Il Festival deciso dal televoto delle ragazzine (e da Maria. ndr).

23/2/2009

Il Festival deciso dal televoto delle ragazzine

ALBERTO MATTIOLI

Di questo passo, in Italia potrà capitare davvero di tutto, perfino che il Pd vinca le elezioni. Ma come? Sanremo non era Villa Arzilla? L’ospizio con i lustrini dove conduttori brontosaurici presentavano cantanti pleistocenici per spettatori già stagionati all’epoca di De Gasperi? Un Festival della terza età ormai visto solo dagli anziani, e poco anche da loro?

E invece la notizia è che l’80 per cento degli 800 mila televotanti della finalissima ha dai 12 ai 20 anni. Come dire: buona parte dei ragazzini d’Italia, e soprattutto delle ragazzine, sabato si sono mobilitati per uno di loro, non per i consueti e consunti Al Bano e Patty Pravo. Marco Carta, plebiscitato con il 57 per cento e rotti dei voti, più del doppio del mullah Povia, ha 23 anni. Nel suo curriculum non ci sono Feste dell’Unità o Piper sì belli e perduti ma la vittoria ad Amici, il popolarissimo reality dove sua pigmaliona Maria De Filippi fa sognare alla meglio gioventù nazionale un futuro da show del sabato sera, o almeno da televendita. Altro che i trucchi di chi compra vagonate di sms: se il televoto è taroccato, è perché per una volta sembra che l’Italia non sia quel Paese di vecchi governato da vecchi per i vecchi che è.

da la stampa.it