre verificare quale sarà il comportamento di Lombardo nei confronti del governo nazionale e rispetto alle vicende politiche siciliane».

NUOVA GIUNTA: LE IPOTESI - E circolano già i nomi di chi potrebbe entrare nella nuova squadra del governo Lombardo. Certamente continuerà a farne parte l’assessore alla sanità - e pm in aspettativa - Massimo Russo, ideatore della riforma sanitaria («la cosa migliore che abbiamo fatto», ha detto Lombardo). All’assessorato ai beni culturali, retto fino ad oggi dall’Udc con Antonello Antinoro, potrebbe andare Ludovico Corrao, ex deputato del Pci, che era nel governo Milazzo e oggi presiede la fondazione Orestiadi di Gibellina. All’industria, occupata fino ad oggi da Pippo Gianni (Udc) potrebbe subentrare l’ex amministratore delegato della Stm Pasquale Pistorio, mentre all’assessorato alla presidenza andrebbe l’ex presidente dell’Ars Guido Lo Porto.


25 maggio 2009
da corriere.it
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