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Autore Discussione: CLAUDIO GORLIER Una favola consolante  (Letto 2504 volte)
Admin
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« inserito:: Marzo 02, 2009, 11:38:09 am »

2/3/2009
 
Una favola consolante
 
 
 
CLAUDIO GORLIER
 
Li ho conosciuti, qualche anno fa, a Bombay i bambini diseredati protagonisti del Milionario, e ho visitato le miserabili baraccopoli in cui vivono, sui tetti delle quali spiccano le antenne televisive. Proprio nel piazzale antistante il lussuoso Taj Mahal, uno mi disse: «Se non mi crede, andiamo insieme a comprare del cibo per la mia famiglia». C’era in lui una sorta di ancestrale dignità.

Ma Il milionario (ovvero Il milionario dei bassifondi) è, appunto, una favola consolante offerta da un regista inglese - vedi caso - al grande pubblico occidentale. Capisco la reazione di Amitabh Bachchan, il popolare e celebrato, amatissimo protagonista dei film di Bollywood in un suo blog. «Millionaire causa dolore e disgusto. Un sordido ventre molle come questo esiste anche nelle nazioni più sviluppate». E un lettore in un messaggio a un quotidiano indiano: «È un modo di vendere l’India al mondo per fare soldi».

In realtà, siamo di fronte a un’abile ennesima replica: offrire una nuova versione di ciò che da tempo immemorabile si chiama richiamo dell’esotico. Un altro esempio, in letteratura e sul grande schermo? I bimbi con gli aquiloni evocati da Hosseini. Il capostipite risale a un classico romanzo di E. M. Forster, del 1924. Si intitola Passaggio in India.

da lastampa.it
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