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Autore Discussione: 14 anni di 'Liberazione' nell'ultimo numero firmato Sansonetti  (Letto 2391 volte)
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« inserito:: Gennaio 12, 2009, 05:13:45 pm »

14 anni di 'Liberazione' nell'ultimo numero firmato Sansonetti


All'ordine del giorno della riunione della direzione di Rifondazione di lunedì c'è la rimozione  del direttore di Liberazione, Piero Sansonetti. Ma le ultime ore di questa avventura si stanno vivendo in redazione con grandissimo fermento: al lavoro per un numero speciale tutto dedicato alla storia del giornale, che esce domenica e resterà in edicola anche lunedì. «Un numero su quest'esperienza di 14 anni, su noi stessi: per una volta tanto vogliamo essere autoreferenziali», dice Sansonetti dell'ultimo giornale con la sua firma, al quale partecipano collaboratori vecchi e nuovi. Una storia iniziata con Lucio Manisco, passata ad Alessandro Curzi e poi a lui Piero Sansonetti, divenuto il "casus belli", o «l'elemento di scontro: e mi dispiace», chiosa Sansonetti.

 A raccontare questa storia anche sette "vecchie" prima pagine, che raccontano meglio di un lungo articolo lo spirito di questo giornale: da quella su Seattle del '99 al G8 di Genova del 2001, dalla pagina dedicata a "oltre Rifondazione" (2007), a quella lasciata bianca per la Thyssen Krupp, con solo una poesia di Vittorio Sereni. E ancora la pagina sulla manifestazione delle donne ("Siamo tutte assassine") in occasione delle iniziative anti-abortiste di un anno fa, e quella fitta fitta di nomi, in memoria di tutte le vittime del lavoro. Ultima, quella dedicata alla scomparsa del vecchio direttore, Curzi: "Che bella vita, Sandro".

Ma l'attualità preme: «Capovolgendo il giornale i lettori troveranno i titoli sulla Palestina. Poche pagine, ma non potevamo davvero non farle», spiega ancora Sansonetti. E cisarà anche la rubrica delle lettere, quella firmata - come ogni domenica - da Paolo Ferrero. «Ci siamo sentiti. Mi ha chiesto se era il caso. Gli ho risposto che quello spazio è il suo. Lui ci teneva a scrivere su questo giornale, e così...», spiega ancora il direttore.

Nella serata di sabato - dopo aver annunciato, solo poche ore prima, di aver bisogno di 48 ore per riflettere - Dino Greco annuncia di aver  accettato la direzione di Liberazione offertagli dalla segreteria di Rifondazione comunista.  Greco è componente del direttivo nazionale della Cgil ed è vicino alle posizioni della maggioranza del Prc, ma non è giornalista: a lui si dovrà infatti affiancare un secondo direttore che dovrà necessariamente avere questa qualifica. Lunedì si riunirà la direzione del partito per sfiduciare l'attuale direttore Piero Sansonetti e nominare i nuovi direttori.


10 gennaio 2009
da unita.it
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