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Autore Discussione: Liberazione: cacciato il direttore Sansonetti, arriva un sindacalista  (Letto 2598 volte)
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« inserito:: Gennaio 09, 2009, 05:01:54 pm »

Liberazione: cacciato il direttore Sansonetti, arriva un sindacalista


Colpo di scena finale nella telenovela del quotidiano del Prc “Liberazione”. Al posto del direttore Piero Sansonetti, da mesi oggetto di furibonde critiche da parte della nuova dirigenza del partito, la segreteria di Rifondazione con un secco comunicato giovedì mattina ha annunciato di aver chiamato il signor Dino Greco. Un nome del tutto nuovo nella scena dei direttori di giornali. Si tratta infatti di un sindacalista – si spiega nel comunicato – «già segretario della Camera del lavoro di Brescia, esponente della sinistra sindacale». In serata si fa trapelare che si è riservato un'attesa di quarantotto ore prima di accettare l'incarico. E comunque l'atto finale della tragedia - con venature grottesche per le accuse di «giornalismo da Grand Hotel» e controaccuse di omofobia per l'accusatore Fagioli - si avrà solo lunedì prossimo, giorno in cui è prevista la riunione della direzione del Prc con all'ordine del giorno la sfiducia a Sansonetti e la nomina dei nuovi direttori. Perchè oltre al sindacalista-politico Dino Greco ci dovrà essere, per legge, un direttore - o una direttrice, come era stato annunciato - responsabile della testata.

Lo scarno comunicato uscito dalla segreteria del Prc intanto dice che a Dino Greco – dopo la smentita di Giuliana Sgrena di essere stata chiamata ad assumere questo incarico - è stata chiesta «la disponibilità ad assumere l'incarico di direttore di Liberazione». Nessun riferimento viene fatto alla rimozione di Sansonetti, che continua a firmare il giornale, né alle polemiche politiche sulla sua direzione accusata di essere non in linea con la nuova maggioranza.

Nessun riferimento neppure agli attacchi di natura più culturale che hanno accompagnato nelle ultime settimane la sua direzione, attacchi portati dallo psichiatra Fagioli contro alcuni articoli legati a tematiche sessuali e culturali, ripetuti dall’editore di “Left” Bonaccorsi - un fedelissimo del guru Fagioli - che si è recentemente offerto di rilevare la società editrice del quotidiano, attualmente in mano al partito della Rifondazione comunista.

Nè la dirigenza ferreriana del partito risponde alla contro-offerta di un consorzio aperto di società cooperative e piccole e medie imprese per acquistare, in parte o nella totalità, Liberazione. Una contro proposta esplicitata con una lettera pubblicata in prima pagina di Liberazione e che il segretario Paolo Ferrero si era impegnato a valutare.

La lettera con l’offerta è firmata da Luciano Ummarino - direttore editoriale della rivista bimestrale Loop - per conto di un «costituendo» consorzio «Bgi», che racconta di aver incontrato il 5 gennaio lo stesso Sansonetti, il quale si era impegnato - appunto - a presentare una controproposta di acquisto della testata attraverso una cooperativa aperta anche ai giornalisti in grado di presentare un piano di rilancio e di ristrutturazione del quotidiano.

La resa dei conti finale sul destino della direzione Sansonetti e sulla sua rimozione va intanto di pari passo con una conta interna al partito sulle sue correnti in vista di una sempre più probabile scissione dei vendoliani usciti in minoranza dal congresso di Chianciano nel luglio scorso.

Proprio a partire dalla cacciata di Sansonetti infatti nei giorni scorsi si erano schierati più decisamente in rotta di collisione con la dirigenza ferreriana e pronti alla scissione oltre al governatore della Puglia Nichi Vendola, Gennaro Migliore, Patrizia Sentinelli e l'ex segretario del partito Franco Giordano. È stata invece annunciata per sabato la presentazione di una terza componente chiamata «Continuare il cammino per Rifondazione della sinistra» che pur partendo da posizioni vendoliane non condivide la decisione di approfondire la spaccatura fino a uscir fuori dal partito. A firmare questo nuovo documento critico verso il segretario Paolo Ferrero ma contrario alla scissione, una trentina di dirigenti di area vendoliana: dall'ex vicepresidente del Senato, Milziade Caprili all’europarlamentare Giusto Catania. Fanno parte di questa rosa di nomi: gli ex parlamentari Augusto Rocchi e Luigi Cogodi; l'ex sottosegretario al Lavoro Rosa Rinaldi; Raffaele Tecce, responsabile enti locali e Tommaso Sodano, responsabile ambiente; Sandro Valentini della direzione Prc; i segretari delle federazioni di Cagliari e Palermo; i segretari regionali della Sardegna, della Calabria e del Lazio e quadri provenienti dalle file del movimento operaio di Torino, Milano e Brescia, tra cui l'ex deputata Marilde Provera, e alcuni amministratori regionali e di grandi città.



08 gennaio 2009
da unita.it
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