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Autore Discussione: "Eluana, è stato omicidio volontario" Beppino Englaro indagato a Udine  (Letto 2588 volte)
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« inserito:: Febbraio 27, 2009, 10:24:49 am »

Il fascicolo riguarda 14 persone: il papà della donna morta il 9 febbraio il primario Amato De Monte, un altro medico, tutti gli infermieri che hanno attuato il protocollo

"Eluana, è stato omicidio volontario" Beppino Englaro indagato a Udine

di PIERO COLAPRICO

 
MILANO - Quello che alcuni temevano arrivasse, altri invece auspicavano, è in questo momento stato aperto: è il fascicolo che imputa di omicidio volontario aggravato 14 persone a cominciare da Beppino Englaro, il papà di Eluana, la donna in stato vegetativo per 17 anni e morta lunedì 9 febbraio. L'imputazione comprende il primario Amato De Monte, un altro medico, tutti gli infermieri che hanno ruotato intorno alle tre stanze della clinica La Quiete di Udine. Forse si tratta di un fascicolo che si apre velocemente e altrettanto velocemente si chiuderà. Una sorta di atto dovuto. Ma secondo indiscrezioni investigative questa nuova indagine partirebbe da una serie di esposti, firmati sia da singoli che da associazioni, che hanno raccontato la storia di Eluana come se fosse la storia di un omicidio. Il fatto che ci sia stata una sentenza della Corte civile d'appello di Milano, confermata dalla Cassazione, e che fosse stato approntato un protocollo per accompagnare gli ultimi giorni di Eluana non ha mai interessato i firmatari di queste denuncie, che in nome della sacralità della vita hanno puntato il dito contro il padre di Eluana.

Il procuratore capo Antonio Biancardi, dal momento del trasferimento di Eluana a Udine, ha diretto in prima persona una serie di inchieste. All'inizio aveva addirittura ipotizzato il sequestro della struttura interna alla casa di riposo che aveva accolto la paziente. nei giorni scorsi un altro fascicolo con quattro indagati: due giornalisti, sempre il papaà, sempre il primario, per aver deciso di scattare numerose fotografie di Eluana poco prima della morte (per 140 di questi scatti, ieri la procura di Trieste non ha convalidato il sequestro). Un'iniziativa che aveva sconcertato gli avvocati difensori. E anche ieri, Vittorio Angiolini, il legale milanese degli Englaro, sembrava stupefatto: "Nessuno ci ha avvisato dell'apertura di questo fascicolo per omicidio, sembra un fatto incredibile che si voglia indagare per qualcosa avvenuta alla luce del sole, e peraltro motivata da alcune sentenze. Stiamo a vedere quello che succede, secondo me diventerà sempre più urgente denunciare per calunnia chi ha diffuso false notizie sul conto della famiglia Englaro".

L'interruzione dell'alimentazione forzata diventa quindi una possibile spiegazione del reato. Come si sa, non nutrire più Eluana era stato considerato da medici e giudici il modo migliore per "lasciare riprendere il percorso naturale della morte" interrotto il giorno dell'incidente stradale, il 18 gennaio 1992, e mai più riavviato dopo la rianimazione, incapace di rianimare davvero. Questo procedimento che aveva anche l'avallo del professor Giandomenico Borasio, professore palliativista dell'Università di Monaco di Baviera e consulente della chiesa cattolica tedesca in materia di bioetica, ha diviso l%u2019opinione pubblica. Per la stragrande maggioranza dei medici è il metodo migliore per una morte il meno dolorosa possibile. Per altri si tratta quasi di una tortura. E' forse anche questa spaccatura ad aver spinto la magistratura udinese a volerci vedere più chiaro e solo nei prossimi giorni si capirà se questa indagine può essere considerata come un atto necessario oppure se aprirà nuovi scenari in questa dolorosa vicenda.

(27 febbraio 2009)
da repubblica.it
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